Tiroide: il paradosso del farmaco “salva-vita”

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Da quando sono piccola soffro di disturbi legati alla tiroide e, leggendo i documenti di Angel Jeanne e parlando con diverse persone, mi sono resa conto di quanto questo sia un fenomeno molto più diffuso di quanto si pensi. Per questa ragione ho deciso di condividere la mia esperienza, perché magari potrà essere utile anche ad altri che si stanno trovando proprio ora ad affrontare il problema e anche per avere ulteriori pareri e condivisioni su un tema molto più esteso di quanto ci aspettiamo.

Sia mia mamma che mia zia hanno sviluppato intorno ai vent’anni di età problemi relativi alla tiroide e in tempi più recenti anche mia nonna. Seppur io non avessi apparenti disturbi a questo organo, vista la probabile “ereditarietà” della malattia, all’età di 10 anni mi è stato consigliato dal pediatra di fare la mia prima visita dall’endocrinologo.

All’epoca non sapevo neanche cosa significasse endocrinologia e non sapevo che esistessero medici specifici per un organo che non conoscevo e tantomeno avevo mai preso in considerazione, invece da quella prima volta ho poi dovuto continuare a fare ciclicamente visite da quello specialista. La visita era stata preceduta da un esame del sangue specifico per rilevare il valore del TSH, che serviva a verificare se la mia tiroide funzionava bene. I valori erano risultati lievemente alterati, ma comunque sempre all’interno dei massimali previsti. Da lì a poco è seguita la visita vera e propria con relativa ecografia dalla quale è emersa la presenza di piccoli noduli alla tiroide.

È stato diagnosticato anche a me quello che in precedenza era stato individuato su mia madre e mia zia, continuando così questa brutta tradizione di famiglia. Il medico mi ha spiegato in parole semplici che ogni volta che la mia tiroide produceva ormoni tiroidei, andava anche a sviluppare piccoli noduli che, se non si poneva rimedio, con il tempo sarebbero ingranditi e aumentati provocando gravi danni. Per ovviare a questa problematica, mi ha prescritto un farmaco che aveva lo scopo di lavorare al posto della mia tiroide. In pratica, attraverso questo farmaco la tiroide era lasciata a “riposo” perché sarebbe stato il farmaco stesso che avrebbe effettuato la riproduzione sintetica dell’ormone, senza far lavorare l’organo.

Mentre scrivevo questo breve testo per curiosità sono andata a cercare online il farmaco in questione, l’Eutirox. Sebbene l’abbia assunto a partire dall’età di 10 anni e per i successivi 5-6 anni circa non mi ero mai informata ed è stato interessante notare come io abbia subito praticamente tutti gli effetti indesiderati e collaterali riportati nel bugiardino. Durante il periodo di assunzione ho riscontrato sin da subito, infatti, tachicardia, tremori, mal di testa, alterazioni del ciclo, crampi e insonnia. Poiché non avevo mai sofferto dei primi due disturbi, è stato chiaro per me sin da subito che fossero associati al farmaco che stavo prendendo, mentre di tutti gli altri effetti indesiderati prendo consapevolezza solo adesso del fatto che effettivamente non dipendevano da me o da altri fattori esterni, ma che quasi certamente potevano derivare proprio dal farmaco.

Ricordo che la tachicardia e i tremori erano molto evidenti soprattutto in alcune giornate, creandomi malesseri e disagio. Quindi alle successive visite ne ho parlato anche con l’endocrinologo che ha deciso di abbassare il dosaggio e mi ha dato un giorno libero: la domenica ero esentata dal prendere il farmaco. Ricordo che i fastidi diminuirono, ma comunque erano sempre presenti seppur in minor misura.

Le mie vicissitudini con l’Eutirox sono terminate quando mia madre si è avvicinata alla medicina naturale e mi ha fatto visitare da un bravo omeopata che ha curato tanti miei disturbi con i rimedi omeopatici e che sin dalla prima visita mi ha detto di smettere di prendere il farmaco per la tiroide.

 

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Lui si basava sulla considerazione che seppur i valori del TSH uscissero lievemente alterati, erano comunque nei limiti, e diceva che avrei potuto tenere sotto controllo la situazione con un’adeguata alimentazione (nello specifico lui mi aveva consigliato di mangiare molte uova, cozze e fagioli) e con dei rimedi omeopatici.

Da quel momento smisi di assumere l’Eutirox e grazie a tutte le indicazioni che mi aveva fornito sono riuscita a non prendere quel farmaco mai più e a tenere comunque i valori sotto controllo, anche i noduli non sono aumentati di numero e non sono ingranditi in maniera considerevole. Ad oggi ho ancora gli stessi noduli che mi sono stati trovati per la prima volta a dieci anni e, seppur senza farmaco, continuano a rimanere abbastanza stabili e con alterazioni minime.

