I danni “invisibili” dei tamponi

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La mia avventura con i tampax è iniziata presto, svolgendo un lavoro che mi espone quotidianamente al pubblico. Per stare monitorata, all’inizio approfittavo dello screening gratuito messo a disposizione dal mio Comune e andavo ogni 15 giorni, anche se non gradivo farmi inserire qualcosa nel naso; tra l’altro, all’età di 30 anni sono stata operata ai turbinati per una sinusite cronica e quell’esperienza mi ha talmente sensibilizzata da non sopportare nemmeno certi odori pungenti. Quando sono andata a fare le cure termali e ho dovuto fare le docce nasali, sono addirittura svenuta per il dolore, quindi più evitavo e meglio era.

La prima sensazione che ebbi mentre ero in fila ad attendere il mio turno fu quella di essere una condannata che andava al patibolo… tutte quelle persone in attesa mi facevano venire in mente la guerra, non so perché. Il tempo mi diede le risposte e non furono piacevoli.

Purtroppo, dicevano che stavano aumentando i contagi quindi aumentò automaticamente il numero dei tampax: li feci anche sul luogo di lavoro e questa cosa non mi andava affatto, sentivo che non mi faceva bene. Mi dava molto fastidio dovermi sottoporre a questa tortura, io mi sentivo bene e non ero preoccupata di ammalarmi, ero sicura che sarei uscita da quella situazione indenne. Eppure, quando il Governo impose il GreenCazz, fui messa di fronte ad un bivio e dovetti fare una scelta: o il siero o i tampax o la sospensione dal lavoro e, quindi, niente stipendio. Optai per il male minore: i tampax.

Cercai in tutti i modi di farne il meno possibile, organizzando ferie, lavoro da casa, fino a quando potei; nel frattempo, circolavano le voci sul siero obbligatorio e cominciai a pensare che, forse, era arrivato il momento di dover lasciare il lavoro. Dovevo inventarmi qualcosa, in quanto di certo non potevo vivere “di solo spirito”: le bollette, il mutuo, la spesa sono il mio cruccio quotidiano e senza lavoro non so come avrei fatto. Non c’era tempo. Fui fortunata in parte, in quanto i colleghi dell’ufficio erano molto comprensivi, rispettavano la mia scelta di non farmi iniettare il siero e mi aiutarono molto nella gestione dei carichi di lavoro e nell’agevolare i turni in presenza e a casa, così che potessi effettuare i tampax solo due o una volta a settimana. Fino a quando fu possibile lavorai da casa, poi dovetti necessariamente rientrare in servizio a tutti gli effetti e, quindi, fare i tampax per entrare in ufficio, poiché nel frattempo arrivò l’obbligo del siero per i cinquantenni e quello del GreenCazz per accedere agli uffici e agli esercizi pubblici. Non avendo ancora 50 anni non sono stata tra coloro che hanno avuto l’obbligo del siero, ma senza GreenCazz non potevo comunque accedere al mio luogo di lavoro. Quindi, dovetti fare regolarmente i tampax e oltre alle bollette si aggiunse la spesa per poter entrare in ufficio. Per andare a lavorare dovevo pagare, era un paradosso ed era a dir poco assurdo. Fortunatamente trovai una farmacia vicino l’ufficio che apriva alle 7, pertanto potevo giungere in orario (prendo servizio alle 7:30/8:00) senza poi dover recuperare. Inoltre, potevo sottoscrivere un abbonamento (da non credere a che punto si era arrivati!) per risparmiare un po’ di soldi e quest’ultimo aspetto non mi dispiaceva.

Sono sincera: all’inizio mi sono sentita sola a combattere una guerra senza armi e senza generale, provavo una stretta al cuore che mi impediva a volte di respirare, ero arrabbiata e mi sentivo sconfitta. Stavo andando contro il sistema, non avrei mai ceduto, ma stavano mettendo alla prova la mia pazienza e la mia stabilità, già incrinata per tutte le situazioni accadute fino ad allora che mi avevano resa particolarmente vulnerabile. L’ultima volta che andai a Milano, a ottobre 2021, fu un’odissea: per viaggiare in treno era necessario il tampax, così prima di partire prenotai un posto in una farmacia del centro, vicino lo studio dove avevo formazione e mi assicurarono che il sabato potevo recarmi entro le 18. Arrivai a Milano il venerdì e il sabato, come stabilito, mi recai presso la farmacia per ottenere il maledetto GreenCazz che mi avrebbe permesso di tornare a casa il giorno successivo. Il personale mi disse che chi effettuava i tampax era andato via, poiché erano le 13:30 e che l’orario era fino alle 13 e quindi se ne riparlava il lunedì! Non volvo crederci.

