Testimonianza green pass e tamponi

Testimonianza green pass

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Quando da dicembre del 2021 è stato messo in atto il green pass, molte più persone che prima non ne avessero interesse, si ritrovarono a doversi andare a fare dei tamponi per accedere nei luoghi pubblici.  In pratica consisteva in un grandissimo ricatto emanato dal governo: se si eseguivano tutti gli ordini lo si otteneva, e si poteva essere liberi DI MUOVERSI, se invece non si eseguivano i ricatti, non si poteva fare nulla, e anzi, avrebbero subito chiamato le forze dell’ordine. Da notare l’utilizzo del termine “green” insieme a quello dell’inglese, per farlo accumunare a qualcosa di positivo e figo, mentre il suo vero nome doveva essere “lasciapassare nazista”, dato che nel nazismo è già esistito e aveva lo stesso obiettivo, eliminare la libertà alle persone. Quindi questo ricatto nazista consisteva nel vaccinarsi di forza in modo da ottenere libero accesso a determinati luoghi per un lungo periodo (pur sempre limitato alla prossima dose), oppure tramite tampone negativo per un tempo minore, anche di soltanto 24 ore di “libertà”. Non importava più a nessuno che ognuno dovesse avere libera scelta sul proprio corpo. Fino ad ora mai nulla è stato nostro, neanche il nostro corpo, e tantomeno lo sarebbe stato adesso. Se si usciva positivi al “covid” non si poteva fare nulla comunque, anche se si faceva il tampone. E guardacaso appena è iniziata questa storia, ci fu un impennata di positivi, ovviamente da tamponi falsati. Periodicamente venivano pubblicate delle liste in cui c’erano i luoghi in cui si poteva accedere e in quali no, era surreale. Inizialmente nel mese di dicembre era esteso in tutti i mezzi pubblici a lunga percorrenza, poi hanno ristretto anche nei mezzi urbani o a tratta corta, quindi anche per spostarsi da un paesino all’altro. Poi nel corso del tempo, soprattutto ad anno nuovo, giusto per distruggere tutti i nuovi propositi e sentimenti felici verso il nuovo anno, hanno iniziato ad estenderlo in tutti i locali pubblici, addirittura anche a farmacie e alimentari, poi hanno cambiato idea e queste ultime le hanno lasciate “libere”. Quindi se si aveva bisogno di andare ad esempio in ospedale, alle poste, in banca, in qualche ufficio, o in tribunale bisognava avere il green pass. La mia famiglia è stata sin dall’inizio contraria sia al vaccino che ai tamponi, essendo informata sui gravi danni di entrambi grazie ai pochi canali di vera informazione disponibili. Purtroppo quando è iniziato questo nuovo grande ricatto si sono ritrovati di fronte a moltissimi problemi, e alla fine hanno ceduto e due miei familiari hanno fatto un tampone con durata di 24 ore, uno per andare ad un ufficio del CAF perché altrimenti ci sarebbe stata una scadenza irreversibile e avrebbe perso molti soldi, e un altro perché altrimenti non poteva sostenere l’esame della patente e sarebbe scaduto il foglio rosa, quindi avrebbe dovuto svolgere e pagare di nuovo tutte le guide pratiche. Il governo si è basato proprio su questo: toglierci la possibilità di andare in luoghi per noi essenziali, a causa di bisogni primari, burocrazie, scadenze, bisogni importanti, perché l’obiettivo principale era trovare un modo per obbligare le persone a vaccinarsi e tamponarsi tramite il ricatto. Il vaccino era il principale obiettivo, ma anche i tamponi servivano, perché le persone avevano smesso di fare i tamponi e quindi non c’era modo di mandare avanti tutto il teatro. Con l’obbligo attraverso il green pass, molte persone, anche chi prima non l’aveva mai fatto, si fece il tampone in modo da riattivare tutto il meccanismo, dato che uscivano fuori molti falsi positivi. Più passava il tempo, più il cerchio si stringeva e misero il nazipass anche nelle scuole, al lavoro, in tutti i negozi (eccetto sempre farmacie e alimentari) e alle università. Nonostante tutto, io non ho mai ceduto al ricatto, al costo di avere moltissimi problemi. Era davvero frustrante, ma mai avrei ceduto al siero o ai tamponi, era proprio quello per cui miravano e non potevamo caderci.

