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Quando il 1° agosto del 2022 ho rivisto una mia cugina di primo grado di 24 anni, Anna, (dopo una decina d’anni dall’ultimo incontro) sono rimasto davvero scosso: davanti mi sono ritrovato una ragazza di 1.70 che poteva a malapena pesare 40/45 chili. Un’anoressia davvero preoccupante: il volto si presentava particolarmente scavato, era possibile persino intravedere qualche osso del suo scheletro quando assumeva particolari posture. Ero rimasto allibito perché fino a qualche mese prima, sui social, era possibile constatare dai post che pubblicava che fosse in perfetto peso forma. Non ho voluto personalmente chiedere le motivazioni che avessero generato questa patologia in un lasso di tempo così breve per il fatto che, magari, avrebbe potuto risentirsi della mia possibile invadenza (visto e considerato che comunque era davvero tanto tempo che non ci incontravamo e che, nel frattempo, non eravamo rimasti in confidenza tale da poter toccare un tasto così sensibile senza il timore di irritarla). Successivamente, nel corso della serata, mia cugina ebbe un grosso sfogo con mia madre (con cui era rimasta sempre in contatto visto che, lavorando da estetista, la incontrava spesso per farle dei trattamenti estetici); mia madre successivamente mi spiegò che avevano affrontato proprio il discorso del peso (cosa mai accaduta prima proprio perché ad Anna infastidiva toccare l’argomento) e così le confidò che stesse ormai vivendo in un fortissimo stress psicofisico, uno stress che le stava condizionando pesantemente la qualità della vita. Chiesi a mia madre se avesse scoperto da cosa fosse dipeso questo incredibile calo di peso, se le fosse successo qualcosa di brutto che poi fosse andato a ripercuotersi sul suo corpo. La risposta fu negativa, Anna non aveva subito assolutamente nessun trauma e non aveva nessun problema che potesse giustificare la nascita improvvisa di questa gravissima patologia che non va minimamente sottovalutata. Domandai se Anna fosse vaccinata e mia madre mi rispose che aveva fatto 2 dosi Pfizer (con la terza imminente) nonostante avesse detto a più riprese che non fosse sua intenzione vaccinarsi, ma per quieto vivere in casa (la mamma era una di quelle fissate che mettono 2 mascherine persino per stare affacciata al balcone, e non è una metafora) si sentì purtroppo costretta. “A proposito del vaccino, sai che mi ha detto alla fine? Che tutto è cominciato subito dopo la prima dose, infatti lei è convinta sia stata colpa proprio del vaccino!”. Le chiesi dunque di approfondire. Mi spiegò che Anna le aveva raccontato che i tre giorni successivi alla prima dose era stata davvero molto molto male. Aveva avuto fortissimi mal di stomaco, una febbre molto alta che oscillava sul 39.5, tosse che la scuoteva dall’interno, giramenti di testa. Superati quei tre giorni molto difficili (non so se fosse andata in ospedale o meno) cominciò poi a perdere irreversibilmente peso, dimagrendo a vista d’occhio senza che riuscisse a fare nulla per impedirlo (e le stava provando e le sta provando tuttora tutte per riuscirci). Aveva fatto tantissime visite, ma dalle analisi che aveva effettuato risultava essere tutto a posto. Non è stato mai riscontrato nulla di anomalo, ancora oggi continua a fare queste analisi, eppure nonostante la sua alimentazione fosse rimasta quella di sempre si è ritrovata a perdere 20 chili (pesava all’incirca sui 65 il giorno prima dell’inoculazione Pfizer) in pochissimi mesi. Mia madre inoltre aggiunse che Anna si stava facendo seguire da una nutrizionista che le aveva suggerito delle diete dove mangiare in maniera molto più abbondante (associando ad essa anche degli integratori), eppure nonostante abbia aumentato esponenzialmente le calorie assunte (l’appetito non è mai mancato, ha sempre mangiato normalmente) non sta riuscendo più riguadagnare peso (assestato da qualche periodo sui 45 chili).
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Ho provato a suggerire a mia madre di consigliare ad Anna (siccome anche quest’ultima riconosce nel vaccino la causa del suo problema) di evitare la terza dose (già che abbia fatto la seconda è sconcertante) ma successivamente abbiamo scoperto che, oltre alla folle pressione della madre, c’è anche quella molto forte del padre e del fidanzato che sono stati così terrorizzati dal criminale terrorismo psicologico fatto in televisione sul Covid da averne ormai una paura fobica e psicotica; ciò li spinge ad insistere affinché proceda con l’infinito ciclo vaccinale che ogni tot mesi si arricchisce di una nuova dose.
Vitty