Oratorio, ACR & Co.

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Ciao a tutti! In questo breve testo vorrei raccontarvi alcune vicende legate alle istituzioni religiose e accadute nella mia infanzia. Si tratta di episodi e situazioni che avevo sempre considerato normali o comunque innocui, ma dei quali ho invece adesso iniziato a maturare una consapevolezza diversa.

Infatti, grazie ai Volumi Apatìa di Angel ho iniziato a riflettere molto su determinati comportamenti adottati da questa Setta Oscura che è la Chiesa e molti avvenimenti passati che per me prima non avevano significato, ora si stanno rivelando più importanti di quanto potessi immaginare, perché si vanno a collegare in quel filone di bigottismo, marciume e oscurità che Angel descrive egregiamente nelle sue Opere.

Ci tengo intanto a premettere che i miei genitori non sono mai stati dei Cristiani Cattolici praticanti, non sono mai andati a messa, se non in occasione di qualche festività più per prassi che per vera e propria convinzione, e non mi hanno mai fatto pressioni sul frequentare la Chiesa e le Associazioni ad essa connesse. Nonostante ciò io ho avuto sin da piccola l’irrefrenabile impulso di provare qualsiasi attività possibile e, purtroppo per me, questo ha incluso anche la partecipazione alle attività religiose.

Negli anni in cui frequentavo le elementari ero venuta a conoscenza dell’esistenza nel mio paese di un Oratorio gestito dalle Suore in cui venivano organizzati giochi e attività per bambini. Ricordo che avevo tante amichette e chiesi a tutte se volevano partecipare, ma nessuna acconsentì in quanto loro erano evidentemente molto più lungimiranti di me. Così un pomeriggio all’età di 8 anni mia mamma mi accompagno dalle Suore e mi lasciò in Oratorio.

Una delle prime cose che ho notato e di cui non avevo conoscenza è stato che potevano frequentare quel luogo solo le bambine e l’abbigliamento consentito era esclusivamente in gonna. I primi tempi mi piaceva molto perché si organizzavano vari giochi divertenti e me ne è rimasto impresso uno dal nome “ladri e assassini” del quale non ricordo bene lo svolgimento, ma che già dal titolo appare proprio perfetto per descrivere la realtà celata della Chiesa.

C’era anche uno spazio dedicato alle preghiere, però ai tempi non lo reputavo invasivo ma solo noioso. Comunque ero lasciata abbastanza in disparte, perché, a differenza di alcune bambine, io non ero costretta a recitare le preghiere a voce alta davanti a tutti. Quindi mentre si pregava io mi facevo i fatti miei facendo finta di seguire.

In seguito, invece, forse perché frequentavo già da qualche mese e quindi ne ero diventata “degna”, iniziarono ad includermi nelle preghiere recitate in solitaria, per cui avrei dovuto dire l’Ave Maria da sola davanti a tutti. Appena me l’hanno proposto ho immediatamente detto di no, perché mi sono sempre vergognata a parlare in pubblico e tantomeno mi andava di pregare a voce alta. Tuttavia, alla fine fui gentilmente costretta. Ricordo che ero imbarazzatissima e a metà preghiera mi sono bloccata a metà perché, malgrado sapessi il testo a memoria, non ricordavo più come andare avanti. Questa cosa è accaduta sia quella prima volta, che poi tutte le volte successive perché le Suore comunque continuavano a voler far recitare a me la preghiera da sola a voce alta, nonostante ogni volta andasse sempre peggio in quanto io mi bloccavo sempre al medesimo punto ed ero sempre più a disagio.

 

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Alla fine la questione si risolse in quanto smisi di frequentare l’Oratorio. Mi dispiaceva non poter più partecipare alle attività ludiche, ma quella mezz’ora di preghiera aveva iniziato a crearmi uno stato di ansia e agitazione che partiva già dalla mattina, per cui decisi di smettere di andare.

Tra l’altro anche se questa questione delle preghiere recitate ad alta voce può sembrare banale, in realtà credo che mi abbia provocato un trauma, in quanto da anni non di rado mi capita di svegliarmi durante notte che sto pregando. Non si tratta di un sogno, ma io mi sveglio di notte e dopo qualche secondo realizzo che sto proprio pregando.

