Discriminazione in stazione

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Nel bel mezzo di questa situazione ricca di assurde e restrizioni senza senso e da vero regime Nazista vorrei portare alla luce un’esperienza che ho vissuto in pieno 2020. In quel periodo c’erano le scellerate regioni colorate e per viaggiare bisognava avere con sé uno stupidissimo foglio che giustificasse il motivo del proprio spostamento, cosa che poi con il tempo è cambiata limitando la cosa solo per gli spostamenti fuori regione. In quel periodo viaggiavo comunque senza firmare assolutamente niente e nessuno mi ha mai chiesto nulla, tantomeno durante il coprifuoco quando tornavo a casa ben oltre le 10 di sera come stabilito da quegli assurdi dpcm. In quel periodo c’era l’obbligo di indossare la mascheraccia anche all’aperto, quindi non si poteva neanche respirare dell’aria fresca che subito venivi richiamato dall’agente SS di turno che sbucava con la volante. Un giorno, dopo essere scesa dal treno per dirigermi verso il binario dove mi aspettava il treno successivo, mi tolgo la mascheraccia rigorosamente di stoffa che portavo sotto al naso per poter respirare visto che già faceva caldo essendo estate e in vagone senza aria condizionata ancora di più. Mentre scendevo gli scalini vengo richiamata dalla polfer che stava controllando se tutte le persone avessero la mascherina. Io faccio finta di nulla e comincio a camminare velocemente approfittando della folla che c’era in quel momento. Uno di quelli della polizia ferroviaria mi ferma mettendomi letteralmente la mano sulla spalla per fermarmi. Io subito mi sono innervosita dicendogli che non doveva permettersi di mettermi le mani addosso, e lui come un cane ringhioso e telecomandato ha saputo solamente dirmi “devi metterti la mascherina”. A quel punto ho fatto finta di metterla e me ne sono andata via spedita verso il binario dove dovevo dirigermi, mentre un’altra gentile signorina in divisa mi invitava a salire nella parte opposta (per un lungo periodo c’era una scalinata dei binari destinata solo a chi doveva salire, mentre l’altra scalinata solo per chi doveva scendere, il tutto con appositi simboli rossi o verdi) . In tutto questo, alla faccia del tanto osannato divieto di assembramento per evitare contagi da fantasmavirus, nella parte contrassegnato dal simbolo verde dove le persone potevano solo salire verso il binario ma non scendere, c’era una quantità assurda di persone che a momenti si spingevano l’un l’altro, mentre invece nella parte opposta contrassegnato dal simbolo rosso dove le persone potevano solo scendere in stazione non c’era assolutamente nessuno. Ho continuato per la mia strada salendo verso la scalinata libera mentre questa signorina che stavo ignorando continuava ad insistere per farmi andare nella parte opposta in mezzo alla folla fino a quando si è stufata e non mi ha detto più niente. Questo è solo un esempio delle tante e assurde regole a cui siamo stati sottoposti e su cui siamo stati trattati peggio delle bestie da macello. In tutto questo non è finita qui perché con quella SS della polfer che mi ha messo le mani addosso e che ho già visto in precedenza in altre occasioni ho utilizzato gli insegnamenti che ci dona Angel nell’Accademia di Coscienza Dimensionale in più momenti diversi del viaggio. E’ passato ormai diverso tempo e questo signore, anche piuttosto giovane, non l’ho mai più rivisto. Voglio ringraziare con tutto il cuore Angel e gli insegnamenti che ci sta donando perché solo grazie a lei ho trovato la forza di contrastare queste assurde regole e trovare la forza di reagire di fronte a situazioni da regime come queste!

 

Chiara C.

 

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