Un’arma mortale

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Una testimonianza che mi piacerebbe condividere è avvenuta sul luogo di lavoro, un mesetto fa, più o meno a inizio giugno 2022. Nel mio lavoro mi capita di dover trascorrere spesso del tempo con i bambini, e un giorno ero lì insieme a un bambino di 8 anni, stavamo giocando e parlando del più e del meno e per conversare gli chiesi che lavoro facessero i suoi genitori. Il bimbo mi disse che il suo papà faceva un lavoro molto importante, faceva il biologo e lavorava sempre nel suo studio a fare ricerche per aiutare le persone a guarire. E mi disse che anche lui da grande voleva essere come il suo papà perché aiutava le persone. Gli dissi che doveva essere un lavoro molto difficile e faticoso, e il bimbo mi rispose dicendo che lo era soprattutto ultimamente perché il papà lavorava giorno e notte per una ricerca importante. Mi disse che praticamente stava facendo diverse prove con una sostanza che aveva una forma di un albero con una stellina, sembrava un albero di natale quasi. Gli chiesi di spiegarsi meglio e mi disse che praticamente si trattava di una specie di sostanza che era formata da tanti filamenti collegati tra di loro, sembravano come dei rami di un albero e in cima ad ogni filamento c’era una specie di molecola, però di metallo. Questa molecola reagisce agli impulsi elettrici anche esterni. E mi ha detto che una volta introdotta questa sostanza, i filamenti potevano spostarsi e le estremità metalliche potevano attaccarsi alle cellule cattive, grazie agli impulsi elettrici si potevano fare esplodere le cellule cattive che provocano le malattie come i tumori. Quindi mi disse che era una cosa molto importante perché se funzionava le persone potevano guarire dai tumori e da tante altre malattie e anche dal covid. Allora gli chiesi: in che senso se funzionava? Lui mi disse che il papà ci stava ancora lavorando perché era capitato a volte che questi filamenti si attaccassero anche alle cellule sane e ridendo mi disse proprio: “E non va bene se esplodono le cellule sane!”.

Avendo colto l’importanza di quello che mi stava dicendo questo bambino ho continuato a fare domande per saperne di più e gli chiesi se il suo papà lavora in laboratori specifici, e lui mi disse che stava lavorando adesso in un laboratorio dove hanno creato anche il vaccino per il covid. Infatti da poco il suo papà aveva ricevuto un premio per avere contribuito alla scoperta di questo bellissimo alberello che, guarda un po’, era talmente piccolo e invisibile che stava all’interno di questa sostanza che si poteva iniettare facilmente.

Io rimasi stupefatta da ciò che mi stava raccontando, soprattutto perché il tono e l’espressione del bimbo di contentezza mi faceva capire che lui credeva davvero che il papà stesse lavorando a qualcosa che poteva salvare la vita delle persone, quando invece non fa altro che contribuire alla creazione di questi sieri mortali pieni di sostanze molto particolari piene di parti metalliche che sono in grado di far saltare e disintegrare le proprie cellule, indipendentemente dal fatto che siano malate o meno, con una vibrazione elettrica esterna. Avevo davanti a me l’innocenza di un bambino al quale era stato fatto credere quanto fosse buona e fondamentale qualcosa che invece risultava essere un’arma mortale.

 

Valentina

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