Il green pass – Non piegarti mai al ricatto!

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Questa è la mia personale testimonianza avuta con il green pass. Il green pass è stato un metodo governativo che, mascherato da falsi compiti sanitari, schedava i cittadini in base a chi era vaccinato o tamponato e chi no, di modo che chi non lo era non poteva accedere ad uffici pubblici e persino studiare o lavorare. E’ stato un affronto incredibilmente grave alla giustizia e al diritto allo studio e al lavoro, insomma un vero attentato criminale alla libertà. Per di più questo lasciapassare (il cui aggettivo che lo accompagnava: ‘verde’, dimostrava quanto le parole siano importanti per il Governo, ma al tempo stesso il modo in cui le usava fosse totalmente ridicolo, infatti quel ‘verde’ che starebbe per ‘ecologico’ per come fa comodo al Governo sia totalmente fuori luogo e contesto) era elettronico, in quanto basato su un Qr code da scansionare tramite app. Insomma, un perfetto concentrato di tecnologia anti-privacy, schedatura e liberticidio emblema della Farsa 20/22. Fatta questa doverosa premessa (perché giustamente non va dato niente per scontato e sia noi del presente che gli umani del futuro devono avere memoria cosciente di ciò che è precisamente successo in questi anni), racconterò ora ciò che mi è successo. Il 9 settembre 2021 mi recai in Conservatorio, istituto nel quale studiavo, dopo aver preso appuntamento il giorno prima con la segreteria. Sapendo dell’arrivo del green pass mi ero opportunamente preparato a sospendere gli studi, perché per nessuna ragione al mondo mi sarei sottoposto a neanche un singolo tampone, né tantomeno a ciò che loro chiamavano vaccino. Ci tengo al mio corpo e alla mia vita, e la difenderò sempre! Volevo quindi sapere le modalità di sospensione e cosa comportava. Ci tengo a precisare che in quel periodo iniziale di green pass nelle Università non era impedito di accedere agli uffici, ma solo alle lezioni, e anzi, secondo la normativa del DL111 (l’infame decreto legge che sanciva la nascita e l’applicazione dell’ancor più infame tessera verde) non era previsto che il personale scolastico rimbalzasse gli studenti e i docenti all’ingresso, impedendogli di entrare. Bensì essi dovevano comminare un’ammenda se qualcuno ne era sprovvisto, lasciando però che il soggetto potesse regolarmente entrare e seguire le lezioni. Beh, ma dato che eravamo in piena Farsa, ogni comportamento che esagerava le ‘leggi’ (illegali) e che le rendeva più aspre e discriminatorie era ben accetto dal Governo. Anche se ad applicare queste discriminazioni non previste erano signor nessuno magari presidi o bidelli di una scuola qualsiasi magari sperduta nelle lande provinciali. Questa è la Farsa 20/22. Infatti, non appena varcai la soglia dell’istituto, subito la bidella mi fermò e mi chiese il green pass, e quando scoprì che non ce l’avevo, mi intimò di andarmene perché non potevo entrare. Preciso una cosa: io sapevo benissimo che non mi avrebbero permesso l’accesso, ed ero andato lì apposta proprio per raccogliere un po’ di materiale legale da utilizzare contro di loro, perché mai come in questi due anni è salita dentro di me una tale voglia di giustizia e libertà, tale da voler combattere a tutti i costi e con tutti i mezzi per ottenerle. E tutto questo grazie alla mia Maestra Angel Jeanne, che mi ha insegnato il vero valore quotidiano e concreto (e non astratto) di queste due parole che ripeterò: Giustizia e Libertà. Quindi, come detto, ero andato lì appositamente, già pronto e provvisto di registratore acceso nascosto nella tasca. Anche per questo mio padre decise di accompagnarmi, perché prevedendo la situazione era meglio avere un testimone. Inoltre volevo andarci per far capire che non tutti si piegavano ai diktat di regime come se niente fosse. Quindi, appunto, la bidella mi rimbalzò. Dato che io non me ne volli andare come nulla fosse, ma feci presente che non era affatto previsto che potessi essere cacciato, questa chiamò un’altra sua collega, più aggressiva e minacciosa, che mi intimò di chiamare i carabinieri se non ce ne fossimo andati. Ma non ci muovemmo, e anzi dicemmo che andava bene, visto che li avremmo anche potuti chiamare noi. La bidella non chiamò nessun carabiniere, ma arrivò la dirigente scolastica, la