La vicenda di mia madre ha invece avuto un corso e un epilogo molto diversi. Come detto all’inizio, lei ha scoperto questi noduli intorno ai 20 anni, quando in corrispondenza del collo le è spuntato un gozzo. Il medico di base le ha consigliato tutti gli esami da fare e l’ha indirizzata verso uno specialista, che ha immediatamente confermato che il gozzo era dovuto ad un ingrossamento della tiroide causato dai molteplici noduli che erano stati prodotti. Come nel mio caso, anche a lei è stato subito prescritto l’Eutirox in modo da lasciare l’organo a riposo e far produrre ormoni sintetici al farmaco. La sua situazione era stata sin dall’inizio ben più grave, l’endocrinologo le aveva parlato della presenza di una vera e propria collana di noduli che le si era formata intorno al collo e le ha consigliato anche un’operazione di urgenza per asportare la tiroide.

Mia mamma in un primo momento non se la sentiva di fare l’intervento e ha iniziato ad assumere il farmaco, che ha evitato la produzione di ulteriori noduli. Nel 2001, però, la situazione aveva subito un grave peggioramento che stava portando ad uno spostamento della trachea e in quel momento ha dovuto effettuare l’operazione per forza, per non rischiare di incappare in un danno ben peggiore. Ha quindi subito l’intervento che ha portato all’esportazione di tutta la tiroide, con eccezione delle paratiroidi. Purtroppo stiamo parlando di altri tempi nei quali le cure naturali erano più difficili da reperire e poter studiare, perciò non sembrava ci fosse altra scelta se non quella di seguire le indicazioni mediche.

Poiché senza la tiroide non si può vivere, da quel momento e per tutta la vita deve effettuare una terapia sostitutiva a base di ormoni tiroidei sintetici. In poche parole lei deve prendere a vita l’ormone tiroideo levotiroxina contenuto in farmaci come l’Eutirox, ma anche molti altri. Una grave conseguenza del farmaco riscontrato su mia madre, oltre ai precedenti effetti collaterali che ho descritto in precedenza, è l’osteoporosi precoce. Questa malattia è sorta su di lei già all’età di 40 anni e prosegue peggiorando sempre di più, in quanto la principale causa è proprio il farmaco che assume dall’età di 20 anni e che però non può sospendere non avendo più la toroide.

Appare evidente il paradosso in cui questa situazione versa: è palese a tutti noi, e anche ai medici, che la principale causa dell’osteoporosi risiede proprio nel farmaco che sta assumendo. Ma paradossalmente è proprio quel farmaco che le sta “salvando la vita” e che deve necessariamente continuare a prendere per sempre. Per cercare di arginare l’osteoporosi sempre più dilagante a mia madre è stato prescritto un altro farmaco che servirebbe ad arginare e limitare un minimo la malattia. Ovviamente non lo sta assumendo e sta cercando invece di curarsi con una sana alimentazione, sport e in primo luogo con la pratica psichica.

 

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Angel ci ha messo in guarda da anni sulla pericolosità dei farmaci e su come fingano di curarti un male per poi far insorgere malattie ben peggiori. Ci obbligano ad assumere farmaci per curarci, addirittura farmaci da prendere per tutta la vita, ma che si rivelano poi essere i principali fattori di malattie future molto più invasive e drammatiche. Spero con questo breve testo di essere riuscita a mettere in luce con la mia esperienza quanto tutto questo non solo sia assolutamente vero, ma anche molto più reale e vicino a noi di quanto si potrebbe immaginare ad una prima lettura.

Ringrazio Angel che ci sprona ogni giorno a non credere alle menzogne con cui ci bombardano, ma ci invita a riflettere con la nostra testa, ad aprire gli occhi e soprattutto ci offre lei stessa aiuto e soluzioni alternative e concrete per stare bene.

 

Isa

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1 Commento

  1. Ciao Isa, grazie per aver raccontato la tua esperienza e quella di tua madre, spero veramente che aiuterà altri a prendere consapevolezza di questa realtà e non cadere nella trappola. Ormai praticamente tutti i farmaci portano danni ben più gravi di quel che curano, i medici lo sanno benissimo ma ci stanno abituando da anni a questa normalità folle in cui invece di guarire una malattia, tutto ciò che riescono a propinarci è di prendere farmaci per tutta la vita, che arricchiranno le tasche di pochi per regalarci una vita dipendenti da queste sostanze e sempre più malati… Ormai succede a tutte le persone attorno a noi, è fondamentale aprire gli occhi e rendersi conto che la realtà è questa, e ciò che deve cambiare per non cadere in queste trappole è proprio il nostro approccio. (Una storia tra tantissime, un mio collega quasi sessantenne che ha avuto una reazione “allergica” e si è appena passato 3 mesi in ospedale vedendola veramente brutta. Quando è uscito dall’ospedale i medici gli hanno detto che la presunta reazione “allergica” era in realtà dovuta alla pastiglia del cuore che prendeva da 20 anni, come prendono infinite altre persone senza nemmeno interrogarsi sulle alternative, perché li hanno spinti a credere che sia l’unica possibilità, indispensabile e senza possibilità di effetti avversi…) Angel ci ha messi in guardia dai pericoli e dato soluzioni reali per tantissimi problemi, già la sua Meditazione da sola ha risolto infiniti problemi di salute a tantissimi dei suoi studenti!! Mi unisco al tuo ringraziamento, è solo grazie a lei che anch’io come te ho avuto prese di coscienza molto importanti per evitare brutte trappole – anche quelle della falsa scienza e medicina – e vivere una vita infinitamente migliore!!

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