Prima di intraprendere questo Percorso Spirituale non avevo mai dato peso a questo avvenimento notturno reputandolo normale, sebbene di normale non avesse nulla e potevo benissimo comprenderlo anche prima dato che non pregavo per cui non c’era ragione di svegliarmi la notte pregando, non essendo appunto un’attività abitudinaria che compievo durante il giorno. Tuttavia, sono sempre stata molto addormentata per cui non avevo capito niente. Invece adesso, da quando ho appreso determinate informazioni grazie all’immenso lavoro di diffusione della Maestra Angel Jeanne, ho avuto evidenza di alcuni nessi che prima mi sfuggivano e tanti tasselli sono stati messi al posto giusto, permettendomi di avere finalmente un quadro completo e chiaro davanti.

Sempre spinta dalla mia voglia di conoscere nuove persone e provare attività diverse, all’età di 10 anni mi sono iscritta all’Azione Cattolica Ragazzi. In questo caso, a differenza del precedente, partecipavano anche molti miei amici e tutti insieme abbiamo seguito le attività settimanali e partecipato ai Campo scuola estivi organizzati dall’ACR fino agli anni del liceo. Di quegli anni non ho ricordi di cose particolari notate, eravamo tutti molto giovani e anche gli Animatori stessi erano ragazzi giovani di massimo 20 anni e non avevamo quasi mai a che fare con suore o preti, nonostante comunque le attività svolte fossero tutte di stampo quasi esclusivamente religioso, per cui sono certa che sebbene gli attori posti davanti fossero ragazzi e ragazze giovani, in realtà le attività erano comunque decise dalla Chiesa.

Ricordo per esempio che tutti i Campi Scuola erano organizzati in strutture di proprietà della Chiesa, per cui ci siamo ritrovati a dormire in Santuari, Monasteri e quant’altro. E proprio durante uno di questi Campi è accaduto un evento che ho riportato alla memoria solo grazie al Volume 6 di Apatìa e nello specifico attraverso la lettura del Capitolo denominato “Il secondo passaggio”. In questo testo, ma anche nei Capitoli precedenti, Angel ci spiega chiaramente ciò che la Setta Chiesa fa realmente con le foto di bambini e ragazzi, spiegando nel dettaglio tutti i passaggi del loro rito e soprattutto lo scopo oscuro perseguito.

Leggendo questo Capitolo mi è tornato alla mente proprio di un Campo Scuola, uno dei primi ai quali ho partecipato, in cui era stato richiesto a tutti noi di portare delle nostre foto per realizzare una sorta di gioco-cartellone. All’epoca non ci vedevo nulla di negativo e, anzi, mi sembrava una cosa anche carina. Però una cosa che mi aveva già fatto storcere il naso era stato il loro diniego quando, al termine del Campo, avevo chiesto di riprendere la mia foto. Alla luce delle nuove conoscenze acquisite è immediato per me pensare che quelle foto avessero ben altro scopo rispetto a quello detto, probabilmente neanche conosciuto dagli Animatori, ma sicuramente voluto dalla Setta.

Infine, un ultimo brevissimo episodio che vorrei raccontare riguarda precisamente il coro della Chiesa. Come avrete capito non mi lascio sfuggire nessuna attività e per tale ragione, sempre all’incirca a 10-11 anni, ho chiesto di poter partecipare al Coro.

 

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Non ricordo benissimo come siano andate le cose con precisione, ma ricordo che dopo circa un mesetto sono stata praticamente cacciata, neanche con troppa diplomazia, perché non mi reputavano adatta alle loro voci celestiali. In tutta onestà ora questo episodio mi fa veramente ridere e credo anche che abbiano fatto bene perché sono davvero stonata, però sul momento ho provato molto disagio perché sono stata allontanata davanti a tutti nel bel mezzo delle prove. Dal mio punto di vista un atteggiamento normale sarebbe stato quello di chiamare in disparte la persona interessata per spiegarle la situazione e le motivazioni, invece loro mi hanno semplicemente cacciato davanti a tutti facendomi sentire umiliata e fortemente in imbarazzo. Sicuramente comunque questo episodio è stato molto importante per me, perché a seguito di questo ho troncato definitivamente con la Chiesa e tutte le attività ad essa connesse.

 

Isa

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