Seconda parte di – La Chiesa: Ombra sull’umanità

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Ritornando alla mia storia, da piccola non avendo amici oltre la mia casa l’unico luogo dove andare era la chiesa del paese. Inizialmente durante i giorni di catechesi andavo lì molto prima degli altri e chiedevo di entrare per evitare gli altri bambini così da non subire il loro bullismo, andavo da sola a piedi non mi accompagnava nessuno, e nessun adulto restava con me nell’attesa che iniziasse la lezione. Di solito mi apriva una suora, che i primi tempi seguivo ovunque e che non aspettò molto a mettermi in mano secchio e mocio per aiutarla a pulire le varie sale e la chiesa stessa. Andavo ancora alle elementari e già ero diventata una piccola donna delle pulizie che puntualmente puliva senza che mi venisse detto grazie. A via di frequentare questa anziana suora alla fine lei mi inserì in un gruppo di bimbi chiamati i “giovani missionari”, che facevano diverse attività nella chiesa gestite dal prete. Diciamo che a differenza degli altri bambini del paese quei bambini mi hanno sempre trattato in modo umano, per quello che ero. Con questo gruppo invece che stare per strada andavamo lì per fare attività, giochi, riqualificazione degli ambienti dove si facevano laboratori e momenti dove poter parlare e discutere, oltre a recite ed aiutare con le tante attività della chiesa, creando una sorta di comunità. E quindi ero presente e aiutavo per le sagre durante le feste della santa del paese, aiutavo in tutto. Ma come diceva il nome facevamo parte di un gruppo dove i ragazzi più grandi andavano anche in missioni all’estero in paesi poveri e spesso venivano preti che raccontavano le loro esperienze. Il prete del mio paese e della mia infanzia ci teneva molto ai ragazzi e ai giovani, cercava di avvicinare e creare delle attività per quelli che vedeva andare verso brutte strade come droga e alcool, la chiesa era molto spoglia non c’era oro ne ornamenti, solo una gigantesca statua in legno di Gesù risorto che adoravo, si dava aiuto alle famiglie povere raccogliendo del cibo da dare, infatti molto spesso li portavano a casa mia, e poi una cosa sua particolare era quella che modifica spesso le preghiere perché non amava quelle frasi di punizione che spesso che ci sono, tipo pietà celeste, lo cambiava in amore celeste, e cercava durante la messa di parlare in modo semplice, non diceva che dovevano interfacciarci tramite Maria o Gesù, ma che dovevamo comunicare con Dio stesso, e che per lui eravamo la cosa più importante. Eppure però vedevo che lui che era uomo poteva predicare e invece le donne no, potevano essere solo suore che l’unica cosa che facevano era pulire, cioè le sguattere, e questa cosa non mi andava a genio, inoltre non ho mai compreso il perché dovevamo confessarci, quando anche non avevo fatto nessun peccato, il perché dovevo andare per forza in chiesa se non ci andavo non ero brava e non bastava pregare a casa e tanto altro che non mi andava a genio. Ritornando al gruppo dei giovani missionari questo prete faceva venire dei suoi colleghi a raccontarci le loro esperienze dai paesi in cui erano in missione, uno in particolare mi ha sempre colpito per le cose che ci diceva, di come loro credevano di andare lì a portare cultura e aiuti, ma poi si ritrovavano ad essere aiutati, perché non conoscendo quegli ambienti dovevano spiegargli come si lavorare e viveva lì, quindi ci diceva che dovevamo essere umili e non saputelli e prepotenti e tanto altro che non è al centro di questo articolo, ma so che lui aveva lavorato molto in quei paesi andando anche contro un po’ a quello che la chiesa voleva.

Ebbene negli anni, attraverso lo studio soprattutto leggendo la storia di tanti santi molte cose non mi andavano a genio e iniziavo a capire che la Chiesa non era poi così bella, i santi delle mie zone sono molto antichi, si tratta dei primi trecento anni dopo Cristo uccise durante la persecuzione cristiana da parte dell’impero romano, molti di loro anche se donne insegnavano, invece oggi gli unici a poter far messa sono gli uomini, i preti, inoltre essendo la storia legata di questi santi legati a quando l’impero romano riconobbe la religione cristiana, si studiava molto quella parte di storia e di come molte festività romane erano diventate cristiane per permettere al popolo di accettare la nuova religione, così come il natale il 25 dicembre, o il ferragosto e tante altre.

