Università e vita fuori sede: consigli utili per i nuovi immatricolati

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Sono una studentessa fuori sede. Abito nella città nella quale si trova la mia università che dista dal mio paese circa un centinaio di chilometri. Ho dovuto trasferirmi poiché i mezzi pubblici non erano sufficienti per permettermi di continuare la vita da pendolare portata avanti per tutti e cinque gli anni del liceo: infatti, vivendo in un paesino di 3000 abitanti circa, disponiamo di una stazione lontana circa 3 km dal paese, nella quale ormai i treni si fermano sì e no due volte al giorno, mentre i bus sono ugualmente pochi e passano ad orari alquanto improbabili. Avendo vissuto entrambe le esperienze, posso dire che la vita da pendolare è davvero difficile, ma posso anche garantirvi, che la vita da fuori sede lo è allo stesso modo, anzi forse di più. Infatti quando ero pendolare, una volta tornata a casa non dovevo fare la spesa, mettere tutta la casa in ordine, pulire e occuparmi di qualsiasi faccenda che mi riguardasse senza poter contare su nessuno.

 Il mio primo pensiero, quando veramente ho preso consapevolezza di dovermi trasferire è stato: che bello, ma che liberazione! Dopo però, sono iniziati i problemi e le difficoltà. La nostalgia si sente, soprattutto se si ha alle spalle una famiglia molto legata; in più, avendo io la fortuna/sfortuna di essere figlia unica, ho avuto davvero tante influenze da parte dei miei genitori, sopratutto il primo periodo. Ovviamente, anche se con calma, ci si adatta. Non è semplice, ma con calma e pazienza ce la si fa. È necessario cogliere tutti gli aiuti possibili, per esempio io ho trovato spesso salvezza in associazioni ed enti volti a facilitare studenti come me, o studenti universitari in generale. Uno dei consigli che più mi sento di dare a tutti gli studenti ora maturandi, che devono iscriversi all’università, a prescindere che debbano trasferirsi o meno è: in estate non rimanete con le mani in mano. Già da luglio sul web, nelle varie pagine degli enti regionali per lo studio universitario, vengono pubblicati vari bandi di concorso per borsa di studio e alloggio (per chi dovesse trasferirsi) o agevolazioni per i mezzi pubblici (per chi avesse la possibilità di viaggiare ogni giorno). Questi sono aiuti veramente tanto importanti, infatti questi enti non solo aiutano economicamente, ma sono disponibili per qualsiasi problema. Un altro consiglio che posso dare agli studenti fuori sede è: una volta trovata la vostra casa, iniziate ad informarvi sugli spostamenti in città. Iniziate a controllare tutti i punti fondamentali della città che possono esservi utili; innanzitutto la vostra università, poi sicuramente un negozio di alimentari, la stazione dei treni o dei pullman, e perché no una farmacia o uno sportello bancomat nelle vicinanze. Se vi rendete conto di non avere tutti i servizi a portata di mano (o a portata di piede) informatevi sulle varie linee di bus e tram presenti in città che saranno indispensabili.

Questi erano i consigli un pochino più pratici, ma c’è dell’ altro. Infatti, andare a vivere in una città universitaria spesso presuppone la convivenza con altri studenti. Il mio consiglio è di non partire prevenuti e con l’animo rabbioso della serie: mettiamo subito in chiaro le regole, qua non comandi tu e via discorrendo. È necessario avere tolleranza, lo so per esperienza. Si ottiene tanto da un dialogo civile e uno scambio di opinioni, non si ottiene nulla invece da un litigio. La mia coinquilina, per esempio, è una fumatrice, e spesso le capita di fumare fuori dalla finestra e, ovviamente, questo presuppone che parte del fumo vada a finire all’interno della stanza.

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Io non sono fumatrice invece, e quando lei mi ha chiesto se mi desse fastidio l’odore di fumo le ho subito risposto di sì, ma ho anche messo in chiaro che ovviamente non avevo nessuna intenzione di impedirle di fumare fuori dalla finestra, le chiedevo un’unica cortesia, cioè evitare di fumare lì poco prima di andare a letto in quanto respirare il fumo durante la notte sarebbe stato davvero molto fastidioso e dannoso per entrambe. Lei è stata gentilissima nell’accettare la mia richiesta, e io lo sono stata con lei quando mi ha chiesto di tenere le tapparelle totalmente serrate durante la notte in quanto la luce la infastidisce tanto. Ho accettato nonostante a me non piaccia il buio totale. Bisogna scendere a compromessi: mai accettare cose assurde, ma sempre essere tolleranti. Evitare ogni tipo di scontro fin quando si può, ma mai rendersi eccessivamente vulnerabili e accondiscendenti agli occhi dell’altro per non creare situazioni spiacevoli, come l’approfittarsi di voi, o lo scambiare la vostra bontà per una sorta di essere scemi e non capire nulla. Un altro consiglio è evitare, finché possibile, di andare a vivere con persone che frequentano la vostra stessa facoltà se ancora non le conoscete. Infatti potrebbe capitare di non starvi troppo simpatici e ritrovarvi a stare insieme non solo alle lezioni universitarie, ma anche tutto il resto del tempo a casa, creando un ambiente negativo attorno a voi. Se questo dovesse succedere, cercate, almeno in università, di crearvi amicizie strette e distaccarvi per il tempo delle vostre lezioni dal/dalla vostro/a coinquilino/a. Stringete amicizie all’università a prescindere da tutto, sarà molto utile e piacevole. Le amicizie universitarie sono tra le più belle che stringerete in tutta la vostra vita. Se doveste avere qualche impegno o ammalarvi improvvisamente saprete certamente su chi contare.

Insomma, la vita fuori sede è faticosa, ma ha anche i suoi lati positivi. Anche se all’inizio sarà tutto un susseguirsi di difficoltà, col passare del tempo vi renderete conto di quanto vi stia facendo crescere e maturare. Il senso di responsabilità che questo tipo di vita può farvi raggiungere non lo troverete stando nelle comodità della casa dei genitori. D’altronde per raggiungere i traguardi più importanti bisogna sempre faticare, almeno un po’. Che dire, in bocca al lupo a tutti voi, care matricole!

Elisa P.

 

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3 Commenti

  1. Davvero interessante! Sono all’ultimo anno delle superiori e mi ritrovo a pensare ad un possibile trasferimento per università, i tuoi sono stati consigli davvero utili! Grazie!

  2. Io non sono una matricola ma ho apprezzato molto questo articolo! Sarà sicuramente di aiuto a molti 🙂

  3. Mi piace molto il modo in cui hai affrontato la parte più pratica del discorso, ma senza tralasciare quella emozionale. Frequentare l’università da fuori sede non è facile, ma è un’esperienza che ha tanto da insegnare. Ti tira fuori a forza dalla tua comfort zone, ma mettendoti alla prova in tutte queste situazioni, ti aiuta a capire che Tu Puoi Farcela, a organizzare al meglio le tue giornate, a relazionarti con ogni tipo di persone e situazioni, a gestire il fiume di emozioni e uscirne vincitrice. E si spera anche col titolo di studio ahah Leggere il tuo vissuto mi ha riportato alla mente talmente tanti momenti, intensi ma meravigliosi, che hanno fatto di me ciò che sono oggi. Apprezzo che tu abbia scritto a cuore aperto e con sincerità, sono sicura che sarà molto di aiuto per chi ti legge!!

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