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Quando ero piccola (circa 15 anni o più, non ricordo l’età esatta) ho avuto i primi sintomi di una dermatite al cuoio capelluto e per un periodo sono andata in farmacia a fare il controllo attraverso una micro camera che analizzava il mio cuoio capelluto e lo stato dei capelli, risultando che avevo una dermatite seborroica. Così per curarmi mi hanno dato degli shampoo che avevano un odore molto forte tipo catrame e poco schiumogeni che a me non piacevano molto, soprattutto per l’odore che un po’ restava dopo lo shampoo. Ma avevano solo l’effetto di affievolirla ma poi tornava di nuovo. Sono andata da diversi dermatologi visto che il problema persisteva e poi mi hanno detto che era una forma di eczema, fino a dirmi che era psoriasi ma che non era contagiosa. Credo che comunque all’inizio era una dermatite e poi si sia aggravata in psoriasi.
Questa cosa l’ho vissuta un po’ come se avessi qualcosa di contagioso invece, perché se la nominavo le persone si spaventavano credendo fosse contagiosa e magari per la poca conoscenza, e anche le persone attorno a me, come mia madre, all’inizio mi facevano credere questo, e così cercavo di nasconderla dicendo che era solo forfora, vergognandomi di parlarne.
La psoriasi è un’infiammazione cronica della pelle che si presenta sotto forma di squame bianco/giallastre e che può comprendere diverse zone del corpo, ma fortunatamente io le avevo sparse in piccole quantità sul cuoio capelluto, portandomi spesso anche prurito. All’inizio vi è un arrossamento della parte e poi spuntano queste placche/squame che possono anche prudere ma non sempre. Per curarla mi hanno dato oltre a shampoo anche una lozione schiumogena a base di betametasone valerato a uso topico che facilitava la rimozione delle squame, ma ero costretta ad applicarla spesso perché si riformavano dopo pochi giorni e non guariva definitivamente visto che non esisteva una cura contro questo problema. Informandomi meglio ho scoperto che lo sviluppo della psoriasi dipende dallo stato di salute del sistema immunitario, in particolare delle cellule T, un tipo di cellule che difendono il nostro corpo da infezioni e malattie. Quando si ha la psoriasi queste cellule è come se non funzionassero più a dovere e si attivano per errore facendo sì che si crei una risposta immunitaria anomala provocando un rinnovo cellulare della pelle più rapido del normale. Più avanti si è scoperto che anche una predisposizione genetica può influenzare l’insorgere della psoriasi, come ad esempio se c’è un genitore affetto da tale patologia c’è la probabilità del 10% di tramandarla. Infatti una forma simile ma molto lieve ce l’ha anche mio padre, ma un po’ nelle mani e gomiti per cui gli avevo consigliato una crema all’aloe per aiutare con la secchezza e sembra essere migliorato decisamente.
Inoltre in alcuni studi effettuati si è scoperto come ci sono 25 varianti genetiche che possono essere come potenziali cause della psoriasi, oltre alle altre cause che possono scatenare l’insorgere di questo disturbo. Nel 2012 alcuni ricercatori hanno scoperto che il primo gene direttamente collegato alla psoriasi è il CARD14. Ci sono diverse forme di psoriasi tra cui quella più grave è la artrite psoriatica che può provocare dolore, gonfiore e rigidità degli arti. Quindi la psoriasi può avere molte varianti e degenerare in altri problemi tra cui anche sclerosi multipla, celiachia, malattie renali, condizioni riguardanti gli occhi e tante altre. Atri fattori a rischio che possono scatenare l’insorgere della psoriasi possono essere: fumo, alcool, sistema immunitario debole, regime dietetico povero, carenza di vitamina D e alcuni tipi di farmaci.
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Il mio caso è solo quella più comune di alcune placche circoscritte al cuoio capelluto e zone circostanti, fortunatamente. Dopo un periodo in cui usavo solo le lozioni, ho provato anche un olio a base di Calcipotriolo e betametasone che ancora oggi uso quando vedo che è più persistente aiutandomi nella rimozione più facilmente senza che possa provocarmi irritazione. Oggi grazie anche alla conoscenza che ho acquisito attraverso i libri di Angel Jeanne di “Apatìa”, in cui descrive come i vaccini sono la causa di molte malattie autoimmuni e non, sempre nuove cui veniamo a conoscenza nate apparentemente dal nulla, mi sono ricordata che l’ultimo vaccino che ho fatto era quello dell’antitetanica verso i 12-13 anni a causa di un dito del piede che avevo sbattuto contro un ferro di un garage e che ne aveva provocato il distaccamento dell’unghia con la fuoriuscita di sangue. Così per timore di qualche infezione mi hanno portato al pronto soccorso e fatto una puntura velocissima al sedere, ed ero stata pure contenta che fosse stata rapida e indolore, ma solo dopo ho appreso fosse un vaccino contro il tetano, mentre io pensavo a una semplice cura. E quindi questa forma di psoriasi mi si è presentata pochi anni dopo. Può essere solo una coincidenza? Sicuramente ha influito insieme ad altri fattori, ma da 30 a questa parte i vaccini sono stati aggiornati e sempre più persone soffrono di disturbi dovuti a dermatiti, tra cui anche bambini molto piccoli. Nei periodi di cambio stagione come l’autunno e la primavera aumenta un po’ portandomi anche prurito in testa, a volte un po’ fastidioso, e anche dopo che mi faccio lo shampoo resta sempre quel lieve prurito.
