TAMPACS, SENZA MARCHIO DI REGISTRAZIONE

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Oggi voglio parlare dei tampacs, ovvero dei tamponi, partendo dalla mia storia con questo termine, da dove l’ho sentito per la prima volta, dalle mie scoperte e dalle mie esperienze, soprattutto legate a questa farsa.

In questa farsa abbiamo imparato a familiarizzare con il termine “tampone”, e ne abbiamo sentiti esistere di vario tipo: molecolare, oro-faringeo, rino-faringeo, salivare, antigenico. Altri strumenti che all’inizio erano stati fatti passare per rilevatori di virus erano anche i test sierologici, dai quali poi ci si distanziò perché i sierologici avevano un obiettivo epidemiologico (cioè rispendevano alla domanda “hai avuto il virus”?), mentre quegli altri hanno uno scopo detto diagnostico di rilevare se una persona “ha il virus”. Questo riguardo allo scopo di questi oggetti è ciò che ci è stato detto dai media, ma è davvero così?! In realtà all’inizio non si era capito bene perché i sierologici sparirono in fretta, ad ogni modo vennero ben presto snobbati in quanto forse meno fighi dei super torturatori bastoncini cotton-fioc sturanaso. Ebbene, tutta questa strumentazione necessita della premessa che questi che ci sono stati fatti credere che fossero rilevatori di virus, ma in realtà come sostiene l’inventore del tampone/test PCR (PCR sta per Polymerase Chain Reaction ovvero reazione a catena della polimerasi, un test che può essere utilizzato nella genetica molecolare, nella medicina forense e nella diagnostica), Kary Mullis, questo tipo di test non è affidabile per rilevare il virus in quanto non è quello il suo reale scopo.

La reazione a catena della polimerasi è una tecnica di biologia molecolare che permette di amplificare frammenti di DNA, di rendere visibile all’uomo ciò che al suo occhio risulta invisibile. Quindi, il test PCR può servire alla rilevazione dei dati del nostro dna? La spiegazione di cosa è un test PCR sembrerebbe suggerire proprio questa ipotesi.. Dunque, perché rilevare il virus tramite uno strumento non adatto? Forse invece era proprio lo strumento adatto ma non per quello che ci hanno fatto credere…

La mia storia con i tampacs parte però da molto prima… In quanto ragazza, si sa che tutte le ragazze sanno cosa sia un Tampax, ovvero un tampone interno con la funzione di assorbire il sangue mestruale direttamente all’interno del canale vaginale. In realtà non ho mai usato la parola “tampone”, per indicarlo, ma semplicemente “assorbente interno”, la cui idea ho sempre schifato e rigettato non tanto per bigotteria quanto più per praticità e gusto personale. Come si fa ad andarsene in giro con un bastoncino in cotone lì dentro?! La sola idea mi ha sempre dato fastidio ed ecco perché non ho mai scelto l’opzione dei Tampax. Ma cosa c’entrano questi con tutta la storia della pandemia? Beh, sappiamo che certi nomi ritornano sempre sotto spoglie diverse e che spesso la familiarità di un nome ci spinge ad accettare quella cosa a cui si riferisce perché crediamo di sapere cosa sia…

Arriviamo per passi… nel 2016 circa scoprii una marca di assorbenti (esterni) che si chiama DRION, e in breve vi allego la descrizione dell’azienda produttrice: “DRION, con sede a Sydney e di proprietà al 100% australiana vanta impianti di produzione e di dipartimento di ricerca e sviluppo tra i migliori del settore. Gli assorbenti Drion sono ipoallergenici, ultra-assorbenti e davvero avanzati. Contengono una striscia verde impressa con ioni negativi e raggi infrarossi lontani che aiuta a ridurre al minimo gli odori e prevenire la formazione di batteri.

 

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Contengono anche una striscia con polimeri di resina di pino che trasforma il siero trattenuto in gel evitando così la sensazione di bagnato e grazie alla super assorbenza (150ml) evita di doverli cambiare spesso come la gran parte degli assorbenti ultra sottili già presenti sul mercato”, oltre a questo ho trovato altre informazioni che derivano comunque dalla pubblicità di questo prodotto e che desidero comunque allegarvi per leggerle e poi documentarvi anche ulteriormente per potervi fare una vostra idea a riguardo e soprattutto riguardo le tecnologie utilizzate da questi tipi di aziende. Metterò il materiale trovato tutto tra virgolette:

“COSA SONO GLI IONI NEGATIVI? Gli ioni negativi sono atomi con più elettroni che protoni, ritenuti avere proprietà uniche di sostegno dei livelli di energia e buon umore. Gli ioni negativi abbondano negli ambienti naturali, come oceani, fiumi, cascate, montagne, foreste e in seguito agli eventi meteorologici come i temporali. In ogni assorbente Drion c’è una striscia verde contenente oltre 6100 ioni negativi per centimetro cubo. Quando questa striscia viene a contatto con il sangue mestruale, rilascia ioni negativi che aiutano a sostenere il benessere. Al contrario i cationi, atomi con più protoni che elettroni, sono prevalenti in ambienti artificiali come case, centri commerciali e luoghi di lavoro in cui i computer, telefoni intelligenti, reti Wi-Fi, illuminazione artificiale e microonde sono all’ordine del giorno. I cationi possono contribuire a sentimenti di letargia, stanchezza e irritabilità. COSA SONO I RAGGI INFRAROSSI LONTANI? Invisibili all’occhio umano, i raggi infrarossi lontani producono dolci vibrazioni energetiche (oltre 30 al secondo) che creano il calore di sostegno metabolico sano alle cellule e ai tessuti.