 

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Oltre questo si indicava contro i pagani romani che avevano torturato ed ucciso tanti cristiani (di cui però bisogna rivedere le fonti e come realmente andarono le cose!) e a quei tempi poi si studiava personaggi tra cui per me la più importante da bambina che mi diede molta nuova consapevolezza fu Santa Giovanna d’Arco, che fu uccisa al rogo dalla chiesa stessa seppure lei fosse cristiana, la stessa chiesa che iniziò ad uccidere a destra e manca tutti coloro che non la pensavano come loro, però poi andavano contro gli Ebrei che avevano ucciso Gesù, quando mi chiedo cosa di diverso ha fatto poi la chiesa rispetto a coloro che hanno condannato Gesù? Ma Gesù voleva davvero questo tipo di Chiesa per noi? Sono questi i suoi veri insegnamenti? Quando chiedevo ai preti dei vangeli apofisi loro mi dicevano si esistono, ma da noi non vengono accettati, per la Chiesa vale questo. C’era tanta carne sul fuoco, il maschilismo che si leggeva poi negli antichi testamenti era disgustoso tanto che alla fine leggevo solo il nuovo testamento e la storia di Gesù.

Ma tutti questi pensieri e riflessioni si fecero molto più forti, quando ad un certo punto non solo per quale motivo il prete che per anni aveva servito il nostro paesino fu mandato via dal vescovo, nessuno sapeva il perché, il vescovo lo chiamò a se, vicino vicino, non gli diede nessun’altra parrocchia e lo allontanò da tutti i gruppi anche dal nostro tanto che ci venne difficile per diverso tempo riuscire a comunicare con lui. Al suo posto arrivò un prete con una bella geep nuova di zecca e la maglietta la cost, che iniziò nelle sue omelie a lamentarsi e dirci che dovevamo dare più soldi, perché la chiesa era spoglia, non era ammissibile, non c’erano statue, ornamenti, doveva assolutamente ristrutturarla e tutti dovevano dare soldi, soldi soldi. Rimasi scioccata, la chiesa era la struttura più spoglia e povera della cittadina, perché ogni bene il prete di prima lo dava poi a chi aveva bisogno, il nostro era un paese di contadini, poche erano le famiglie ricche e pure questo nuove prete con la scusa di dio ecc… Inizio a spremere tutti a fare dei lavori nella chiesa, che io non riconobbi più riempiendola di oro da ogni lato, statue ed ornamenti vari, e lui si pavoneggiava felice con i suoi vestiti di marca e auto costose. Allo stesso tempo arrivò un monaco, che doveva aiutarlo e iniziò il gioco di potere perché quel prete voleva avere la predominanza sul paesino e non darlo o dividerlo con altri, quindi vedevi che si attaccavano parlandosi male uno dietro l’altro e io e gli altri ragazzi eravamo scioccati, stavamo vedendo una chiesa che non conoscevo, fatta di giochi politici, fatta di richieste di soldi e oro, dove la fede e Dio non esistevano e il cui nome veniva usato solo per interessi personali. In quel periodo ero diventata anche catechista, ma quello che spiegavo agli altri bambini era molto diverso da quello che avrei dovuto spiegare, ricordo che un giorno parlando con un ragazzo mi disse che quello che dicevo io non era la religione cattolica, perché io dicevo che Dio era sempre con noi, e se volevamo comunicarvi dovevamo usare il nostro cuore, perché era come il nostro migliore amico, un padre e avrebbe voluto solo il nostro bene. Quel ragazzo mi disse che il dio della Chiesa cattolica non era così come lo descrivevo e che non sapeva di cosa stessi parlando. Rimasi scioccata e iniziai ad avere dubbi su cosa stessi seguendo, attraverso delle esperienze personali che racconterò sicuramente sulla piattaforma HathorNetwork avevo iniziato ad avere un’idea di Dio diversa da quello che la Chiesa insegnava, ed essendo la religione cattolica l’unica cosa che conoscevo ai tempi, mi portò in crisi facendomi pensare che forse stavo sbagliando tutto, perché, cosa stavo seguendo?

Poco dopo lasciai il mio paesino e mi trasferii in una grande città, dove lì rimasi ancora più scioccata, entrando in chiesa cercavo di capire se esistevano dei gruppi come quello dei giovani missionari del mio paesino, ma non trovai nulla di tutto ciò, se no la freddezza più totale, chiese piene di oro e ornamenti con un prete distante dal pulpito che predica parole complesse e spesso senza un senso di fondo verso una massa di persone che nemmeno va a salutare e parlare con loro a fine messa come ero abituata in passato, dove il prete del paese aspettava tutti per sorridere e salutare tutti e ci teneva che ci stringessimo la mano, che ci salutassi tutti. Invece lì il prete si ritirava subito nelle sue stanze e dopo aver ripetuto le solite frasi a memoria vai via come una macchina che va a riempirsi di qualcosa, direi spazzatura e poi scomparire.

 

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Mi fece talmente senso che iniziai a non andare più in chiesa, iniziai ad osservarmi attorno, e vedevo lo stesso evento sempre, una figura lontana che dall’alto parla alle persone dicendole cosa fare e cosa non fare, ma poi va via e scompare senza creare nessun legame.

Ma ciò che spaccò tutto definitivamente fu un evento per me molto importante, un incontro nazionale dei giovani missionari, dove i ragazzi di giù mi contattarono per chiedermi di partecipare perché sarebbero saliti anche loro.

