Fede o tradizione

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Con la religione non mi sono mai trovata a mio agio. Anche la mia infanzia è stata segnata dal cattolicesimo, ma vivendo in un paesino dove la religione era molto presente (e pressante) ho vissuto una serie di esperienze che mi hanno portata ad allontanarmi sempre di più da essa.

Iniziamo dal principio, dalla mia infanzia: quando ero piccola ho fatto l’asilo e la scuola dell’infanzia dalle suore e molti ricordi di quel periodo non sono positivi. Questa scuola si occupava di tenere i bambini dalla mattina fino al pomeriggio, intorno alle 16, quindi pranzavamo anche lì. Essendo che ci gestivano le suore, ovviamente la religione era molto presente durante le giornate! Ad esempio ci facevano fare le preghiere, soprattutto prima di mangiare a pranzo, quando c’era il mese della Madonna (ossia maggio, che poi sarebbe il mese della Maddalena ma la chiesa ha inventato tutto!) mettevano questa statua gigantesca della madonna e ci facevano fare il rosario… a dei bambini!! Il rosario è qualcosa di atroce, ricordo che non lo sopportavo proprio perché era qualcosa di estremamente noioso e che sembrava non finire mai! Oltre per la cantilena che non era per niente bella da ascoltare. Per non parlare ovviamente delle recite a fine anno, sempre a tema religioso!! Insomma, seppur ci fossero anche delle maestre che non erano suore, l’istituto era gestito da esse quindi il cattolicesimo era imposto in ogni giornata.

Uno dei ricordi più brutti però è quello che succedeva subito dopo pranzo: dopo aver mangiato, prima di rientrare nelle nostre aule a fare le nostre attività, ci obbligavano a stare seduti su delle panchine poste lungo il perimetro della sala principale, dell’ingresso della scuola d’infanzia. C’era in particolare questa suora, odiata da tutti proprio perché era nota per la sua cattiveria, che obbligava i bambini a stare seduti su queste panchine… letteralmente a fare niente. Facevamo solo dei stupidi giochi con le mani che dovevamo imitare da questa suora, ma non avevamo il permesso di fare nient’altro: non potevi fiatare, non potevi parlare, non potevi neanche andare in bagno! E non lo dico per dire, era realmente così. Infatti se un bambino chiedeva di andare in bagno la suora si arrabbiava molto e metteva in punizione il bambino. Per me questo momento durava una eternità, mi faceva salire l’ansia perché speravo di non finire in punizione anche io. La cosa più umiliante era appunto la punizione: eri obbligato ad andare al centro di questa sala e stare fermo, con le mani dietro alla schiena, a fissare l’orologio a pendolo mentre tutti gli altri bambini ti fissavano. Può sembrare una sciocchezza, ma per un bambino piccolo essere guardato da tutti gli altri mentre andavi solo al centro della stanza a fissare un orologio era molto traumatico e umiliante. Infatti nonostante io da piccola fossi stata sempre una bambina abbastanza tranquilla (non combinavo marachelle, ero sempre molto pacata e anche tremendamente timida) sono stata messa lo stesso in punizione. Questo perché la soglia di tolleranza della suora era pari a zero, quindi bastava niente che lei si arrabbiasse! Ricordo che quella volta un bambino combinò qualcosa, non ricordo bene cosa (ma considerando la pazzia di quella donna è abbastanza probabile che fosse una sciocchezza, d’altronde eravamo bambini!) e la colpa ricadde su di me, così mi mise in punizione. Mi ricordo che mi veniva da piangere perché stavo spiegando alla suora che non avevo fatto nulla, ma lei ovviamente non ascoltava. Quando poi ha capito che realmente non avevo combinato nulla, mi fece sedere e chiamò un altro bambino che secondo lei era il colpevole di non aver fatto non so bene ancora cosa. Questa è l’esperienza più traumatica che ricordo, ma in realtà ne sono successe molte altre che non ricordavo! Infatti una volta, finita la giornata lì, mi venne a prendere mio fratello (anche lui ha fatto l’asilo con queste suore) e quando venne c’era sempre questa suora pazza che mi stava urlando contro, mi urlava “e non lo fare mai più!!”. Al che mio fratello, conoscendo molto bene l’indole demoniaca della suora, si è avvicinato e ha chiesto che cosa avessi fatto. La suora borbottò qualcosa di insensato e se ne andò… lei semplicemente se la prendeva con i bambini senza un reale motivo! Un’altra cosa che davvero non sopportavo di quella pazza è che quando incontrava i genitori dei bambini si fingeva dolce e tranquilla, diventava un’altra persona!

