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Voglio riportare la testimonianza di mia cugina Marianna, di anni 24, che con l’inizio della Farsa e con l’inoculazione del siero ha visto distrutta la sua giovane vita. Mia cugina è sempre stata una ragazza particolarmente solare, allegra, spensierata. Avendo legato molto con mia sorella minore praticamente è stata presenza fissa in casa mia per tutta la sua infanzia ed adolescenza (a volte anche dopo i 18 era solita raggiungere casa mia, seppur molto più saltuariamente rispetto alla frequenza quotidiana di prima). Aveva molteplici interessi: amava la moda, la danza, lo sport, le piaceva molto scrivere, disegnare, cantare, voleva addirittura fare l’attrice (per la sua somiglianza con un’attrice famosa che faceva principalmente musical); insomma una ragazza come tante che viveva serenamente la sua vita. Ricordo che si fosse fidanzata, sin dall’età adolescenziale (forse sui 15 anni), con un ragazzo di nome Francesco con cui sembrava ci fosse un sentimento molto pulito e serio (sono cose difficili da affermare con sicurezza su ragazzi tanto giovani, ne sono conscio, ma comunque loro stessi affermavano di amarsi sinceramente e si vedeva che avevano piacere nello stare insieme visto che la relazione andava avanti da tanto tempo). Il criminale ed illegittimo lockdown di marzo 2020 ebbe la forza di un tornado sulla sua vita, e da quel periodo niente per lei è stato più come prima: ha vissuto quei mesi in tremenda ed asfissiante solitudine, sua madre ci ha sempre detto che trascorreva ogni giornata di quella quarantena forzata in camera senza fare nulla. Suo padre non ci vedeva nulla di preoccupante, semplicemente interpretò quei segnali come una brutta risposta emotiva al fatto che non potesse vedere il suo fidanzato, uscire e dedicarsi ai suoi hobby. Riteneva che tutto sarebbe tornato alla normalità non appena fosse finita l’emergenza; il fatto che i suoi due fratelli vivessero in altre città amplificò esponenzialmente il suo senso di solitudine visto che non aveva effettivamente nessuno con cui chiacchierare nella vita reale (il rapporto con i genitori non è stato mai granché profondo che io ricordi). Io la rividi post quarantena ad agosto 2020, nel giorno del mio compleanno, dove ebbi chiaramente l’impressione di una ragazza provata e con profonde ed evidenti ferite interiori. Nonostante la quarantena fosse “terminata” (ma sappiamo tutti che dopo i mesi estivi ci furono nuovi lockdown) sembrava che lei ci fosse ancora dentro visto che il suo sguardo si presentava vuoto, non aveva nemmeno tanta voglia di parlare. Ci disse solo che il suo rapporto con Francesco si stava deteriorando perché lei, che non aveva quasi più voglia di vederlo e sentirlo, si stava progressivamente allontanando da lui. Sui social, che ha cominciato ad usare in modo molto ossessivo proprio da Marzo 2020, ha cominciato a pubblicare contenuti molto malinconici e tristi (parlava per esempio molto spesso di solitudine, di paura, dell’ansia, di quanto è importante essere forti per sopravvivere e cose del genere) e qualche volta provai a scriverle per darle conforto ma mai mi ha dato modo di chiacchierare in modo profondo con lei: dopo le classiche domande “come stai, che si dice” tentavo di farle capire che poteva confidarsi ma mai entrava nello specifico e chiudeva immediatamente le conversazioni. Con l’ennesimo criminale lockdown delle zone colorate (tra l’altro lei si fece anche settembre in quarantena per via di una fasulla positività al fasullo covid con i fasulli tamponi) ebbe un’altra ricaduta psicologica grave che la portò ardentemente a desiderare il vaccino per poter “riacquisire” la libertà dei suoi 20 anni. Subito dopo l’inoculazione della prima dose cominciò a palesare Pfizer (si parla veramente del giorno successivo) un’aggressività verso agli altri che mai aveva mostrato prima: sua mamma ci ha raccontato di folli episodi di verbale verso la nonna (una signora di quasi 100 anni su una sedia a rotelle) e sui fratelli quando andavano a trovare la famiglia saltuariamente.