Farà molto strano quello che racconterò, non so se sia stato un caso che io abbia potuto assistere a quella giornata e ascoltare i racconti che mi arrivarono, ma spero che possano essere utili a tutti.

In quella giornata si commemorava un prete morto nel sud America, iniziarono a parlare e io spesso siccome i discorsi per me erano tutti nuovi non riuscivo a seguire del tutto. Ci dissero che questo prete aveva sacrificato la sua vita per andare contro il governo dittatoriale e aiutare le persone povere nella sua chiesa, persone che venivano perseguitate, dandogli rifugio e cibo, fu spesso perseguitato dallo stesso governo, e quando chiese aiuto al vescovo locale gli fu rifiutato perché il vescovo locale era a braccetto con il dittatore di quel paese. Perciò chiese aiuto alla città del vaticano, al papa stesso per denunciare tutto questo, ma ogni aiuto gli fu rifiutato, anzi lo minacciarono di scomunica se continuava ad aiutare la minoranza di quel paese. Da lì mi parlarono che esiste in sud America due forme di Chiesa, quella di Roma che è legata al potere politico e che di aiutare il prossimo non interessa minimamente, e quella fatta di persone che avevano seguito la chiesa cattolica perché ispirati dall’esempio di Gesù volevano aiutare il prossimo, persone che vivono di povertà, cercano di aiutare il più possibile, che predicano per strada ecc… Iniziarono a parlare della corruzione della chiesa di Roma, dei legami che aveva con la mafia, e quelli che stavano raccontando tutto questo erano preti, uno di loro proveniente dall’Africa ci raccontò invece cosa veniva fatto nel suo paese. Ci disse che quando vengono in missione i preti e il resto del gruppo, prima spingono tutti nel paese o villaggio a diventare cattolici e poi iniziano con una cosa ignobile, essendo che lì manca molto il cibo e c’è tanta povertà la chiesa porta del cibo e dopo che ha manipolato tutti attraverso il cibo, spinge le persone nel villaggio a lasciare le loro religioni pagane e credenze per diventare cattolici spingono gli stessi del villaggio ad andare contro chi non vuole convertirsi, togliendogli la possibilità di avere del cibo, sia dalla chiesa stessa che dagli stessi del villaggio. Inoltre alle famiglie i cuoi figli diventano preti e suore gli vengono dati aiuti alimentari e soldi e quindi tutte le famiglie spingono dei loro figli a diventarlo. In pratica, sfruttando la povertà, la chiesa costringe tutti a diventare cattolici e far entrare i propri familiari nella Setta altrimenti non gli permettono di nutrirsi di cibo e saranno costretti a morire di fame.

Rimasi scioccata di tutto questo, e quello che mi dicevano e che se vai contro la Chiesa di Roma vieni minacciato di essere scomunicato e allontanato. Ricordo che io e una mia amica chiedemmo informazioni del prete missionario di cui parlavo sopra, e ci dissero che era morto qualche anno prima per un grave incidente, per un malfunzionamento alla sua macchina di ritorno da Roma, lo stesso periodo in cui il prete del mio paese fu allontanato dal nulla dal mio paesino e richiamato dal vescovo. Ricordo che io e la mia amica ci guardammo negli occhi e lo sentimmo fin dentro le ossa che quell’incidente non fu un caso, ma che quel prete fu ucciso perché fastidioso agli occhi della chiesa.

Ricordo che le persone lì presenti rimasero comunque cristiane cattoliche, come se quello detto fosse stata acqua che scorreva via senza lasciare nulla, ci rimasi stranita, invece dentro di me aveva unito tanti puntini e creato un’immagine più concreta.

 

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Ricordo che qualche giorno dopo entrai in una chiesa durante la messa, rimasi in piedi ad ascoltare in silenzio parola dopo parola, e ritornelli chiamate preghiere che non sono altro che mantra che creano dei programmi d’ipnosi dentro di noi, mi risultarono per quello che erano, ero disgustata, erano parole di sottomissione, in cui io avevo peccato, nata peccatrice e dovevo soffrire e chiedere perdono, e io mi chiedevo, quale peccato ho mai commesso? Quale dio vuole mai che io debba soffrire per tutta la mia vita? Vivere una vita di sofferenza? Eppure ancora mi mancava di comprendere quelle altre parole rivolte verso Gesù un rituale disgusto che si ripete giorno dopo giorno, nel ricordare i suoi momenti di sofferenza, e che ho potuto comprendere solo grazie ad Angel Jeanne e al suo libro Apatià, che consiglio a tutti di leggere.

Da quel giorno smisi di considerarmi Cristiana, smisi di seguire la religione, non smisi di credere in Dio perché so che esiste, nella mia vita ho avuto tante prove della sua presenza e grazie ad Angel Jeanne adesso ne ho l’assoluta certezza.

So che forse con queste mie parole molti si sentiranno offesi, ma quello che ho raccontato è la mia vita e la loro offesa non cambia il mio vissuto, ma spero che arricchisca chi sa comprendere ciò che ha letto.

 

Lucia

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