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Ho deciso di far mente locale e mi sono venuti in mente alcuni particolari relativi a persone della chiesa.
Mia mamma non è più giovanissima, eppure se le chiedi cosa ricorda in merito ad una suora che ha incontrato quando era una ragazzina, è l’affermazione che le aveva fatto. Non so a che ordine o in che convento fosse, ma mia madre dice che era di clausura ed era uscita per un evento straordinario. Mia madre mi racconta che lei poco più che bambina ha incontrato questa suora, e le aveva detto che da grande avrebbe voluto fare anche lei la suora, la risposta ha lasciato talmente scioccata mia madre che la ricorda bene ancora oggi… e fu più o meno questa (era stata pronunciata nel dialetto locale) “bambina cara, è meglio se ti sposi, così almeno sarai di un uomo solo, e non di tanti”. La suora non ha approfondito, o forse mia madre non ricorda altro, ma credo che sia ben chiaro ciò che la suora volesse far sapere e da cosa la voleva mettere in guardia. Non oso immaginare che cosa possa nascondersi e succedere in certi ambienti.
Avevo quasi rimosso i ricordi relativi ad un Don che doveva insegnare catechismo nella scuola media, io l’ho avuto un solo anno, non ricordo se poi fosse stato spostato in un altro istituto o cosa fosse successo. Ma parliamo di Don I., che entrava in classe cercando di far capire che lui era uno a cui piaceva scherzare e noi dovevamo apprezzare il suo modo di scherzare. Come ad esempio quando rubava le merendine dal banco o addirittura nei corridoi dalle mani degli alunni per mangiarle lui, certo molto simpatico come scherzo!! Ma ancora peggio toccava ad una mia compagna che veniva a scuola con i piedi fasciati perché aveva avuto un intervento a causa di unghie incarnite, ed essendo nel primo banco, lui passava e gli pestava i piedi, tutte le volte che aveva lezione, scherzando e ridendo mentre la mia compagna piangeva dal male, dicendo che era colpa della mia compagna se lei metteva i suoi piedi sotto i suoi. Certo, come no!! Inoltre ricordo che durante l’intervallo dovevamo tutti restare attenti, perché se lui era in giro per il corridoio, oltre a rubarci la merenda, volavano sberle, così… per simpatia e affetto diceva lui!! Il massimo che ricordo fu quando spinse un mio compagno, durante l’intervallo, contro il termosifone in ghisa. Al mio compagno venne tutta la schiena livida. Ricordo che si era parlato parecchio di quel episodio tra noi ragazzi. Forse Don I. aveva fatto anche altre cose negative, ma non le ricordo, ricordo però il dolore e la paura della mia compagna che non sapeva come fare per non farsi pestare i piedi dal Don. Ricordo che c’erano diversi ragazzini che avevano paura di questo Don, soprattutto durante l’intervallo a causa dei suoi comportamenti. Sicuramente ci sono e ci sono stati parroci peggiori di Don I., ma so anche che per i ragazzini che diventavano il suo bersaglio non era facile, e oltre ad avere paura, non sapevano come uscire dalla situazione. In un’età difficile dell’adolescenza, ci si trova il bullo, che però non è un compagno o un alunno di qualche anno in più, ma è addirittura un professore e pure Don. Non era facile per i ragazzi né difendersi, né parlare con i genitori per farsi aiutare a risolvere la situazione.
Infine ricordo diversi parroci spostati in un’altra diocesi, perché si diceva avesse avuto storie con donne sposate, e altri preti che continuavano a chiedere soldi su soldi ad ogni messa.
Diamante