Gli effetti avversi che tutti tacciono

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Tutto ebbe inizio il marzo 2020, quando da quella scatola nera comunicavano a tutto il mondo che eravamo in piena epidemia, dovuta ad un virus chiamato covid-19. Tale epidemia, proveniente dalla Cina e chiamato il virus dei pipistrelli, ben presto si trasformò in pandemia globale. Da qui iniziò la propaganda “giornalistica”, diffondendo il terrore tra popolazione. Ogni giorno era un bollettino di guerra, poiché il numero delle persone decedute aumentavano di giorno in giorno. Per diffondere ancora più paura nei dati dei deceduti inserivano anche morti avvenute per altre patologie o addirittura eventi. Più la propaganda si diffondeva, più le restrizioni aumentavano, obbligandoci a portare una mascherina chirurgica qualora si uscisse, visto che anche quest’ultime erano diventate limitate. Poteva uscire solo un componente della famiglia e con un’autocertificazione in possesso. In questo periodo iniziò il cosiddetto divide et impera, tra persone che credevano al virus e chi la riteneva una semplice influenza. Nel giro di un paio di mesi iniziò a circolare da parte del governo che i vaccini per contrastare questa pandemia non sarebbero stati pronti prima di un anno, ma come per magia a settembre dello stesso anno ci fu la prima campagna vaccinale. La gente per paura di infettarsi da questo fantomatico virus iniziò ad inocularsi con ben 3 dosi a distanza di poco tempo uno dall’ altro. Ovviamente la parte della popolazione che non credeva al virus non cedette al siero, poiché si oppose a fare da cavia alle case farmaceutiche, dal momento in cui non ci fu nessuna sperimentazione. Da qui il governo ultimò il suo intento, cioè mise a compimento il divide et impera totale nella popolazione, imponendo e obbligando chi non si era inoculato a essere discriminato, inserendo un pass come nei periodi nazisti. Infatti il cosiddetto no vax non poteva accedere né al lavoro e né in altre attività al chiuso, compresi gli ospedali. In questo periodo iniziarono i primi effetti avversi causati dal siero, ma nessuno ne parlava, anzi cercavano in tutti i modi di insabbiare quello che accadeva. Infatti molti studiosi, medici e scienziati che cercavano di essere una voce fuori dal coro, venivano messi a tacere e alcuni di essi purtroppo sono misteriosamente deceduti. Tutto ciò scaturì una serie di reazioni nella popolazione, che con varie e movimentate manifestazioni dichiarava il proprio dissenso. Nella mia città per sensibilizzare la gente a non vaccinarsi organizzammo vari eventi, tra cui volantinaggio e manifestazioni, dove molte persone venivano a testimoniare la loro esperienza negativa dopo l’inoculazione. Tra i soggetti intervenuti mi colpirono due esperienze in particolare, una era un preside di scuola media di Lamezia Terme e l’altra una professoressa di Reggio Calabria. Il primo dopo la prima dose ebbe una serie di embolie che lo costrinsero ad un ricovero immediato, infatti il suo intervento fu mediante Skype. Alla seconda invece il siero provocò una malattia autoimmune, sconvolgendo la sua vita. Ad oggi i casi degli effetti avversi sono in notevole aumento, ma il governo continua imperterrito il suo terrorismo mediatico con il mainstream al suo fianco.

Alcune esperienze dirette con gli inoculati furono nell’ambito lavorativo, essendo un operatore sociosanitario domiciliare. A giugno del 2021 iniziai a lavorare presso una famiglia composta da due persone, madre e figlia. Le condizioni di salute erano le seguenti: madre con una lieve depressione e qualche acciacco dovuto all’età, figlia con una importante disabilità motoria. Entrambe avevano già effettuato le due dosi di siero ed erano in attesa della terza. È inutile dire quanto ho cercato di persuaderle, purtroppo un loro familiare imponeva il suo volere convinto dell’efficacia del vaccino.

 

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A settembre entrambe si sottopongono alla terza dose, dopo poco tempo la signora anziana inizia ad avere i primi effetti collaterali, il suo stato mentale peggiora e il medico fu costretto ad aumentare le dosi degli psicofarmaci, in più lamentava dei forti dolori alle gambe, a dir suo le percepiva come fossero di legno. Questo la portò a stare spesso al letto e utilizzare un girello deambulatore per i piccoli spostamenti che compiva in casa; dacché era autonoma, si trovò ad avere bisogno anche lei di assistenza continua. La figlia dopo la terza dose ebbe una forte orticaria, le avevano detto che con l’assunzione di antistaminici in un paio di settimane le sarebbe passata, ma questo non avvenne, a distanza di molti mesi ancora ne soffre. Inoltre ho potuto notare in entrambe un cambiamento di umore, la signora piange spesso e ha crisi d’ira, la figlia è diventata molto aggressiva nei suoi atteggiamenti.

 

Maryall8

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