 

 

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Questa cosa mi mandava in bestia già da bambina! Io ovviamente ho sempre raccontato ciò che succedeva, ma molte volte queste esperienze vengono sottovalutate dagli adulti.

Ma c’erano anche altre suore che non avevano la testa a posto… in particolare una, che io ricordavo abbastanza gentile nei miei confronti, ho scoperto poi da altre persone che picchiava altri bambini, e anche forte. Tutto questo l’ho scoperto confrontandomi con altri ragazzi che da piccoli sono stati in quell’istituto e abbiamo avuto tutti le stesse esperienze traumatiche!

Dopo queste fantastiche esperienze con le suore, anche io ho dovuto seguire il catechismo perché obbligata dalla famiglia. Questo perché soprattutto nei paesini la religione è una questione non tanto di fede ma di tradizione, e se tu non partecipi come tutti gli altri a quei riti inutili chiamati “battesimo” oppure “comunione”, allora sei un figlio del demonio! Al catechismo ci andavo sempre controvoglia, davvero non ne capivo il senso. Allo stesso tempo i catechisti insistevano affinché andassimo tutte le domeniche a messa (e qui già iniziavo a chiedermi… sì vabbè, ci vanno i bambini ma i genitori no? Perché gli adulti non vanno mai in chiesa? E perché anche se non ci vanno noi dobbiamo per forza andare al catechismo e fare tutte queste cose?”). Ricordo che ad esempio che c’era la nonna di una mia amica che insisteva affinché lei andasse a messa, infatti dopo quando la incontrava le chiedeva cosa avesse detto il prete, quasi fosse una interrogazione per verificare se fosse andata a messa realmente oppure no. Stiamo parlando però dello stesso prete che si diceva che ci avesse provato con donne che stavano per sposarsi, lo stesso prete che si diceva ci abbia provato con un’altra donna che per la vergogna si è suicidata. Lo stesso che purtroppo ha fatto la comunione a me e a tanti altri bambini che avevano la mia stessa età.

Ma questa signora non è di certo l’unica vecchia pazza che si comporta in questo modo: una coppia di genitori che aveva scelto di non battezzare il proprio figlio hanno deciso di farlo quando il bambino ha chiesto di essere battezzato… ma il motivo per il quale lo ha chiesto è perché la nonna ha insistito molto, dicendo addirittura che non avrebbe rivolto la parola al nipote se non si fosse battezzato. Qui non stiamo parlando più di fede, ma di fanatismo! Una famiglia non può rovinarsi per queste sciocchezze, la religione NON può rovinare un legame di sangue! Ma d’altronde ho potuto sperimentare anche io di persona come la chiesa riesca a rovinare le famiglie.

Ho continuato ad andare al catechismo fino a quando sono arrivata al periodo della cresima. Qui ho deciso totalmente di tagliare i ponti con la religione, infatti ho deciso di non cresimarmi perché non ne sentivo l’esigenza. Ricordo che mio fratello mi diceva che se almeno l’avessi fatta avrei potuto ricevere dei regali… ma a me non importava avere dei regali, io non volevo più frequentare la Chiesa in nessun modo! Crescendo mi sono accorta di tutte quelle ipocrisie di chi appunto frequenta questo ambiente: chi va a messa prima di tutto non ascolta davvero ciò che dice il prete, ma ripete a pappagallo delle frasi senza neanche capirne il significato. Lo fa perché lo fanno tutti, non perché crede davvero in ciò che dice! E se le persone che vanno a messa non sono in realtà credenti, che senso ha andarci? Che senso ha fingersi di essere persone caste e pure se poi quando torni a casa sei una persona violenta, instabile e per niente normale? È per questo motivo che ho deciso di essere coerente con me stessa: dato che non credo alla versione del dio barbuto e spione che giudica noi peccatori, perché devo cresimarmi?

