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“Nessuno mi tolga questa gioia.”
Questa frase mi venne in mente a causa di una seduta con la psicologa. Provengo dal Perù. Compiuti 5 anni, mia mamma mi portò a vivere con lei nel luogo dove lavorava, e da questo momento iniziò una serie di cose che pian piano iniziarono a togliermi quella più importante: la libertà! Lei aveva fatto un patto con la sua datrice di lavoro, potevo uscire di camera solo per andare a scuola. Per non parlare degli sfoghi di mamma verso me. Mio padre? Per lui non esistevo. Ero vittima di bullismo, senza padre, con una madre serva, cosa potevo aspettarmi? C’era perfino una maestra che all’epoca mi maltrattava. Credo cercasse di bucare la mia testa con la punta della penna.
A 9 anni volevo suicidarmi, ero molto infelice. Finite le scuole medie sono stata obbligata a cambiare paese, con la promessa che mi sarei iscritta all’università per poter diventare qualcuno in questa vita. Non vedevo l’ora di diventare grande e andare via per riprendermi la tanto desiderata libertà, su tutto.
Ma no, troppo bello per essere vero. Io volevo diventare un’ostetrica, così avevo deciso alle medie. Lo desideravo tanto, ma tutto svanì. La datrice di lavoro di mamma, infatti lei continuava a lavorare per quella persona, aveva in mente ben altro. La figlia della domestica, (mia mamma), doveva diventare la sua domestica! Quanta rabbia provai, tanta verso mia madre, colei che mi aveva promesso appoggio nella mia scelta istruttiva, ora mi dava le spalle! Quello che diceva la sua datrice di lavoro, per lei era sacrosanto.
Così trovai un amico su cui sfogare le mie pene: l’alcool. Tutti i giorni bevevo fino a stare male. Mi sono diplomata e laureata in qualcosa che non m’interessava affatto. A casa si continuava a litigare tanto. Lì non ci volevo più stare, e così un giorno, vedendo che se fossi tornata in Perù, mia madre avrebbe scatenato l’inferno a chi mi avesse accolta in casa sua, chiamai mia sorella singhiozzando e le chiesi di portarmi via. Dopo quindici giorni mi trovai in un altro paese. Di cose ne sono successe tante, ma sempre per colpa mia. Dopo tre anni mi trovai ad aspettare una figlia, terrorizzata al pensiero di diventare madre e non avere nulla da darle. Abortire no! Dio mi avrebbe bruciata per l’eternità nell’inferno. L’adozione era l’opzione migliore. Avrebbe trovato chi avrebbe potuto offrirle ciò che io non avrei mai potuto.
Una psicologa però, mi fece riflettere, dopo che mi avevano portato via tutto, questa era l’opportunità di scegliere me stessa e tenere questa figlia! Con tutte le mie paure e insicurezze, non potevo permettere al passato di scegliere per me. Non dovevo privarmi della gioia di diventare ed essere mamma.
Mia figlia ora ha 16 anni. Ha scelto il suo indirizzo ed io la sostengo. Di brutte ne abbiamo passate, ma i suoi occhi si illuminano quando mi racconta le sue giornate a scuola. Ce la sto mettendo tutta, anche se la strada è lunga. Rivedo la mia libertà nei suoi occhi e nelle sue pazzie da studente. Mia figlia volerà più alto di me.
P.S. Non permettere mai a nessuno di calpestare i tuoi sogni come è successo a me. Apri le ali e sii libero.
Andrea S.
il tuo passato non è stato facile ma ti ha insegnato molto, sono sicuro che sei una brava mamma e che non commetterai gli stessi errori. Conosco due fratelli la cui madre è morta giovane a causa dell’alcol. Uno dei due fratelli beve perché sua madre beveva ed è morta e l’altro non beve perché sua madre è morta a causa dell’alcol. Uno ha imparato, l’altro no. Stai facendo la cosa giusta 🙂 e ancora la vita non è finita, ora puoi prenderti tutte le tue libertà. 🙂
Mi sono venuti i brividi a leggere la tua storia… complimenti per tutte le tue scelte e per la persona che sei diventata. La tua forza di volontà sarà un modello che ricorderò per molto tempo. Grazie per aver condiviso la tua storia, tanta buona fortuna per il futuro!!! <3
Grazie 🙂 <3
Mi dispiace tantissimo per quello che hai vissuto..la libertà, una vita propria..non vorrei neanche immaginare quanto hai sofferto! Nessuno merita di essere trattato così. Leggendo la mia curiosità si ingrandiva volendo sapere come sei riuscita a scappare da quell’inferno. Quando ho letto che eri incinta e che ora sono passati 16 anni di felicità con tua figlia mi si è riempito il cuore di tenerezza. Sei stata forte ad affrontare la tua vita e far affiorare una nuova allo stesso tempo. Leggendo alla fine vedo che hai molte speranze per tua figlia, però noto come se avessi rinunciato a te stessa. Non so quanti anni hai, ma sappi che ogni momento, ogni minuto che passa è una nuova opportunità, ma sopratutto in ogni momento tu hai il potere di decidere e dire: non è così che andrà a finire la storia!