Ad oggi cerco di conviverci, perché una cura che la fa passare del tutto non c’è o non ne sono venuta mai a conoscenza e provando a cercare sul web per altri motivi un giorno ho visto che alcune erbe ayurvediche potevano avere qualche effetto contro la psoriasi. Tra quelle che ho provato c’era il Neem, lo Shikakai e il Sidr che in alcuni siti dicono che sono utili contro eczemi, dermatiti e psoriasi, ma non lo riportano ovunque e questo mi fa pensare o per nascondere le vere proprietà curative o perché sono false o blande, ma intanto ho voluto provare per vedere se magari diminuisce la produzione di squame rispetto ad altre cure svolte. Al momento ho provato solo il Neem e lo Shikakai facendo degli impacchi post shampoo e lasciandolo agire da 30 minuti a 45 minuti, poi risciacquo, aiutandomi anche con del balsamo e poi asciugo. Lo Shikakai può essere usato anche come shampoo perché ha delle erbe saponine che effettivamente puliscono bene la testa donando leggerezza e volume alla chioma. Anche il Sidr può essere usato come uno shampoo. La prima volta di applicazione del Neem ho notato che seccava le squame e avevano un aspetto meno compatto tanto che forse si staccavano più facilmente, ma devo ancora sperimentare meglio con queste erbe se effettivamente hanno qualche effetto. Sto usando anche un mix di oli per massaggiare il cuoio capelluto prima dello shampoo proprio per mantenere la cute più morbida ed evitare eccessiva secchezza oltre ad effettuare dei massaggi che aiutano la stimolazione sanguigna.
Durante gli anni le squame sono spuntate anche dietro l’orecchio sinistro e qualche accenno sull’orecchio destro e anche se metto quell’olio al betametasone aiuta solo a rimuoverle, quindi a rendere la zona pulita da quelle squame ma poi il giorno dopo o massimo 2 si cominciano a riformare di nuovo, creandomi a volte un po’ di disagio se la zona è scoperta e le squame sono più abbondanti, ma portando i capelli lunghi un po’ si nasconde ma devo starci sempre addosso.
Recentemente ho scoperto un articolo sulla Medicina Cinese riguardo la psoriasi, per cui dice che la pelle è lo specchio del nostro equilibrio mostrando subito i segni di tossine e carenze interne. La pelle essendo in stretta connessione con i polmoni, risente di tutti gli squilibri del fegato e dell’intestino, quindi quando il fegato non riesce a disintossicare il nostro organismo e l’intestino è in difficoltà, la pelle reagisce a questo eliminando tutte le tossine in eccesso attraverso i suoi pori. Quindi è come se la psoriasi rappresenta quel bisogno che ha il corpo di purificarsi.
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E spiega come anche attraverso un’alimentazione ben equilibrata e privata di quegli elementi che infiammano possiamo aiutare a ridurre questo stato. Infatti è necessario eliminare gli zuccheri raffinati tra cui il fruttosio, i grassi dannosi e ingredienti artificiali, come conservanti e aromi artificiali. L’acqua calda aiuta a purificare dalle tossine aiutando anche dall’effetto che i carboidrati e l’assunzione di grano possono darci come una sorta di astinenza. Ma leggendo tutto ciò mi sono resa conto come questo l’ho potuto già riscontrare nel libro “Mangiare Sano” sempre di Angel Jeanne, che ringrazio tanto per questa iniziativa davvero rivoluzionaria, per cui mira proprio a eliminare quei cibi dannosi e infiammatori che sono alla base di molti dei nostri problemi interni, oltre a insegnarci i giusti abbinamenti tra diverse tipologie di alimenti che possono fare bene al nostro organismo e renderlo sempre più forte. Oltretutto ho già provato alcune ricette che consiglia e già si può notare la differenza sia a livello fisico che emotivo. Quindi ho già una guida più che valida per poter migliorare anche questo disturbo e che vedrò come integrarlo al meglio.
Anonimo