C’era una volta un’amica…

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Oggi voglio parlare di una cara amica ed ex collega di lavoro che dopo il vaccino ha avuto dei problemi. Facendo l’insegnante il vaccino era stato imposto come obbligo per poter lavorare, quindi anche se le dissi di stare attenta a fare la scelta giusta, dicendole che non era sicuro farlo, lei andò comunque a farsi la prima iniezione alla prima somministrazione. Il giorno dopo che la fece mi scrisse tutta entusiasta che mentre tutte le sue colleghe erano state male dopo l’inoculazione del siero, con febbre, lei era andata a casa, aveva stirato e fatto tutte le faccende domestiche in super tranquillità e serenità ed era stata benone anche i giorni seguenti. Ma quello che mi lasciò perplessa sul suo stato effettivo era una battuta un po’ strana ed illogica che fece alcuni giorni dopo l’iniezione del siero. Premetto che questa mia amica è sempre stata sensibile e rispettosa e quindi non mi capacitavo del perché di quella battuta che secondo me poteva evitare, in pratica mi disse: “pensa che mi hanno anche fatto scegliere la marca del vaccino e io ho scelto Moderna perché sono British e si sa che noi British a differenza degli italiani mica ci lamentiamo!”. Oltre a questo, si fece anche la seconda dose qualche tempo dopo e qui notai una cosa molto triste. In pratica dei bambini nella scuola in cui lavoravamo insieme prima che me ne andassi e molto prima della pandemia del 2020, mi mandarono un video appena girato da lei mentre recitava una lezione in inglese per loro e me lo fecero vedere: nel video la mia amica aveva gli occhi spenti, come se fosse fisicamente la stessa persona di prima, ma con gli occhi spenti, cioè come se lei non ci fosse più, senza entusiasmo ma sembrava solo recitare e muoversi senza esserci veramente. Sembrava un automa, senza coscienza, messa lì a recitare una parte con questi occhi assenti. Mi è venuto da piangere perché allora ho compreso di aver perso un’amica e che non sarebbe più stata quella di prima del vaccino. Lei ebbe un infarto. La sentii di nuovo un mese dopo la terza dose subito dopo che venni a sapere che aveva avuto un infarto ed era stata ricoverata in ospedale. Allora le chiesi cos’era successo e in pratica mi disse che una sera a cena stava finendo di mangiare una tartina e iniziò a diventare paonazza, sembrava si stesse strangolando, tremava, ed ebbe un infarto. Allora chiamarono il pronto soccorso e la ricoverarono per qualche giorno. Poi fece degli accertamenti per il cuore dal suo cardiologo che le confermò se “darle la scossa” (cioè un metodo in cui si dà la scossa elettrica per correggere le aritmie cardiache) oppure consigliarle di stare calma e non agitarsi. Le consigliò di stare calma e di seguire la dieta che le aveva prescritto un anno prima. Dato che questa mia amica è obesa, ma da molti anni, mi è parso strano oltretutto che dessero la colpa dell’infarto al fatto che fosse obesa, anche perché stava già seguendo la dieta per dimagrire da un anno. Sinceramente non sapevo che proprio un mese prima dell’infarto avesse fatto la terza dose e quindi le dissi che avrebbe dovuto evitare di farsi la terza iniezione dato che i problemi al cuore come infarti e miocarditi erano legate al siero, come già confermavano parecchie notizie e testimonianze di molte persone, ma lei mi rispose “troppo tardi, un mese fa ho fatto la terza dose”. Di qui la conferma che appunto quell’infarto sospetto era probabilmente causato dal siero. Di certo il suo cardiologo pur non sapendo la reale causa dell’infarto ha dato la colpa a stress e sovrappeso, e ha però escluso con certezza il siero sperimentale. Perché tanta sicurezza?! Come in altri casi i dottori non sanno con certezza la causa di una patologia o di un evento ma sono assolutamente certi che il “vaccino” non c’entri, perché questa contraddizione?!

 

L’Aura

 

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