Ovviamente nella mia famiglia non hanno preso per niente bene questa decisione! Mio padre si arrabbiò molto con me, perché in questo modo gli stavo facendo fare una figuraccia. Tutti iniziarono a dirmi che avrei dovuto cresimarmi e insistevano, se non in quell’anno avrei dovuto farlo l’anno successivo!! E perché, per caso sarei stata una persona diversa da non cresimata? Avrei avuto qualcosa in meno rispetto a quella che sono sempre stata? No, perché è questa la verità: partecipare a questi riti non ti rende una persona migliore e speciale, d’altronde i miei stessi familiari non sono mai state persone bellissime pur essendo tutti battezzati.

 

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Ho deciso di non cedere e non cresimarmi lo stesso, al contrario di tutti i miei coetanei. Per qualche anno i miei familiari continuavano a dirmi che avrei dovuto farlo, ma poi fortunatamente hanno rinunciato e hanno smesso. Ho capito che chi è profondamente credente è anche una persona altamente instabile, che finge di essere aperto mentalmente ma in realtà odia chi la pensa diversamente. Me ne sono resa conto ancora di più con delle esperienze con due delle mie professoresse di religione: nel periodo in cui decisi di non cresimarmi, visto che nessuno in casa capiva questa scelta, decisi di parlarne con la professoressa di religione pensando ingenuamente che, essendo una adulta, avrebbe capito il mio punto di vista e ci saremmo confrontate. Così un giorno andai da lei e le dissi che avevo deciso di smettere di credere nel Dio del cattolicesimo. Lei rimase un po’ perplessa e iniziammo a parlare… ad un certo punto lei mi chiese: “Ma tu cosa credi ci sia dopo la morte?” e io risposi che secondo me in qualche modo la vita continuava, non finiva tutto con la morte, e lei replicò “Allora vedi che credi nella resurrezione??? Lo vedi che in realtà credi in Dio????” come a convincermi che in realtà ero credente anche se non volevo esserlo!! Così ho capito che ovviamente non avrei ottenuto un dialogo serio e ho lasciato perdere. Un’altra volta invece un’altra prof di religione ci disse che aveva saputo di una coppia di genitori che avevano scelto di non battezzare il proprio figlio visto che non erano cattolici, e che avrebbe scelto lui se farlo o meno quando sarà stato grande. Al che a me sembrò un’idea molto sensata e giusta! Perché obbligare un bambino a battezzarsi se neanche ha la consapevolezza di quello che sta facendo? Stavo per dire la mia opinione quando la professoressa iniziò ad arrabbiarsi dicendo che questi genitori erano persone molto cattive perché stavano togliendo al loro figlio la possibilità di far parte della comunità cristiana!! E con ciò? Che cosa sarebbe cambiato?!

Ha dell’assurdo difendere ancora questa setta chiamata Chiesa, perché ognuno di noi ha avuto in qualche modo esperienze negative con essa… allora perché fingere ancora che ci sia del buono? Perché continuare ad andare a messa, fingersi di essere persone “per bene”, perché continuare a difendere preti pedofili e meschini nonostante tutto? Perché sia chiaro, nonostante da me quasi tutti sappiano quanto i preti siano attaccati ai soldi c’è chi ancora vuole far finta di niente: non è normale che un prete pretenda cifre esorbitanti per dire una messa in ricordo di una persona defunta, che addirittura decide di cambiare l’orario della messa senza avvisare i parenti e ha la faccia tosta di arrabbiarsi molto quando quest’ultimi vengono a chiedere spiegazioni di questo cambiamento, non è normale che un prete decida di battezzare il figlio di una coppia di genitori non sposati soltanto dopo aver visto un borsellino aperto e bello pieno, non è normale che un prete pretenda dei soldi dopo aver “benedetto” la casa e non è normale che chieda soldi per i seminaristi… le stesse persone che quando predicano dicono che è sbagliato essere attaccati alle cose materiali, che per essere felici bisogna essere poveri.

Bene, visto che bisogna imparare ad essere felici senza avere un soldo in tasca direi che potrebbe iniziare la stessa Chiesa a donare a chi ne ha più bisogno, senza bisogno di pregare perché quello non cambia niente purtroppo: per aiutare chi ne ha bisogno bisogna donare, e farlo sul serio. Ma dovrebbe farlo prima di tutto chi ha un patrimonio gigantesco e tenta ogni giorno di nasconderlo, come fa la Chiesa su questa terra da millenni.

 

Tiziana

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