La Montagna Spaccata

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Nella graziosa Gaeta, cittadina della Riviera Pontina, è famosa la Montagna Spaccata, meta affascinante e molto suggestiva. Questo luogo caratteristico è definito magico da tanti abitanti e turisti e racchiude in sè molteplici e antiche leggende.

Il nome della Montagna deriva dalle tre profonde fenditure che tagliano perpendicolarmente la roccia e che, secondo la tradizione popolare, si crearono a causa del terremoto avvenuto dopo la morte di Gesù. La fenditura al centro è la principale ed è attraversata da una lunga scalinata che conduce all’interno della montagna fino ad arrivare alla Grotta del Turco, un bellissimo e suggestivo punto panoramico a picco sul mare. Scendendo i gradini si può notare sulla parete destra della roccia la “Mano del Turco”, una fenditura nella roccia a forma di mano accompagnata da una scritta in latino.

Secondo la leggenda più famosa e conosciuta l’impronta della mano, in cui sono distintamente visibili le cinque dita, appartiene ad un marinaio turco. La vicenda narra che il marinaio, non credendo alla storia secondo la quale la montagna si fosse spaccata con la morte di Gesù, ha appoggiato la sua mano sulla roccia che, diventata miracolosamente morbida al suo tocco, ha portato alla creazione dell’indelebile impronta sulla parete. La scritta latina scolpita di fianco è strettamente connessa a questo racconto e infatti recita la seguente frase: “Un incredulo si rifiutò di credere a ciò che la tradizione riferisce, lo prova questa roccia rammollitasi al tocco delle sue dita“.

 

 Un altro racconto legato alla montagna spaccata è quello relativo a Filippo Romolo Neri. Si narra che il Santo avesse vissuto, pregato e dormito all’interno della Montagna Spaccata e ancora oggi è visibile un giaciglio in pietra conosciuto con il nome di “letto di San Filippo Neri”. Tale testimonianza ha condotto negli anni la visita in questi luoghi di molteplici sovrani, vescovi e pontefici e ancora oggi moltissimi fedeli si recano qui.

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Infine, l’ultima leggenda, meno conosciuta, ma affascinante, romantica e tragica allo stesso tempo riguarda la storia d’amore tra Etele e Giordano. Si narra che vivessero all’interno della Montagna Spaccata delle donne affascinanti e ammaliatrici, conosciute con il nome di Anguane, che si rendevano visibili nelle notti di luna piena e soggiogavano gli uomini con i loro balli e canti. Una di queste donne, Etele, fu notata dal giovane Giordano che se ne innamorò a prima vista, ricambiato. I saggi del paese si opposero fortemente all’unione e raccontarono all’innamorato il sortilegio che gravava sulla fanciulla fatata: alla morte della madre, la Maga del Bosco, lei sarebbe scomparsa. Giordano proseguì imperterrito nel suo intento di sposare la giovane e presto convolarono a nozze, decidendo di essere uniti contro tutti perché il loro Amore sarebbe stato più forte della maledizione. Ma una mattina d’estate avvenne l’infausto evento, la Maga morì ed Etele capì che stava per compiersi il suo tragico destino. Un grande frastuono scosse il cielo e fece tremare la terra e la Montagna si spaccò, attirando al suo interno Etele, che scomparve tra le rocce. 

L’Amore però trovò un modo per averla vinta: si trasformò in acqua per diventare eterno e manifestarsi a tutti coloro che visitano questo magico luogo che è la Montagna spaccata. 

 

Isa

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