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Agli inizi di febbraio quando chiedevano il nazipass per entrare in banca, ho avuto una brutta esperienza con la direttrice della mia filiale. Avevo prenotato un appuntamento. Mi hanno lasciata entrare e stavo già parlando con l’impiegata per procedere con una pratica quando si presenta la direttrice a chiedermi di mostrarle il mio nazipass. Le rispondo che mi sta chiedendo dati personali sensibili sanitari e di mostrarmi la sua autorizzazione a recepire tali dati sensibili che avrebbe dovuto rilasciare il Ministero della salute. Mi mostra un’autorizzazione della filiale centrale che non c’entra nulla. Tranquillamente le spiego che non ha i requisiti per chiedermi tali informazioni e che stava violando la mia privacy. La direttrice mi invita a lasciare la filiale e io mi rifiuto al che vengono chiamati i carabinieri i quali non si presentano. Dopo varie sollecitazioni ho dovuto lasciare la banca senza che potessi finire di sbrigare la mia pratica. Ho sporto regolare denuncia/querela per discriminazione e violazione della mia privacy in questura alla direttrice della filiale di circa 110 pagine. Attendo ancora risposta. Ho la registrazione di quanto accaduto. Ovviamente energeticamente le ha prese e ogni tanto le do una ripassatina. Purtroppo è stata un’esperienza pessima. È assurdo quanto è successo.
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