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Testo scritto da un infermiere e indirizzato a tutti gli Ordini delle Professioni Infermieristiche OPI in Italia
Anno 2022
Questo testo pubblicato vuole denunciare la situazione devastante della sanità italiana, di quello che sta succedendo e che mai nessun telegiornale racconta. Una situazione che precipita sempre di più in un buco nero e va verso l’ autodistruzione. Questo testo vuole essere utile e di esempio verso gli infermieri che si sono trovati nella stessa situazione, o ad avvocati che lottano per questi sanitari al fine di fare uscire la verità.
In risposta alla Delibera n. … del Consiglio Direttivo dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche,
Delibera di sospensione di … regolarmente iscritto all’Albo al numero di posizione …. dal …, per inadempimento obbligo vaccinale.
Vista la nota del … Protocollo n. … con la quale l’Ordine ha invitato l’infermiere a produrre, entro cinque giorni dalla ricezione della medesima, la documentazione comprovante l’effettuazione della vaccinazione o l’omissione o il differimento della stessa, e senza che il sanitario abbia trasmesso la documentazione comprovante,
OPI ha preso atto della decorrenza dei termini di cinque giorni, quindi ha dichiarato accertato l’inadempimento dell’obbligo vaccinale da parte dell’infermiere con conseguente sospensione immediata dall’esercizio delle professioni sanitarie, procedendo all’annotazione su Albo, senza indicazione delle ragioni sottese alla sospensione, alla comunicazione alla Federazione Nazionali, al datore di lavoro.
L’infermiere ha già risposto al Prot. … relativo al Decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44 – Disposizioni in ordine all’obbligo vaccinale per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2 per gli esercenti le professioni sanitarie e per gli operatori di interesse sanitario,
dichiarando per mezzo pec all’U.O.C. IGIENE E SANITà PUBBLICA, nel 2021, di non essere soggetto all’obbligo vaccinale contro SARS-CoV-2 per i seguenti motivi: non esercita la professione sanitaria, non lavora in strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio assistenziali, pubbliche o private; non lavora nelle farmacie, parafarmacie o in studi professionali.
Pertanto, l’infermiere non è obbligato: a visionare la pec e a rispondere nuovamente per rilasciare informazioni sanitarie private e neanche a sottoporsi obbligatoriamente a vaccinazione su invito. La sospensione risulta essere nulla poiché basata su leggi false e anticostituzionali, inoltre, l’infermiere non lavora in campo sanitario, quindi non può essere sospeso.
L’infermiere ha lavorato in ospedale durante la prima ondata e seconda ondata di Covid19 e si è sempre attenuto ai principi morali di umanità e solidarietà nonché a quelli civili di rispetto dell’autonomia della persona, di ispirare la soluzione di ogni divergenza di opinioni al reciproco rispetto, di prestare, in scienza e coscienza, la sua opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della professione.
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Ha esercitato contrastando ogni indebito condizionamento che limita la libertà e l’indipendenza della professione, assistito senza discriminazione alcuna, promuovendo l’eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute.
Nonostante ciò è stato denigrato, è stato usato contro di lui violenza, minacce, vessazioni, e discriminazioni, poiché rifiutava le istigazioni alla esecuzione un vaccino sperimentale che doveva servire per il contenimento dell’epidemia da COVID – 19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali.
Da ricordare che agli Ordini non è affidato alcun ruolo di sostegno politico alle azioni del Governo, né tanto meno un ruolo di influenza politica o scientifica sull’operato libero e indipendente di un medico o di un infermiere. Eppure OPI compie nei fatti una dittatura sanitaria dettata dal Governo che vìola i diritti dell’uomo e del corpo umano, con eliminazione della libertà di pensiero, di parola, di scelta e vietando il diritto al lavoro. Risulta essere distante e inutile ai bisogni reali degli infermieri e ha recato loro ingenti danni economici e psicologici, quindi si riservano la costituzione di parte civile per il riconoscimento dei danni.
Gli ordini professionali hanno fallito con le campagne vaccinali e le sospensioni sono ingiustificate e pressoché di natura politica e terroristica. È sempre più noto che il vaccino sta facendo morire le persone o le sta danneggiando gravemente. Il vaccino non protegge da alcun virus e OPI ne è complice.
L’infermiere è consapevole di non aver recato alcun danno e di aver difeso l’inviolabilità dei diritti umani, quindi l’OPI non ha alcuna ragione di sospenderlo.
Per il periodo di sospensione non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato. A tale proposito l’infermiere non pagherà più la tassa annuale OPI, sapendo che questo non determina alcuna sanzione, né radiazione. L’atto di accertamento al mancato adempimento dell’obbligo vaccinale, inoltre, ha natura dichiarativa, non disciplinare.
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