quale ci invitò (senza gentilezza) a leggere la Circolare del Ministero affissa nell’atrio, che secondo lei certificava la possibilità ‘per legge’ di sbatterci fuori. La leggemmo seduta stante, 6 pagine. Nessuna menzione di ciò. Peraltro il fatto che la Circolare per questa signora fosse legge è pure indicativo dell’ignoranza di questi ducetti cialtroni, in quanto una Circolare assume un ruolo talmente basso nella gerarchia delle fonti che non è neanche lontanamente paragonabile ad una legge, e tantomeno può permettersi di ledere diritti fondamentali. Ma lei non sentiva ragioni, non le importava nemmeno sapere quanti articoli costituzionali e quanti trattati internazionali venivano violati dal green pass, e soprattutto si rifiutò categoricamente di mostrarmi la delega del Ministero della Salute che (in teoria) chi controllava il green pass doveva possedere. A quel punto, dato che le gravità commesse erano già abbastanza, chiamai la polizia. Ma anche qui, niente da fare, per loro il Conservatorio aveva ragione a comportarsi come dei nazisti (ricordo ancora che nemmeno era previsto dal DL che senza green pass non potessimo entrare). E certo, visto che i primi nazisti erano proprio i poliziotti che dissanguavano i cittadini con multe salatissime e manganellate senza pietà. Loro che avevano giurato di difenderli ad ogni costo. Allorché chiesi al poliziotto di darmi nome, cognome e numero di matricola così da presentare esposto nei suoi confronti in Procura. Lui, da bravo nazista codardo, ha troncato la telefonata dicendo che il 113 era un numero di emergenza e non poteva trattenersi. Qualche settimana dopo, come promesso a me stesso e dopo essermi informato sui legali dalla nostra parte, presentai tutto il materiale raccolto ad un avvocato, insieme al quale presentammo esposto al Conservatorio e precisamente anche alla dirigente. Non avrei mai permesso che la cosa passasse nel dimenticatoio. Per adesso, a distanza di quasi un anno, ancora non si sa niente, ma ciò che deve importare è la necessità di denunciare ognuno di questi soprusi, perché anche le denunce sono memorie storiche, che testimoniano la ribellione del popolo e una dopo l’altra, col tempo, contribuiranno magari a far crollare il castello. Come ci insegna Angel è importante agire, in qualsiasi modo, e non cadere nel lassismo e nell’apatia. Di avventure con il green pass ne ho ovviamente vissute altre, a partire dal non poter entrare nei ristoranti o altre attività, ma non sono articolate e così dense di gravità come questa, che dovevo assolutamente testimoniare. Anche perché, dopo poco tempo, nella mia città già cominciarono a crearsi una fitta rete di attività che non prevedeva green pass per entrare, ribellandosi alle leggi illegali, e così il problema non si è nemmeno più presentato. Posso però raccontare questo breve episodio totalmente folle e schifoso accaduto ad una amica di mia madre, entrambe contrarie alla Farsa, la quale voleva recarsi dalla famiglia per Natale. I genitori, totalmente schiavizzati dalla Propaganda, chiesero alla figlia di fare il tampone e quindi il green pass per poterla accogliere a Natale. Non ho parole, o meglio le avrei, ma è meglio che non le scriva. Non c’è davvero limite alla vergogna che può generare un regime schifoso. Un nazismo che genera tanti piccoli nazisti il cui fine è discriminare persino i propri figli. Questo è un perfetto esempio di morte totale di una Coscienza ed è davvero allucinante. La figlia però, invece di mandare a quel paese i genitori e rifiutarsi di andare, si somministrò al tampone, che ovviamente (guarda caso) rilevò la fantomatica positività, e lei, ancor più stoltamente, rimase in quarantena a Natale. Questo è anche un perfetto esempio di ciò che dicevo nella precedente testimonianza sui tamponi, cioè che anche tra chi è contrario alla Farsa ci sono troppe persone che non vedono la gravità del tampone e vi si sottopongono per qualsiasi sintomo. Bisogna lavorare su molto su questa manipolazione. Ringrazio ancora Angel per avermi dato questa importantissima opportunità, augurandomi che quanto scritto possa essere utile per chi leggerà ora e in futuro. Non dimentichiamo mai ciò che abbiamo subito e hanno subito miliardi di persone. Mai!

 

riccardob

 

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