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La sua ironia era scomparsa, bastava farle una minima critica o battuta che perdesse immediatamente la pazienza ed aggredisse con gravi insulti chiunque. Marianna cominciò quindi a sentire questi irrefrenabili impulsi aggressivi che la sovrastavano e (in un post su Facebook) ammise che si sentiva dentro una rabbia che prendeva realmente il sopravvento sulla sua mente senza che lei potesse resisterle in alcun modo. La famiglia continuava a minimizzare la problematica perché, sosteneva, che parlare così pubblicamente di certe dinamiche sui social la rendesse una persona che volesse soltanto attenzioni. Lasciò così il suo ragazzo e annunciò tra lo stupore di tutti la sua omosessualità (orientamento che disse di aver scoperto sin dalle scuole medie; la cosa generò sorpresa perché mai aveva dato segnali di ciò, la sua relazione con Francesco funzionava e faceva supporre il contrario): da quel momento si tagliò i capelli quasi a zero, si fece innumerevoli tatuaggi, iniziò a fumare (non so se si droghi, è possibile che succeda), cominciò a frequentare compagnie non idilliache (più che altro autentici estranei conosciuti su Telegram, in gruppi dove era possibile socializzare con gli utenti iscritti in quel medesimo gruppo). Un cambiamento inspiegabile che non era comprensibile perché mai aveva dato segni di non gradire la sua esistenza prima dell’inizio della Farsa chiamata Covid-19; nessun cenno, nessun dubbio palesato, nessuna problematica, mai niente di niente. Alla madre fu suggerito da mia madre ed altre sorelle di portarla da un terapeuta, ma Marianna diceva di sentirsi finalmente bene e felice; iniziò, tra l’altro, in quelle fasi una relazione con una ragazza a distanza di nome Anna che tutt’oggi non ha mai visto di persona. Fece la seconda dose (nuovamente Pfizer) e la sua aggressività da verbale divenne fisica perché aveva iniziato a fare a botte con suo padre visto che quest’ultimo aveva nel frattempo iniziato a palesare il suo enorme fastidio per il cambiamento totale che l’aveva trasformata in un’altra persona. Non ho mai assistito personalmente a queste liti, ma mi sono state raccontate brevemente in lui che le “suggeriva” (per usare un eufemismo, ma credo l’abbia insultata a più riprese) di ritornare di fare chiarezza dentro di lei e ritrovare la strada per essere la ragazza di prima, Marianna (sentendosi attaccata nella sua nuova identità) reagiva colpendolo con degli schiaffi o lanciandogli contro qualche oggetto. Successivamente, sulle numerose minacce di lei di scappare di casa, lui “accettò” questo suo cambiamento e decise di non palesare più il suo fastidio. Alla terza dose i sintomi sono peggiorati ancor più gravemente (mai in famiglia hanno colto il progressivamente peggioramento da imputare al vaccino, quando ho palesato l’evidente correlazione sono stato subito zittito): ha cominciato a palesare gravissimi segnali di autolesionismo (è stata trovata diverse volte sul punto di tagliarsi le vene in bagno) e ha cominciato a prendersi da sola a pugni quando litiga con quella sua fidanzata mai vista (ha ad oggi un occhio nero molto evidente causato dalle sue stesse percosse). Tutte le volte che accadono cose che non sono di suo gradimento o che vanno diversamente rispetto alle sue aspettative si fa del male in modo davvero molto preoccupante. Ha cominciato a soffrire di attacchi di panico, di depressione, di ansia, e ad oggi stanno valutando di andare da uno psichiatra. Questo è secondo il mio punto di vista la perfetta realizzazione del piano oscuro inizialmente concepito dal Governo (e in chi non ha abboccato hanno sfruttato il Green Pass): prima togliere tutto con una serie di iniziative scellerate (come i lockdown) per costruire una gabbia di soffocante solitudine intorno, poi fornire la finta soluzione del siero della morte per uscire da quella stessa gabba da loro creata; solo che “questa chiave” non porta via da quella gabbia, porta via dall’Universo.
vitty