La Garfagnana e i suoi animali fantastici

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Il libro della celebre autrice J.K Rowling “Animali fantastici: dove trovarli” (da cui è stato tratto l’omonimo film), è diventato universalmente famoso così come il personaggio principale, il ‘magizoologo’ Newt Scamander, che custodiva ogni genere di animale fantastico all’interno di un’altra dimensione a cui poteva accedere attraverso la magica valigia che portava sempre con sé. Il saggio, che nella fantasia della scrittrice risulterebbe essere stato scritto dallo stesso Scamander, narra delle proprie ricerche su una moltitudine di animali magici, come lo Snaso, il Velenottero e l’Asticello per nominarne qualcuno. Nel nostro territorio, l’alta Toscana, non esiste un ricercatore di questo genere, e neanche un libro per studiare queste strane creature, in compenso esiste però una forte tradizione orale di leggende, racconti e favole, che senza dubbio ci fa dire che anche noi non ci facciamo mancare la nostra “collezione” di animali fantastici. Direi di cominciare dai Gatti Streghi. Una delle ultime volte che furono avvistati fu grazie ad un uomo di Palagnana che tornando a casa lungo la strada che scende da San Pellegrinetto vide in prossimità del paese dei gatti neri appollaiati su un noce. L’uomo allora capì subito che erano proprio i gatti streghi e d’improvviso il coltello che aveva in tasca lo piantò sul tronco del noce. Subito i gatti si trasformarono in persone, persone che l’uomo conosceva bene. Gli strani uomini sul noce si cominciarono a dimenarsi e ad agitarsi e raccomandarono al passante di non rivelare la loro identità, se non avesse fatto ciò gli avrebbero dato il malocchio a vita. Passiamo poi sul versante del Monte Procinto (anzi, proprio sulla sua cima) di notte si sente uno svolazzare di grossi uccelli neri, sono gli Sputasecchi. Questi strani volatili hanno l’abitudine di posarsi sui rami degli alberi e di sostare lì fino alle ultime ore della notte. Questi esseri, così come i gatti streghi, assumono forma umana e si presentano come donne altissime vestite di nero, senza capelli e con le braccia lunghe. A colui che passa sotto questi rami dove loro si sono posati, può capitare di sentirsi rivelare verità agghiaccianti o segreti terribili. Per evitare questi incontri, bisogna prestare attenzione a elementi che possono rilevare la loro presenza: un ramo che si spezza, un sasso che rotola o anche una stella che sfreccia nel cielo. Sempre ed a proposito di donne esiste la Donna Bodda (metà donna e metà rospo) vive per lo più nelle acque stagnanti, nonchè dentro le grotte, a patto che li ci siano delle pozze d’acqua. Per non incappare nel pericolo di incontrarla, maggior attenzione deve essere fatta soprattutto sul far della sera o dopo un’abbondante pioggia. Infatti dal pantano e dalle acque ferme e fetide si può udire un gorgoglio strano, da li, come code di serpente, lunghe dita strisceranno fino ad avvinghiarsi alle gambe del malcapitato. Comunque sia, fra gli animali più feroci e orripilanti esiste invece il Serpebue. Il serpebue abita negli anfratti naturali della Tambura, la spaventosa creatura esce di notte per mangiare, la sua preda preferita: la pecora, che può prima catturare e poi trascinare in men che non si dica nella sua tana. Il suo aspetto è simile a quello di un grosso serpente, è perfino dotato di squame che riflettono la luce come tanti specchi ed è proprio per questo è difficile da vedere, il suo avvistamento si rivela come un forte lampo che lo sguardo non può sostenere. Tanto brutto e mostruoso è il suddetto animale, quanto magnifico e bello è il Cerbiatto Bianco delle Apuane. Bianco come la neve, tanto da confondersi con il colore chiaro delle rocce. Molti uomini gli hanno dato la caccia ed un brutto giorno riuscirono anche a ferirlo, il cerbiatto bianco comunque sia riuscì a fuggire. Fu avvistato da questi cacciatori sulla via del loro ritorno a casa mentre si curava la ferita ad una sorgente d’acqua. Per molto tempo si è creduto che quella sorgente d’acqua potesse guarire tutte le malattie.

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Altra storia quella di un capretto che vive dalle parti di Chiozza in località “Piana Tagliata”. Il capretto nero , quando batte gli zoccoli per terra fa scintille e se passa di fronte ad una croce l’animale scompare. La creatura che invece è stata più avvistata nella valle è il Serpente Alato. Nei tempi andati si diceva che uno di loro abitasse alle chiuse del fiume Ania, mentre a Sillicagnana, ormai due secoli fa, il mostro attaccò uno dei membri della famiglia Ferrari. Nella chiesa del paese c’è un quadro dove è raccontata questa scena. La sua presenza fu rilevata anche fra le rocce dei Diaccioni che scendono il Monte Giovo. Infine voglio concludere questa lista di animali fantastici con la Chioccia dai pulcini d’oro. La si può notare fra le scoscese pareti del Balzo Nero. Nelle notti di luna piena fra gli sterpi e i rovi è possibile sentire un chiocciare lento lento accompagnato da un pigolio. E’ la chioccia che porta a spasso i suoi pulcini tutti luccicanti d’oro zecchino. Nessuno sa da dove provenga, rimane il fatto che è fortunato colui che riesce a vedere i pulcini prima che la chioccia lo scorga, perchè in quell’istante ci si ritroverebbe di fronte un bel mucchio di monete d’oro… Queste di cui ho narrato sono storie tramandate dai tempi antichi e fanno parte di un mondo magico tutto nostro e chissà, forse un giorno questi misteriosi animali si potrebbero incontrare anche noi.

 

Ila

 

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