Cosa si nasconde dietro il buonismo dei fedeli

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Sono nata da una famiglia in parte atea, mia mamma atea convinta, mio papà beh non lo sa nemmeno lui secondo me. Quando quasi ti impongono di credere in qualcosa senza darti le minime prove di ciò che si dice beh qualche dubbio è lecito.

La parte religiosa che ho conosciuto deriva tutta da mia nonna da parte di mio padre e un po’ dalla frequentazione in età infantile della chiesa e del catechismo che mi erano stati imposti.

Mia nonna è sempre stata una persona super credente, la chiesa e quel “Dio” per lei è tutto.

Ricordo che quando andavo da lei perforza di cose ad un certo punto doveva mettermi le mani sopra la testa e dire le sue preghiere, parlava dello spirito Santo che doveva scendere su di me. Sinceramente ancora oggi non ho capito chi fosse questo spirito Santo. Mi diceva di pregare la Madonna, Gesù, di richiamare il mio angelo custode. Io bambina la prendevo sul ridere quando mi poggiava quelle mani in testa ed un po’ mi interrogavo se quello che diceva fosse vero ed avesse un senso oppure no.

La domanda che più mi ponevo era: ma se Dio era veramente così vicino a lei, se aveva la protezione e l’amore di tutto il paradiso perché certi eventi nella sua famiglia?

Mia nonna sposò un uomo che da quanto ho capito (non l’ho mai conosciuto, l’hanno ucciso prima) era immischiato in affari sporchi e la sua vita era tutta basata sull’illegalità, non era un padre presente e loro vivevano di soldi sporchi. Mia nonna mi ha sempre parlato con un certo buonismo, mi parlava di perdono, critica ancora oggi il lato marcio del mondo che viviamo, eppure lei si era sposata un delinquente. Cosa c’è di più marcio che sposarsi un delinquente?

La cosa che più mi dava da pensare era che non ho mai sentito spendere una parola negativa nei confronti di quell’uomo, lei era innamorata, non si è mai pentita di essere stata con lui e spesso ha criticato me per le mie scelte sentimentali. Anzi io sono una peccatrice a differenza sua perché io ho fatto sesso prima del matrimonio. Beh vero eh, ma almeno non l’ho fatto con un delinquente e colui con cui l’ho fatto non andava di certo a creare danni nella vita delle altre persone aumentando la negatività e il male in questo paese. Però si, io sono una peccatrice. Chissà se fossimo tutti santi come lei e suo marito che bel mondo sarebbe uscito fuori. Non me lo voglio immaginare.

Questo già era uno dei miei dubbi, mi interrogavo su questo.

Poi nel tempo ho iniziato ad analizzare anche il resto della famiglia.

Uno zio schizofrenico, si suo figlio, il fratello di mio papà. Si è ammalato di schizofrenia a circa 20 anni. Lei dice che lui è la sua croce, che Dio le ha dato. Poi vi è mio papà a cui voglio molto bene però anche in lui devo ammettere che vi è parecchia instabilità emotiva.

Ogni volta che penso alla mia famiglia dalla parte di mio padre mi rendo conto di quanto sia strana, ma non in senso positivo. Percepisco della stranezza negativa.

Nel tempo poi dopo che mia mamma e mio papà si separarono mia mamma iniziò a raccontarmi qualcosina che la fece distaccare da mio padre e da quella famiglia.

 

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Mi raccontò di situazioni strane, mio padre a volte diceva che veniva posseduto da un certo spirito che quando vi erano problemi tra lui e mia mamma parlava al posto suo, anche minacciandola, cambiava modo di parlare.

Tanti eventi strani.

Mia mamma spesso mi ripeteva queste parole: “Non ho voluto permettere che voi (io e mio fratello) diventaste così, c’è sempre stato un qualcosa di strano in quella famiglia, un qualcosa che si tramanda da generazioni e io ho voluto distaccarvi da questo”.

Non dico che tutto questo sia a causa della religione e delle preghiere che mia nonna faceva ma mi chiedevo, com’è possibile tutto questo in una famiglia dove dovrebbe regnare l’amore di Dio? Perché così tanta negatività?

Insomma io la presenza di Dio la sentivo solo nominare perché Dio di certo non crea tutto questo.

Ma a parte tutto ciò che riguarda la mia famiglia che poteva considerarsi un caso io tutte le persone religiose e in particolar modo quelle praticanti e frequentatrici della chiesa che ho conosciuto erano tutte persone che di positivo avevano solo le parole che gli uscivano dalla bocca, colme di buonismo ed amore verso il prossimo ma che nei fatti erano tutte vecchie bigotte frustrate.

Da piccola vivevo in un paesino molto piccolo, un bel paesino se non fosse che era pieno di queste bigottone.

Le vedevi ogni domenica in chiesa, a pregare, a cantare, a parlare di Dio. Come sempre parlavano di amore, perdono.

Poi le conoscevi, io ero piccola ma percepivo nel loro sguardo l’odio, la rabbia. Spesso erano quelle che più odiavano i bambini. Non ricordo molto ma ricordo lo sguardo la sensazione negativa che mi lasciavano.

Io per un certo periodo ho frequentato il catechismo e ricordo di come queste signore veramente antipatiche mi obbligavano a fare cose che non volevo fare, tipo giocare, pregare. Tanto che poi è dovuto venire mio padre a parlare perché non era concepibile che mi obbligassero a fare un qualcosa che non volevo. Insomma io tutti i ricordi che ho sono negativi.

Mi chiedevo come mai se Dio è la cosa più bella che dovrebbe esserci io in loro vedevo tutta questa negatività.

Non ci vedevo nulla di bello in quelle persone, nelle loro preghiere brutte e noiose, nello stare in chiesa a dovermi sorbire quei brutti canti.

Ricordo che uscivo che ero completamente apatizzata, annoiata, stanca.

Purtroppo questo mi ha portata a distaccarmi dalla ricerca di Dio, solo dopo, grazie all’Accademia ho capito che Dio non ha niente a che fare con tutto questo, Dio non è la chiesa, quelle persone non hanno mai conosciuto il vero Dio e quella negatività non ha nulla a che vedere con lui, perché lui si è amore, forza, una cosa che sono sicura che quelle persone non hanno mai conosciuto.

 

Miry-miry

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