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Il suicidio ha sempre rappresentato per me una tematica tosta da affrontare, proprio perché molto intima e personale, essendoci andato molto vicino in passato. Mi fa piacere avere la possibilità dunque di potermi esprimere in un posto sicuro in cui so non verrò giudicato o preso per pazzo. Già da ragazzino iniziai a pensare al suicidio come via definitiva per trovare la pace, finendo per provare una profonda rabbia per me stesso che mi condusse anche all’autolesionismo. Aggiungiamoci che in quel periodo andava “di moda” tagliarsi e sentirsi depressi, ad oggi non potrei che sentirmi più lontano da quella strana realtà che ho vissuto. Esatto, strana perché neppure io saprei spiegare bene perché finii per avere certi pensieri e compiere talune azioni. Se dovessi spiegare la ragione del perché avevo intenzioni suicide, direi che durante gli anni queste variavano spesso. Alla base c’era la mia debolezza di carattere, nel non saper affrontare la vita e le situazioni chiudendomi subito in me stesso come se non ci fossero soluzioni ai problemi. I problemi di allora per me erano la solitudine, la mancanza di amici che mi faceva soffrire molto, unito al sentimento generale di tristezza e “nostalgia” nei confronti della vita. Per fortuna negli anni ho corretto questo pessimo stato mentale, nonostante sia stata dura e tutt’oggi capita di dovermi confrontare con stati negativi molto tosti. La ragione principale che in passato mi spingeva a volerla fare finita era l’eccessiva tristezza che provavo. Oggi a mente lucida mi rendo conto quanto fossi manipolato, perché ero triste pur non avendone spesso motivo. Quel senso di abbandono, quel senso di solitudine e di assenza di energie fisiche e mentali mi rinchiudevano in una bolla soffocante in cui mi sentivo intrappolato all’interno. Spesso le persone mi parlavano e io mi sentivo come ovattato, fuori dal luogo in cui ero. Ripensare ad oggi come mi sentivo non mi è facile, proprio per il fatto che le scuse di allora per contemplare una simile scelta erano per lo più il sentirmi solo e lo strano piacere che ricavavo nel sentirmi la vittima della situazione. Scrivere nero su bianco le ragioni di allora, mi sta aiutando in questo preciso istante a fare chiarezza, a rendermi conto come non ho mai fatto prima, di quanto fosse strano tutto ciò perché ad oggi mi rendo conto che non aveva senso quel continuo senso di malessere. Eppure c’era, mi accompagnava dal mattino al risveglio e fino la notte in cui andavo a dormire. Crescendo poi iniziai a sentimi meglio, nonostante venissi di volta in volta ancora colpito da gravi ossessioni e stati depressivi che mi ributtavano in un brutto loop emotivo e mentale. Adesso passo però alla ragione per cui il suicidio divenne in seguito, nuovamente, parte integrante della mia vita e della mia mente. Perché chiariamo che il suicidio parte dalla mente, si inizia a contemplare l’idea, si inizia a pensare a quanto bello sia farla finita e non recare più dispiaceri a nessuno, a non dover più soffrire giorno dopo giorno, ad avere la possibilità (folle) di farla pagare a chi ti ha fatto del male, a chi ti ha ferito e fatto soffrire ingiustamente, prendendosi gioco della tua sensibilità e dell’amore che avevi da dare a quelle persone sbagliate. In seguito, introducendomi alla Spiritualità mi imbattei in molti Percorsi, in cui tanti dei “maestri” sostenevano che non si dovesse giudicare il suicidio come negativo, o comunque che nella morte ci sia pace e che quest’ultima sia l’essenza stessa della vita. Insomma, dietro a tanti paroloni con cui si lavoravano la mente di tante persone ingenue, come la mia di allora, tornò alla mia mente la contemplazione del suicidio, ma stavolta non più vissuto come idea malsana, bensì come fosse cosa bella e appagante. Il suicidio passò dall’essere una realtà che mi spaventava, ad una che mi rincuorava e faceva sentire (artificialmente) sereno. Questo per dire quanta Artificialità aliena ci sia dietro quei Percorsi. Inutile dire che ne sono uscito grazie all’Accademia di Coscienza Dimensionale, che come un risveglio da una brutta ipnosi mi ha permesso di gettare a terra ciò che mi stava ustionando le mani senza che me ne rendessi nemmeno conto. Dunque ad oggi mi è difficile spiegare che cosa esattamente mi spingesse a desiderare ciò, se non quella strana sensazione che mi rassicurava che avrei finalmente trovato la pace nel farla finita. Allora credevo anche nel Paradiso, dunque l’idea di farla finita per “andare in un posto migliore” mi provocava quell’immediato senso di sollievo che mi faceva stare stranamente bene. Grazie all’Accademia ho gettato via tutte quelle idee malsane, rendendomi conto grazie ad Angel di quanto pericolose fossero quelle trappole in cui stavo cascando. Iniziando a Meditare ho compreso, col tempo, che la morte non è sinonimo di vita (come volevano far credere quei falsi maestri…) bensì è l’opposto. Non sto parlando di comune morte del corpo fisico, ma di una morte più grave. Annullamento è forse la parola più indicata.
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La Meditazione mi ha permesso di avvicinarmi a quelle energie connesse alla vera vita che mi fanno emozionare, mi fanno percepire quanto sia bello vivere e sentirsi vivo. Spiegare in due parole che cosa A.C.D. ha significato e significa per me sarebbe riduttivo, però posso dire di aver finalmente avuto un assaggio della vera libertà, che nulla ha a che vedere col farla finita per andare chissà dove. La verità è che la Meditazione mi fa sentire vivo, connesso al mio corpo, alle mie emozioni, al mio sé più profondo. E questo lo devo ad Angel e alle sue Tecniche che insegna in Accademia. Per chi come me si è ritrovato a contemplare il suicidio come fosse qualcosa di bello, consiglio vivamente di lasciar perdere quella strana sensazione di sollievo dietro a questi pensieri. Iniziando a Meditare per davvero, capirete da soli, autonomamente, che cosa vi procura davvero vitalità e gioia rispetto alle idee manipolate che vorrebbero spacciarsi per belle e giuste. Nessun libro teorico potrà però convincervi veramente, se non siete voi stessi i primi a darvi la possibilità di conoscere veramente la vita in voi scendendo in profondità nella Meditazione di A.C.D. Io parlo per esperienza, non voglio convincere nessuno. Ci sono andato molto vicino, in passato, nel farla finita. Ci ho provato più volte, e grazie a Dio non ci sono mai riuscito. Lasciate perdere tutti quei percorsi che vorrebbero far apparire la morte come qualcosa di bello, o che in qualche modo sminuiscono la vita sostenendo che “sei un’anima immortale e perciò se il gioco va male tanto vale ricominciare perché andrà meglio”. La vita merita davvero di essere vissuta, e per ricominciare a viverla, voi che avete perso ogni briciolo di vitalità e sensibilità nei confronti dell’esistenza, vi consiglio di cuore di permettervi di entrare in profondità in voi stessi attraverso la Meditazione e le Tecniche psichiche di A.C.D. Anche se adesso non vedete via d’uscita, rimarrete stupiti come un giorno tutto questo incubo possa davvero rimanere nel passato, e voi conoscere il reale significato della vera Forza interiore.
Cosmic Feather