La leucemia di Kevin mi ha fatto amare la vita ancora di più

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Voglio condividere con tutti voi un articolo per me molto forte ma allo stesso tempo significativo. Sento di scriverlo come messaggio di speranza alla vita, poiché spesso, senza nemmeno farci caso, ci soffermiamo sulle banalità e non riflettiamo invece su ciò che è davvero importante.

Mi trovavo all’ultimo anno di università: per me quegli anni erano, per un certo verso, gli anni della spensieratezza, anni in cui si pensa sì a studiare per sostenere gli esami, ma anche a prendersi dei momenti di svago, come le feste organizzate da universitari, gli scherzi tradizionali estivi, i cosiddetti “gavettoni” (cioè secchi pieni di acqua che inaspettatamente ci buttavano sulla testa i colleghi di studio, molto rinfrescanti e anche divertenti), il famoso “giovediamoci universitario” cioè solo di giovedì, tutti gli universitari potevano entrare gratis in discoteca e solo universitari. Insomma, studio ma anche divertimento.

Kevin era uno studente tranquillo, brillante amava la vita in un modo incredibile, amava lo studio, simpatico, gioioso e mi ricordo anche tanto generoso quanto determinato a raggiungere l’obiettivo in cui credeva.

Una mattina, durante una lezione, entro nell’aula: mi ricordo ancora quel giorno come se fosse oggi. Sì, me lo ricordo ancora molto bene: c’era la lezione di marketing in cui si parlava di strategia del mercato.

Kevin era seduto vicino a me. Quel giorno non parlava, era silenzioso. Siamo usciti da lezione e ci siamo subito incamminati verso la mensa, una giornata molto particolare in cui lui era diverso rispetto ai giorni precedenti, aveva gli occhi assenti ma tutto sommato si percepiva, si notava la sua grande serenità.

Ho notato qualcosa di diverso nei suoi occhi, di molto strano anche perché lo conoscevo abbastanza bene in quanto ci eravamo immatricolati nello stesso anno e allo stesso indirizzo di studi.

Senza tanti giri di parole una sera, dopo essere stati alla festa di compleanno di un altro nostro collega, era tra l’altro il giorno prima di un esame che dovevamo sostenere insieme, di diritto del lavoro, lui si sfoga e, non riuscendo a trattenere le lacrime, per quanto si sforzasse, mi racconta della sua malattia, che stava andando avanti da mesi. Mi racconta tante cose, si confida con me, di come l’abbia scoperto. Non sto troppo a raccontare i particolari poiché non finirei più. Mi ricordo ancora la sensazione che provai ascoltando la sua storia: mi sentivo impotente perché in quei momenti non sai proprio cosa dire o cosa fare se non dare un caloroso abbraccio e tanto affetto.

Arriva il giorno dell’esame: è una grande gioia per noi, l’esame riusciamo a superarlo e, per festeggiare, andiamo in pizzeria a mangiarci una mega pizza; quel giorno ho visto Kevin brillante, sereno come non l’avevo mai visto. Si pensava solo alla gioia di aver superato quel grosso mattone di esame. L’ho ringraziato tantissimo, perché era sempre pronto a darmi forza e infatti durante gli esami mi trasmetteva tanta positività.

I giorni passavano, si affrontavano sfide di tutti i generi, si continuava a studiare, a fare sacrifici, i divertimenti e gli svaghi che non mancavano mai, le confidenze tra studenti, gli auguri e gli abbracci durante le feste, gli scherzi, le sofferenze vissute, le gioie condivise e tante altre cose.

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Kevin lottava senza fermarsi mai, andava avanti con il sostegno di tutti noi colleghi ma anche con una grande forza e determinazione che faceva parte del suo carattere; davvero incredibile da credere in quella sua situazione. Era normale il suo pianto di sconforto ma allo stesso tempo era pieno di coraggio. Non si fermava mai davanti a nulla, sempre determinato a studiare, determinato ancora di più a lottare per la vita, a lottare contro quella malattia con la quale ormai aveva imparato a convivere. Era una vera forza naturale, ma la cosa incredibile era la forza e la positività che dava ai suoi compagni di studi.

Kevin lotta e continua a lottare, ma non ce la fa: quasi un anno prima della laurea ci lascia. Ci lascia con il suo grande sorriso, ci lascia con la sua forza incredibile ma soprattutto ci lascia amando la vita. Non è riuscito a raggiungere il suo sogno, cioè la laurea, ma se n’è andato lasciando un grande messaggio di forza a tutti i suoi compagni. Un messaggio bellissimo per amare la vita e apprezzare ogni giorno il bello che tutti noi possiamo vedere, per apprezzare ogni momento, anche quello che sembra banale, per credere e lottare, per saper difendere con le unghie e con i denti la vita, lottando senza mai fermarsi.

Sono situazioni che fanno riflettere tantissimo e che toccano davvero il profondo. Ti fanno capire quanto sia importante volersi bene e volere bene al prossimo, poiché in questa vita a volte siamo colpiti da imprevisti di ogni genere e questa forte esperienza vissuta da vicino insieme ad altri miei colleghi mi ha fatto davvero capire l’importanza di amare la vita e tutto ciò che ci circonda.

Un abbraccio,

 

Antonietta R.

 

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6 Commenti

  1. Interessante e toccante, come da una malattia si riesca a trovare una grande forza per affrontare la vita e trovarne i suoi lati positivi….

  2. mi spiace per questo ragazzo kevin, è un esempio per tutti perchè ha amato la vita anche in situazioni molto difficili, delle volte giudichiamo le cose solo a prima vista o per sentito dire, ma solo chi ha fatto esperienza in prima persona sa veramente cosa si prova .

  3. Non deve essere stato facile per Kevin ,dopo una malattia andare avanti con una forte dose di vitalità, non è da tutti!

  4. Povero Kevin mi spiace che se ne sia andato , un esempio di vitalità e positività, malgrado la vita può riservare dei dolorosi imprevisti, gli mancava poco per terminare la laurea!

  5. Ho i brividi, bellissimo questo articolo Anto!! Conoscendoti, posso dire che questo grande messaggio d’amore lo trasmetti a qualsiasi persona che incroci la tua strada. Un forte abbraccio, ti voglio bene! <3

  6. Bisogna soltanto ringraziare le persone come Kevin, perché sono quelle persone che contano davvero, quelle che aiutano e ispirano il prossimo. Quindi,
    Grazie.

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