LA LEGGENDA DEL DRAGO DI TERNI

 

 

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La leggenda  racconta che tanto tempo fa, fuori dalle mura della città di Terni, viveva un mostro orribile, un drago alato per la precisione, dall’alito fetido e pestilenziale. Tutta la popolazione era terrorizzata dalla sua presenza e la zona non era più un posto sicuro in cui vivere perché il drago uccideva tutte le persone che uscivano dalle mura cittadine per procurarsi da mangiare o anche per mettersi in viaggio. La popolazione allora si chiuse in casa, ma non potevano andare avanti così per molto tempo. Era un velo flagello a cui bisognava porre rimedio al più presto. Così, il consiglio degli anziani della città si riunì per risolvere a qualunque costo la situazione. Vennero convocati al palazzo del comune alcuni tra i più valorosi e ardimentosi cittadini, ma uno dopo l’altro si rifiutarono di cimentarsi nella difficile impresa.Gli anziani non sapevano più cosa fare ed erano disperati quando un bel mattino, si presentò dinanzi a loro un giovane Ternano della nobile famiglia dei Cittadini!! Era vestito con un’armatura lucidissima, fiero e baldanzoso e pareva già pronto a misurarsi col drago. Chiese loro il permesso di andare ad affrontare il mostro che terrorizzava la città ed è inutile dire che dopo lo stupore iniziale, ancora increduli ma felicissimi diedero la loro benedizione al valoroso e coraggioso giovane.

Il drago era acquattato ai margini di un boschetto. Sembrava essere assopito e sarebbe stata una cosa facile balzargli addosso e trafiggerlo. Ma ecco che, nel preciso momento in cui il giovane stava per scagliare la lancia, il drago si eresse in tutta la sua mole e avanzò fulmineo verso il temerario. Il giovane lo evitò per miracolo. Gli attimi che seguirono furono spaventosi. Ben due volte il giovane trafisse la bestia, ma le ferite sembravano prodotte da uno spillo e non danneggiavano per nulla il drago. Accadde invece che, a un certo punto, il sole si rifletté nell’armatura del giovane e i lampi di luce che ne scaturirono abbagliarono il mostro. Fu questione di un secondo. Il giovane saettò la lancia con tutta la sua forza e, finalmente, trafitto da parte a parte, il drago stramazzò e rimase immobile per sempre. Qualche cittadino di Terni, che aveva osato assistere da lontano alla scena, corse subito in città a dare la strepitosa notizia. In breve tutta la popolazione, con alla testa gli Anziani, si radunò sul luogo della lotta per constatare coi propri occhi la fine del mostro. Inutile dire che il giovane venne festeggiato solennemente e che per parecchi giorni la città visse tutta in un tripudio di festa. La storia del drago e del cavaliere è rappresentata ancora oggi nello stemma della città di Terni.

 

Nausicaa

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