 

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Quindi non sono potuta entrare più alle poste, nè per fare una ricarica alla mia carta, nè per prelevare i soldi ritirabili solo in ufficio, ci rendiamo conto che non potevo entrare e prendere i miei soldi, o effettuare un bonifico importante? Non mi sono potuta nemmeno iscrivere al nuovo anno di università, ma per questo mi hanno fatto un bel favore, non era il posto giusto per me. Fortunatamente non ho avuto problemi fisici, ma se dovevo operarmi o entrare in ospedale per qualsiasi motivo, non potevo. Alcuni miei parenti non vaccinati non hanno potuto vedere i loro cari ricoverati in ospedale, non sapevano nemmeno in che condizioni stessero perchè non venivano avvisati dai medici. Tralaltro in ospedale non bastava nemmeno il tampone negativo per entrare a visitare i propri cari, non si può proprio a prescindere da quanti vaccini si abbia fatto. Non sono potuta entrare neanche in casa di riposo per vedere una mia parente, obbligo rimasto anche se è stato “eliminato” il green pass, cosa che in realtà non è accaduta perchè non l’hanno tolto nè dagli ospedali, pronto soccorso o Rsa.  Non mi sono potuta più spostare, nè per viaggi più lunghi, nè per raggiungere la città di fianco. Non sono potuta nemmeno andare più dal parrucchiere, ho dovuto cercare qualcuno (rarissimo) che lavorava di nascosto servendo clienti che non avessero il green pass. Ovviamente dovevano venire a casa, perché in negozio sarebbero stati subito scoperti e fermati dalle forze dell’ordine, comunemente chiamate dagli stessi cittadini che credevano fosse sbagliato, quando non si accorgevano di fare da pedina-sentinella verso chi provava a ribellarsi alla dittatura. Ci si doveva comportare come criminali, mentre quelli veri ovviamente erano liberi di spacciare senza green pass, come anche per i giri di prostituzione. Non sono potuta più andare in un bar di proprietà di una mia amica che frequentavo spesso, perché nonostante il rapporto di amicizia di tanti anni, ai suoi occhi ero un’appestata che non stava rispettando le legge e poteva rischiare multe a causa mia, quando fin ora non era mai passato nessuno a controllare. Questa mia amica non mi ha più vista. Non sono potuta andare più al ristorante, o in una serata in sala giochi o al cinema. Anche se trovavo una soluzione alternativa per viaggiare, non potevo restare per più giorni, perché poi hanno chiuso anche gli alberghi a chi non avesse il nazi pass. Ma non mi sono arresa, mi sono adattata e ho cercato più persone possibili che vivessero anche loro questa situazione di discriminazione per aiutarci a vicenda.

 

Testimonianza effetti tamponi

Alcuni dei molti effetti dei tamponi ho potuto vederli da vicino sia nella mia famiglia e anche con dei parenti o amici. Un mio familiare, dopo aver fatto “solo” un tampone, ho notato che improvvisamente, dopo qualche giorno, ha iniziato ad assumere più alcool. Beveva molto di rado, ad esempio un bicchiere di vino fatto e regalato da conoscenti una volta ogni due/tre settimane, dopo il tampone, ha iniziato a berne molto di più. Inzialmente non ci avevo fatto caso a questa associazione, me ne sono resa conto dopo mesi perchè la situazione è peggiorata ulteriormente. Prima ha iniziato a bere un bicchiere di vino a settimana, poi uno al giorno, infine uno sia a pranzo che a cena. Poi ha iniziato ad acquistare anche la birra che ora alterna con il vino. Successivamente ha avuto “il bisogno” di iniziare a comprare liquori o vodka aromatizzata da bere dopo cena, mai aveva acquistato questo tipo di bevande prima d’ora. Ci sono dei giorni anche dove esagera anche con la birra e ne beve più bicchieri, o torna a casa “brillo” dopo aver bevuto con gli amici. Mi sembra di non riconoscerlo più, e tutto è iniziato appena dopo aver fatto quel tampone.

 

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Sempre poco dopo averlo fatto ha inziato anche ad accusare dolori sparsi per il corpo di cui non si era mai lamentato, ed è anche peggiorato un problema fisico che già aveva. Un altra familiare invece, dopo il tampone era nervosa e aggressiva, e questo è durato per qualche settimana. La vedevo anche molto più apatica di prima, come se non avesse la voglia di fare nulla e rimaneva davvero molto tempo sul divano durante il giorno, anche questo “effetto” è sparito dopo qualche settimana. Invece una mia amica subito dopo il tampone che ha deciso di fare tutti i giorni per lavorare per non vaccinarsi, si è ritrovata con fortissimi bruciori nelle narici, talmente forti che doveva soffiarsi il naso e grattarsi continuamente. Tutto questo è durato finchè ha smesso di farseli. Inoltre, al povero neonato figlio dei miei cugini, è stato fatto il tampone appena uscito dalla pancia e anche molte volte a uno,tre e quattro mesi, e ora si ammala continuamente, soprattutto dopo averlo fatto. Prende continui raffreddori e tosse forte, quando mai un bambino così piccolo si ammalava così tanto? Poi ricorrono anche in cure molto dannose e forti, la piediatra ha prescritto il cortisone per guarirlo da una banale tosse. Un’altra mia amica, proprio nel mentre glielo facevano ha provato un dolore lancinante nella parte alta del naso, quasi alla testa, e quel dolore è rimasto anche per molto tempo.

 

Tali

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