Testimonianza sulla discriminazione

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Voglio raccontare la mia esperienza vissuta in un reparto ospedaliero dove prestavo servizio da 15 anni come infermiera. Come hanno iniziato a girare le voci su questo nuovo fantomatico vaccimerda, io da subito ho cercato informazioni in merito lontano dai canali tradizionali perché ormai sapevo che erano tutti menzogneri. Ovviamente ho provato a informare anche le colleghe sulla pericolosità di questo siero ancora sperimentale, le quali mi hanno prontamente ignorata e da lì hanno iniziato a guardarmi con circospezione. A dicembre 2020 si vocifera che a gennaio saranno a disposizione gratuitamente per noi sanitari i famigerati sierikiller e subito tutte erano entusiaste tranne io e altre 2 colleghe nonchè studentesse di acd. Subito la primaria nazista ha iniziato a minacciare chi non voleva sottoporsi alla puntura dicendoci che ci avrebbe mandate via dal suo reparto. Un giorno, poteva essere febbraio, la primaria entra urlando in salone davanti ai pz che stavamo dializzando dicendo che voleva parlare con le non vaccinate. Al che mi arrabbio perché la mia privacy era stata resa pubblica ai pz spettatori e alle colleghe che potevano anche non saperlo. Ci spostiamo in disparte in una stanza adiacente e la nazista primaria ci minaccia nuovamente di mandarci via dal suo reparto , al che io ribadisco che ero disposta ad andare immediatamente in direzione seduta stante con lei per farmi assegnare a un altro reparto, ma immediatamente. Non quando voleva lei…Ma non si può…perché ci vuole un addestramento di almeno 3 mesi per imparare la base per lavorare in dialisi e in quel momento sono necessaria…ma guarda un po’… Nei giorni successivi noto che le colleghe iniziano ad allontanarsi e pian piano mi parlano sempre meno. Abbiamo una specie di cucinino in reparto dove fare la pausa e se capitava che entrassi e vi erano colleghe, ecco che smettevano di parlare e se mi fermavo per un caffè ecco che se ne andavano e io rimanevo sa sola. Man mano che passavano i giorni sono stata via via isolata tanto che se vi era la possibilità di lavorare da sola ero arrivata al punto da sceglierlo io stessa… Solitamente lavoriamo a coppie ma in ogni turno c’è una specie di jolly che lavora da solo… Ecco ero io, o per scelta loro o mia. Inoltre capitava di doversi bardare per dializzare pazienti positivi al covid e loro erano contente che ci andassi io non vaccinata, un po’ perché secondo loro me lo meritavo, un po’ perché loro anche se vaxate avevano paura. Io ne approfittavo invece per lavorare da sola e ne ero pure contenta malgrado l’imbragatura fastidiosissima. Nel mentre la primaria non perdeva occasione di aggiornarci ogni qual volta capitava che visitasse pz non vaccinati in altri reparti ( veniva chiamata per consulenze nefrologiche) che stavano malissimo per il covid ( non si erano voluti vaccinare era giusto che soffrissero) …ovviamente perché le terapie che gli facevano erano volutamente per peggiorare la loro sintomatologia. Questo negli altri reparti, nel nostro no , e non perché la primaria avesse a cuore i nostri pazienti, ma perché noi lavoriamo a numero…ovvero più dialisi facciamo più soldi incassa il reparto e quindi c’era tutto di guadagno a tenere i pazienti vivi per poterli dializzare. Praticamente abbiamo il “problema” opposto… A volte ho “dovuto” dializzare pazienti che erano praticamente in fin di vita solo per fare numero e a niente valevano le mie rimostranze…o così o così… Decido quindi io di chiedere trasferimento, non ne potevo più, ma essere spostati da noi..è una procedura molto lunga e ci godono ai piani alti a non accontentarti.. Nel mentre arriva Aprile e l’obbligo vaccinale per i sanitari non vi posso spiegare la soddisfazione della primaria e delle colleghe perché credevano che avrei finalmente acconsentito al sieromerda. Da quel momento ho vissuto quotidianamente quegli atteggiamenti di discriminazione e ho anche beccato conversazioni tra le colleghe preoccupate che se mi sospendevano in estate rischiavano di saltare le ferie per coprire i miei turni ed erano incazzatissime per questa attesa della mia sospensione.

