Vuoti d memoria dopo il vaccino

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Oggi vorrei portare una testimonianza degli effetti collaterali dei vaccini, utilizzati per “bloccare la diffusione del virus”. La testimonianza di cui vorrei parlare, non riguarda un componente della mia famiglia oppure una tra le mie amicizie, bensì si tratta di una ragazza che conosco ormai da diverso tempo, essendo una mia cliente ormai da anni. La ragazza in questione, avendo avuto modo di passarci diverso tempo a contatto per i servizi lavorativi che le ho offerto in questi anni, ha avuto modo di prendere una certa confidenza con me, come io con lei di conseguenza. Questo, ha ovviamente portato al parlare di diversi argomenti, quali ipotetiche visite, o comunque diversi argomenti inerenti anche al fattore salute o meno, ed è per questo che posso tranquillamente dire che rispetto alle problematiche che ha rivelato in questi ultimi mesi, prima ancora di farsi il vaccino, non aveva una situazione di salute precaria o comunque particolare. Il motivo per il quale ha dovuto ricorrere alla vaccinazione, nel suo caso, è stato attribuito ad un discorso lavorativo in quanto lavora nel campo della sanità. È stata dunque tra le prime a subire la pressione sul posto di lavoro per vaccinarsi e per non rischiare di rimanere senza un’entrata mensile fissa. Durante i primi periodi dopo essersi vaccinata, ricordo che non ebbe particolari problemi se non confusione oppure momenti di febbre attribuiti da chiunque al normale effetto creato dal vaccino stesso. Dopo aver fatto tutte e tre le dosi, nei mesi passati ha riscontrato gravi problemi di salute, ai quali i medici non sanno dare una spiegazione, o almeno così dicono. Ricordo che prima ancora che accadesse il tutto, ci vedemmo come di consueto e parlando, mi raccontò di iniziare ad avere problemi che non sapeva da cosa potessero dipendere, in quanto aveva iniziato a gonfiarsi, ad avere diversi sintomi attribuibili ad una reazione allergica che poteva esser benissimo anche alimentare. Purtroppo non ricordo ogni singolo sintomo di questo primo campanello di allarme, però ricordo bene che lei mi descrisse questo rigonfiamento del viso, in particolar modo, che si verificava soprattutto appena sveglia, poi durante le ore diurne tendeva comunque ad assestarsi un po’ rimanendo comunque più gonfia del normale. Da lì a qualche settimana ci mettemmo nuovamente in contatto e le scrissi proprio per un appuntamento di lavoro, ma quella volta mi rispose una persona a lei vicina anziché lei stessa, raccontandomi che era stata ricoverata di urgenza in un ospedale molto rinomato, vicino alla nostra città. Scoprii successivamente che la ragazza ebbe episodi di svenimento e perdita di sensi sia in casa, sia in un momento molto pericoloso per la sua stessa vita in quanto si trovava in macchina e dovettero spaccare il vetro del mezzo per tirarla fuori dato il suo stato di incoscienza. Questi episodi, da che ricordo, capitarono tre volte e, all’ultima venne portata in ospedale e lì trattenuta per diverso tempo in quanto dissero di volerla controllare. Con lei non ho avuto modo in quel periodo di parlare direttamente, bensì ero rimasta in contatto con altre persone a lei vicine perché era impossibile poterla sentire. La maggior parte delle volte era incosciente, e se era comunque sveglia, aveva pochissime forze per parlare e per ragionare, sostenendo un discorso con diverse difficoltà. Fece diversi controlli, mi dissero che volevano escludere malattie tumorali ed in un primo momento si prese in considerazione di aver a che fare con una malattia autoimmune. Subì diversi prelievi, e diversi controlli quali anche risonanze ad esempio, per poter escludere il più possibile ed arrivare alla causa del problema in sé. Io ebbi la possibilità di rivederla diverso tempo dopo, ovviamente mi interessai del su stato di salute sia per interesse nei suoi confronti perché appunto come dissi in precedenza, abbiamo una maggiore confidenza di quella che si può avere con un conoscente qualsiasi, quindi ovviamente ero dispiaciuta per lei. Ma ero davvero curiosa di capire cosa avesse scoperto perché sin dal principio pensai potesse essere qualcosa che aveva a che fare con le tre vaccinazioni subite. Parlando, mi raccontò che venne controllata in ogni modo possibile e che in quel momento era seguita anche da un neurologo.

 

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Sostanzialmente, il problema in questione, non si è capito effettivamente quale è, ma il neurologo le ha prescritto dei farmaci che si usano per curare le persone che soffrono di attacchi epilettici. Lei è perennemente affaticata, ricorre a vitamine per riuscire a muoversi durante il giorno e noto come sia spenta e con molta meno vitalità, è letteralmente stremata. Mi ha detto che ha un enorme vuoto di memoria, che ciò che mi racconta

alcune cose le sa perché gliele hanno dette i componenti della sua famiglia in quanto lei assolutamente non ricorda nulla ed ha uno stacco temporale di memoria di tre mesi, dove ha il vuoto totale. Negli ultimissimi periodi quando mi capita di vederla, vedo che è un pochino migliorata ma noto come faccia fatica, anche a ricordare le cose. Sembra spesso confusa e a volte anche assente. Sono molto dispiaciuta per il suo attuale stato di salute, parliamo abbastanza spesso di questo in quanto viene spontaneo quando ci si vede, chiedere se va tutto bene. Sono sempre più sicura che sia attribuito al vaccino, in quanto non aveva problemi di salute molto marcati quando la conobbi io, bensì ha avuto questo crollo importante negli ultimi mesi e, adesso, è costretta a prendere farmaci particolarmente pesanti per evitare che le accadano di nuovo questi episodi.

 

Arya

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