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L’Orcolat (in italiano “orcaccio”, uno spregiativo di “orco”) è una figura ricorrente nei racconti del territorio friulano, un mostruoso essere che la tradizione popolare indica come la causa dei frequenti terremoti che colpiscono periodicamente il Friuli Venezia Giulia. Si narra che sin dall’antichità questo orco vivesse rinchiuso nelle montagne della Carnia e che, viste le sue considerevoli dimensioni, fosse capace di far tremare la terra e provocare scosse di terremoto ad ogni suo movimento, visto che la grotta dove viveva era un po’ troppo stretta per lui.
Secondo una antica leggenda, l’Orcolat era un essere mitologico di enormi dimensioni e dal carattere difficile che viveva pascolando maiali ed altri animali in una grotta profonda ai piedi di un monte poco distante da Bordano, paese friulano conosciuto come “il luogo delle farfalle” per la notevole presenza nella tarda primavera di diverse specie, e per la famosa “casa delle farfalle”, unica nel suo genere. L’orco, grazie alla sua presenza, era un disincentivo per i ladri che decidevano di saccheggiare la montagna e il paese vicino.
Un giorno, mentre raccoglieva dei funghi ne trovò alcuni velenosi e li mangiò. Così, stremato per il terribile mal di pancia, cadde in un sonno profondo. Senza l’orco, dei malviventi scesero dalle montagne e distrussero ogni cosa, incendiando i monti e la città di Bordano. Ad un certo punto, l’orco venne svegliato perché disturbato da quel frastuono e cacciò via i briganti.
Come segno di riconoscimento, gli abitanti di Bordano salirono sulla montagna portando doni per l’Orcolat ma lo trovarono addormentato, circondato da migliaia di farfalle. Così, gli abitanti ebbero un’idea: dipinsero tante farfalle sui muri delle loro case, così l’orco, per non distruggerle, avrebbe camminato sui monti in punta di piedi senza più provocare scosse.
ilary