Qualcuna me lo ha anche detto in faccia.. Insomma quante storie facevo per una punturina, loro proprio non capivano…. Sempre ad aprile ad una riunione con la naziprimaria lei tutta fiera e contenta dell’obbligo ci ribadisce che era ed è nostro dovere morale vaxarci nei confronti di quei nonnini morti in reparto da marzo 2020 in quanto non esisteva ancora la mitica cura e noi che finalmente ce l’abbiamo, la snobbiamo…

 

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Secondo lei non era giusto e tentava di farci vergognare e sentire in colpa davanti a tutte le altre che anche senza obbligo avevano già felicemente provveduto. Ad agosto esce la legge del nazipass e tutte felici a stampare i loro qrcode e a esserne contente. Iniziano così a discriminare ancor di più chi non ce l’aveva, sottolineando che fosse giusto impedire determinati accessi ai luoghi comuni. Ero sempre più schifata e stressata. Ho accolto quasi come una liberazione la sospensione da lavoro senza retribuzione, non prima di aver subito attacchi dalla responsabile delle risorse umane, un’altra nazista che tutti temono nel mio ospedale per la sua manifesta cattiveria. Il giorno prima dell’obbligo di presentarmi a lavoro col nazipass ricevo una telefonata intimidatoria dalla primaria col suo cellulare privato, dove mi chiede di mandarle una mail dove mi dichiaro in possesso o meno del nazipass al che le rispondo di inviarmi una pec con le Sue richieste. Mi butta giù il telefono e mi richiama sul mio cellulare , con il suo numero privato passandomi la nazista delle risorse umane la quale mi intima di non osare presentarmi a lavoro con un nazipass da tampone perché non era sufficiente e che mi avrebbe fatta controllare il nazipass dalla caposala e dalla primaria. Decido di mandare malattia qualche giorno per prendere tempo ma contemporaneamente mi arriva nello stesso giorno la sospensione dal mio ordine professionale dell’esercizio della professione..esattamente il 15 ottobre 2021. Che dire, ho fatto questo lavoro dal 1991 e 30 anni dopo mi ritrovo sospesa senza retribuzione per inadempienza all’obbligo vaccinale. Una situazione che in effetti mi ha scombussolata poiché era così ingiusta… Cioè avevano deliberatamente violato i miei diritti umani e mi volevano imporre un vaccino sperimentale che per legge non si può imporre. Una violazione delle leggi dietro l’altra che si sono susseguite ad un ritmo incalzante senza riuscire ad impedirlo e chissà quante altre cose invece ci hanno evitato i nostri grandiosi Maestri. In tutto questo a casa purtroppo il clima intanto era peggiorato perché a parole sembravano capire ma poi gli atteggiamenti erano di totale disapprovazione. Come si suol dire ho fatto letteralmente “il diavolo a 4”, la pazza furiosa per impedire ai miei figli e a mio marito di vaxarsi e fin’ora ha funzionato, ma ne pago i postumi con i loro atteggiamenti. Vabbè al momento mi va comunque bene così.. Vorrei sottolineare che se sono riuscita ad affrontare tutto quanto, lo devo solo ai nostri Maestri Divini sia grazie ai loro insegnamenti e sia alla loro presenza che ho sentito sempre viva in ogni momento. Non ho mollato un solo giorno la pratica e anzi Angel Jeanne ci ha coinvolti in percorsi, giochi e pratiche di gruppo che hanno rafforzato la mia determinazione dandomi un coraggio che nemmeno sospettavo di possedere. Sono davvero una privilegiata ad avere avuto questa chance di conoscere ACD. Infinitamente grata sempre.

 

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1 Commento

  1. il comportamento avuto da questa studentessa in un periodo così difficile di discriminazione è stato encomiabile, e volevo farle personalmente i complimenti. Sei stata molto forte a non aver ceduto e a esserti imposta anche ai tuoi familiari, pur di non farli vaccinare. Continua così, non sei sola!

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