 

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Essendo sabato, nessuna farmacia effettuava tampax perché era prefestivo, ne girai diverse, e sulla vetrina c’erano cartelli in cui si leggeva: “tamponi dal lunedì al venerdì”. Provai una rabbia tale che sarei stata capace di salire in cima al Duomo e urlare “VAFFANCULO” a tutti! Come era possibile? Avevo prenotato, mi avevano detto che sarei potuta andare in qualsiasi orario entro le 18 e giunta lì mi sentivo dire che il tizio era andato via perché era terminato l’orario. Fortuna volle che un mio collega riuscì a trovare una farmacia che effettuava i tampax anche di sabato e… era quasi di fronte lo studio!!! Ci ero passata diverse volte e non avevo visto il cartello. Era surreale. Lo trovavo strano. Mi veniva da piangere, pensai a come avrei affrontato tutto l’inverno così, mi sentivo davvero esausta. Tornai a casa e cominciai a chiedere all’Universo di riuscire a trovare una soluzione a quella situazione assurda. Volevo venirne fuori nel miglior modo possibile.

Poi avvenne il miracolo. Il 2 ottobre 2021 feci il mio ultimo viaggio a Milano. Il 15 ottobre entrò in vigore l’obbligo del GreeCazz e dei relativi tampax per tutti i lavoratori pubblici e privati, esattamente un mese dopo, il 16 novembre, entrai in ACD. Non credo sia stato un caso. Senza l’Accademia non so come sarei uscita da quella situazione: ricordo le attese al freddo, sotto la pioggia, la nebbia; per tutto l’inverno due volte a settimana ho fatto visita alla Farmacia, e pensavo che in 17 anni non vi ero mai entrata se non per acquistare medicinali per il mio cane quando era malato. Mi rifiutavo di spendere i miei soldi per le medicine e finanziare le case farmaceutiche che tutto vogliono tranne il bene delle presone e ora stavo regalando tutto quello che avevo risparmiato negli anni. Stavo recuperando il tempo perduto, per dirla ironicamente. Che cosa triste.

Ricordo che durante il tragitto ascoltavo sempre gli audio delle lezioni di Angel del primo e secondo step, mi hanno sempre fatto compagnia e mi davano tanta forza. Sono certa che quello abbia influito notevolmente sul mio equilibrio emotivo, durante l’attesa del mio turno guardavo il cielo e respiravo Prana, mi allenavo a guardare l’Aura degli alberi o delle persone che, come me, avevano scelto quella opzione, mi sentivo relativamente calma. Quando feci l’ultimo tampax, il 30 aprile 2022, uscii dalla farmacia e piansi, ce l’avevo fatta, non avevo ceduto alle imposizioni sul siero e pensai a Angel e ad ACD, ringraziai Dio per avermi guidata fino a Lei e mi promisi di rimanere sempre salda nella mia decisione. Sarebbe stato meglio non farli per niente, sapevo che non mi facevano bene, ma non avevo scelta, non potevo permettermi di perdere il lavoro, non sapevo come avrei fatto.

Credo che la meditazione e la pratica delle tecniche di pulizia energetica e dai chip insegnate da Angel Jeanne abbiano fatto la differenza: praticavo tutti i giorni la pulizia dai chip, la pulizia energetica alcune volte a settimana, non ho mai avuto reazioni ai tampax nonostante il fastidio nel farmi inserire quel “coso” nel naso e anche a livello di concentrazione non ho mai riscontrato problemi. Le mie meditazioni aumentavano, ne facevo anche tre al giorno, e avevo ricominciato a correre, mi sentivo bene. La cosa assurda si è verificata nei mesi successivi l’abolizione del GreenCazz: ho abbandonato lo sport, non mi sono più allenata con la scusa della mancanza di tempo e la pulizia dai chip è diminuita. Ha influito molto il mio rientro a tempo pieno in ufficio e in quel momento ho avuto la conferma che quel lavoro non fa per me. E’ sicuro, certo, ma non mi lascia il tempo per dedicarmi alle pratiche per la mia evoluzione insegnate in Accademia, pertanto mi sto organizzando per limitare le mie ore di lavoro affinché possa evolvermi come si deve. Inoltre, percepivo di stare subendo più attacchi del solito che mi impedivano di praticare come volevo. Non credo di aver subìto danni a livello fisico, quanto a livello spirituale, che si sono protratti nel tempo, perché combatto tuttora quotidianamente contro l’Apatia che mi assale quando lancio l’intento di voler meditare e/o praticare.

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Nonostante tutto non mollo, voglio continuare con tutte le forze il percorso che ho intrapreso, non ho nessuna intenzione di fermarmi stavolta e farò di tutto per continuare ad evolvermi. Lo devo alla mia Anima che mi ha condotto fin qui e che non finirò mai di ringraziare e proteggere. Spero di essere all’altezza stavolta, non la deluderò.

Ringrazio Angel dal profondo del cuore per avermi concesso la possibilità di riportare la mia testimonianza su quanto di assurdo sto vivendo, assieme agli altri miei compagni di percorso e al mondo intero. Chissà se un giorno rimarrà traccia di tutto quello che noi studenti stiamo condividendo. Una cosa però è certa: sarà tutto impresso nella memoria della nostra Anima che avrà modo di vivere per sempre grazie al nostro impegno e alla volontà di evolverci.

 

Miriel

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