QUAL E’ L’IMPATTO DEGLI ASSORBENTI DRION SULL’AMBIENTE? Avvolti igienicamente e sigillati in carta stesa ad aria (non in plastica!), gli assorbenti Drion non rappresentano una minaccia tossica per le donne o l’ambiente e, a differenza della maggior parte degli assorbenti convenzionali, sono biodegradabili e compostabili nelle giuste condizioni.

I prodotti Drion sono privi di sostanze chimiche tossiche e potenzialmente irritanti utilizzati dalla maggior parte degli assorbenti convenzionali. Queste sostanze nocive comprendono: coloranti artificiali, cloro, diossine, OGM, rayon, viscosa, disolfuro di carbonio, acido solforico, ftalati, pesticidi ed erbicidi, neutralizzatori di odori e adesivi sintetici.

Gli assorbenti Drion contengono polimeri di resina di pino, adesivo di amido naturale per uso alimentare biologico, cotone biologico e carta stesa ad aria. La striscia verde firma in ogni pad e fodera contiene tormalina che è una pietra semipreziosa. Poiché i prodotti Drion sono più assorbenti di altri prodotti e contengono le proprietà protettive degli ioni negativi e dell’energia a infrarossi lontani, le donne possono indossare un cuscinetto tutto il giorno e sentirsi comunque pulite, asciutte e comode. Ciò riduce il numero di tamponi che finiscono nella discarica e il costo mensile dei prodotti sanitari”.

Da non dimenticare il disclaimer posto sul prodotto, che parla da sé: “Disclaimer – Gli assorbenti Drion contengono una striscia verde con ioni negativi e raggi infrarossi lontani. Drion non sostiene che gli ioni negativi, i raggi infrarossi lontani e gli altri elementi contenuti nei prodotti Drion siano una causa diretta di un miglioramento in termini di salute delle donne perchè non esistono ancora ricerche scientifiche a supporto o riconoscimento di tali risultati.”

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La cosa interessante quando conobbi questo marchio, fu che in ogni confezione di questi prodotti si trova un kit detto “tampone vaginale”. Ecco la prima volta che sentii nominare ben chiaramente la parola “tampone”, a lettere cubitali! Vi allego le foto del kit sigillato e poi aperto:

La confezione ci riporta al fatto che, in soli 30 secondi potrete testare la “salute” della vagina grazie a questo test chiamato tampone.

Sul retro della bustina contenente il test troviamo la descrizione del contenuto. Attenzione, che arriva il bello! Un bastoncino cotton-fioc e una striscia per misurare il ph. Semplice, no?! E poi ci sono le indicazioni sui risultati delle colorazioni, ma vediamo bene il contenuto nelle prossime foto!

Ecco qui tutto il contenuto. La carta che contiene le indicazioni sulle colorazioni indica quando il risultato è normale e quando invece ottenete un risulta alterato che quindi dovrebbe destare la vostra preoccupazione e ricorrere al medico, come suggerisce il retro della carta con le colorazioni (qui sotto).

Ingrandimento del contenuto. Ma come si usa in effetti? Tramite il cotton-fioc che andrà inserito nella vagina, appoggiandolo per raccogliere la secrezione, dovrete poi collocare il cotton-fioc con la secrezione sulla striscia bianca esattamente sul quadratino arancione (che trovate girando la striscia bianca dall’altro lato)

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Attendete 30 secondi e questo quadratino assumerà delle colorazioni. In base alla colorazione che otterrete avrete il vostro risultato. Facile no?! Ma perché farlo?!

Me lo chiesi anche io, nel 2016 quando ne venni a conoscenza e per curiosità provai. Inutile dire che il mio risultato fu nella norma e buttai tutto perché la considerai un po’ una cavolata. Ma se invece avessi ottenuto un risultato diverso, quali problemi (anche mentali) mi sarei portata avanti in vita mia?!

Il fatto che questo kit venga ancora venduto e inserito nelle confezioni di assorbenti per spingere le persone a prendere confidenza con questi strumenti ora mi dà molto da pensare, perché quando nel 2020 sentii parlare per la prima volta di “tamponi”, pensai subito a questi tamponi vaginali e siccome ne avevo ancora delle confezioni sigillate (perché magari se qualche amica avesse voluto provarli, sai com’è!), ho controllato il contenuto e c’era proprio il cotton-fioc!

