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Vorrei raccontarvi il calvario che ha passato il padre di una mia amica. Il signore da un pò di mesi stava curando un unghia incarnita del piede, che in poco tempo si è tramutò in un infezione e poi in cancrena, dove fu costretto a sottoporsi all’amputazione del dito.Visto l’accaduto la figlia che vive a Roma preferì farlo operare al Gemelli anziché a Catanzaro. L’intervento andò bene,e dopo pochi giorni lo mandarano a casa. Purtoppo dopo 10 giorni l’infezione ritornò e di conseguenza fu nuovamente ricoverato. La famiglia viene avvisata che in medicina vascolare non c’erano posti e dovevano per forza sistemarlo nel reparto covid, e visto il mal contento della famiglia vengono tranquillizzati dicendo che lo avrebbero sistemato in una stanza isolata, e che non avrebbe assolutamente rischiato nulla. Nemmeno a dirlo… dopo pochi giorni vengono avvisati che il papà non stava bene, aveva preso il covid in ospedale ed era già con il casco per mantenere la saturazione. In quei giorni nessuno poteva andare a trovarlo, e a lui non veniva permesso di usare il suo cellulare, potevano solo vederlo attraverso le video chiamate che le infermiere facevano alla famiglia quando loro decidevano che si potesse fare. Dopo poco ebbe una ripresa, e gli fu tolto il casco, ma i medici avvisarono la famiglia che non si era ancora negativizzato. Il padre essendo che si sentiva bene e non portando più il casco, poteva usare il suo cellulare e dare lui stesso le condizioni sulla sua salute alla famiglia. Nelle telefonate lui raccontava che non gli davano ne da mangiare e né da bere, arrivando a sequestrargli il telefono e legarlo al letto sia gambe che braccia. Le figlie iniziarono a registrare tutte le telefonate che effettuavano con il padre, oltre ai mille reclami alla direzione. Una mattina vengono avvisate che il padre aveva passato una brutta notte ed era peggiorato, la figlia che sta a Roma è corsa in ospedale, dopo averla imbacuccata tutta con quelle ridicole divise la fanno entrare in reparto. Nel frattempo prende il cellulare e attiva la video chiamata con la sorella affinchè anche lei potesse vederlo, si dirige nella stanza e lo trova nudo coperto solo da un lenzuolo, la finestra aperta (era fine Marzo e faceva freddissimo) e la TV accesa, dove stavano mandando in onda un programma per bambini. La mia amica che stava in video chiamata si accorge che il padre era strano in volto, aveva dei lividi e lo fa notare alla sorella, la quale era convinta stesse riposando, lo chiamò per farlo svegliare, ma quando poggiò la mano sul braccio il padre era freddissimo, era morto da chissà quante ore. Inizia a gridare, facendo correre in stanza gli operatori sanitari dove provano a rianimarlo,( ovviamente tutta scenografia, perché sapevano benissimo che era morto.) La figlia presa da una crisi di nervi iniziò a dare pugni ai muri e ai carrelli dei farmaci, minacciandoli che li avrebbe denunciati. Arrivò anche una dottoressa che anziché dare conforto al dolore di una perdita di un padre iniziò a provocarla, dicendole che anziché dare pugni ai carrelli di prendersela con lei e darlo a lei un pugno. Questa affermazione della dottoressa la fece tornare lucida, capendo dove volesse arrivare… uscì dall’ospedale e si recò dai carabiniere per denunciare l’accaduto allegando anche le registrazioni delle telefonate dove il padre lamentava maltrattamenti. Il corpo fu trovato pieno di lividi, ed essendo che sulla cartella clinica era stato dichiarato morto di covid fu chiesta anche l’autopsia. Da pochi giorni la mia amica dopo varie telefonate ha saputo qualcosina riguardo i risultati dell’autopsia, le dissero che hanno aperto un’indagine per omicidio colposo, in quanto il padre non è morto di covid, e nel suo sangue non furono trovate nemmeno traccia dei farmaci che lui assumeva da tanto tempo per problemi cardiaci. Mi auguro con tutto il cuore che giustizia sia fatta.
maryall80
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