Ora, con queste immagini voglio rendere partecipi anche altri delle prove che costantemente abbiamo sotto i nostri occhi di questi piani davvero strani portati avanti dalla classe medica in primis, dalle aziende, dai governi. Questi prodotti che vi ho mostrato sono acquistabili da chiunque e liberamente, quindi perché spacciarli per kit fai da te quando un “reale” tampone, serio e affidabile (per modo di dire) può definirsi tale solo se lo fai in ospedale?! Questi kit, come anche altri kit per scoprire la derivazione del proprio DNA che spopolavano negli anni seguenti al 2016 e poco prima dello scoppio della pandemia, hanno proprio lo scopo di farci prendere confidenza con ciò che seguirà nel tempo…

Ritornando alla questione del tampacs che però non vale, durante questa pandemenza mi ha fatto ulteriormente aprire gli occhi sull’esistenza di tamponi di serie A o serie B, tamponi che durano e altri invece che scadono prima… Ma come?! Hanno pure una scadenza? Le nostre secrezioni hanno una scadenza? Il virus ha una scadenza? Se tu risulti negativo al tampacs e poi esci e ti becchi il virus, il tampacs che hai già fatto dice che sei negativo e vale per 72 ore, quindi la tua realtà non conta più perché non è quella scritta su carta! Capite la gravità e assurdità della situazione?! Tanto grave che non posso chiamare questi bastoncini cotton-fioc (dai risultati che sono tutta un’incognita dai parametri misteriosi), “tamponi”. Non posso chiamarli tamponi ma nemmeno tampax, dato che i marchi di certe aziende è meglio disintegrali e disconoscerli già dal nome/marchio, e dunque li chiamerò tampacs, senza marchio di registrazione (che anzi, voglio storpiare per bene)!

 

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Veniamo dunque al 2020 e al 2021 in cui hanno fatto il loro ingresso i tampacs per misurare il coronasso, l’asso dei virus sinora in circolazione, l’unico in grado di esistere e sbaragliare la concorrenza, dato che ha iniziato ad esistere solo lui. A fine 2020, poco dopo Natale, mio padre stette male: ebbe svenimenti, debolezza, febbre, pressione bassa, non si reggeva in piedi e così dovette chiamare un’ambulanza. Risultò positivo al coronasso e gli vennero fatti tutti gli accertamenti in ospedale, dove trovarono un inizio di polmonite (che caso, eh?!). Lo dimisero la notte stessa perché non era in condizioni da ricovero, per fortuna, ma tutti noi che i giorni prima avevamo passato il Natale con lui dovemmo stare in quarantena. Ora arriva il bello: la quarantena era di 15 giorni, ma la dottoressa di ATS che mi contattò per mandarmi la comunicazione scritta della mia quarantena mi disse che se avessi fatto il tampacs e sarebbe risultato negativo sarei potuta tranquillamente uscire. E se invece fosse stato positivo sarei entrata in quel sistema incredibile di tamponate sturanaso, viavai dall’ospedale che avrei visto l’ospedale più di casa mia!

Feci quindi la mia quarantena e, non contenta delle risposte della signorina di ATS contattai anche il medico di base che mi ripetè a macchinetta tutto quanto già spiegato dal medico di ATS e vi scrivo le parti salienti della nostra conversazione:

Dottoressa: “Se vuoi posso darti i giorni per il lavoro”

Io: “No grazie, non mi servono perché lavoro in proprio e quindi non ho né permessi per ferie, gravidanza o malattia. Quindi o mi organizzerò lavorando da casa (ma l’ho già fatto per quel che ho potuto) altrimenti con i clienti che devo per forza vedere sono costretta a rimandare a dopo la quarantena”

Dottoressa: “Ah ok, allora niente”

Io: “Ma scusi già che ci sono le chiedo anche questa notizia di questi giorni. Come funziona con i bambini, perché loro possono andare a scuola anche se i genitori risultano positivi con sintomi o viceversa, i genitori possono andare al lavoro mentre i bambini con sintomi restano a casa? Non è un controsenso che in famiglia se uno è positivo e sta male alcuni devono restare tutti rinchiusi mentre se uno è venuto in contatto ad una cena con un positivo deve rispettare la quarantena pur non avendo sintomi?! Cioè, perché non è lo stesso per tutti? Il virus non è lo stesso per tutti?”

Dottoressa: “mah funziona così. I bambini se non hanno sintomi possono andare a scuola e i genitori stanno in quarantena, se invece hai avuto un contatto anche solo una serata con un positivo, devi farti la quarantena oppure il tampone se vuoi uscire prima dalla quarantena, ma deve risultare negativo, altrimenti non esci finché non ti risulta negativo”

Io: “Si ma scusi perché? Non ha senso: o il virus esiste per tutti oppure non ha senso come cosa”

Dottoressa: “Funziona come ho detto io. Adesso funziona così.”

Io. “Ho capito, grazie.” (Ho capito si, da che parte stava!)

Fine della chiamata

Insomma la storia del tampacs e delle quarantene ha avuto gravi implicazioni per tutti noi e soprattutto nel rallentamento delle attività lavorative, scolastiche, sportive, tutte le attività sociali. Spesso il tampacs è stato percepito come rallentante e quindi non appena uscì il vaccivacci chi era esasperato dall’andirivieni di tampacs vide il vaccivacci come la salvezza. Ma salvezza da chi? E da cosa?

 

L’Aura

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