LE CURE DOMICILIARI AL TEMPO DELLA BURLA PANDEMICA

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11-07-2022

 

Voglio raccontarti la mia esperienza avuta all’interno delle cure domiciliari al tempo della burla pandemica. Ho voglia di dare voce a ciò che ho dentro, a ciò che ho visto, a ciò per cui continuo a combattere dagli inizi del 2020. Nella profonda fiducia che possa essere utile a qualcuno e possa rimanere impresso per il futuro, ringrazio sentitamente la Fondatrice Angel Jeanne e il suo magnifico sito Significato.Online per l’occasione che dona alle persone nel rilasciare importanti informazioni in maniera completamente libera da censure. Facevo l’infermiera. A fine anno del 2020 ho dato le dimissioni. Mi costringevano ai vaccini e ai tamponi e io rifiutavo. Ero sola in mezzo ad un branco di lupi mannari. Ho cercato di non lasciare il mio lavoro, che mi avrebbe lasciata senza soldi, senza casa, senza niente ma ho preferito perdere tutto quel che avevo pur di non perdere la dignità, la salute, la vita stessa in cambio di un gruzzolo di denaro. Era la scelta giusta da fare. La ripeterei se tornassi indietro. Per me era inconcepibile vendersi per adeguarsi alle regole o vendersi per lavorare eseguendo “obblighi” del tutto morali e scritti da nessuna parte. Niente e nessuno poteva introdurmi nel corpo una sostanza che non accettavo. Ho sempre avuto una forte determinazione di non scendere ad alcun compromesso e far valere le mie scelte. Penso sia molto importante tirare fuori il coraggio e rimanere coerenti tra ciò che si pensa, si dice e si fa, per non perdere di credibilità soprattutto verso se stessi. Lavoravo in Terapia Intensiva nel 2020, quindi avevo visto ciò che realmente succedeva in quei posti a differenza di quello che raccontavano i mass media. Le persone non morivano di covid, venivano uccise. Sono fiera di non lavorare più con i criminali, in quei lager, in quei container, con colleghi e datori di lavoro pazzi furiosi, corrotti e manipolati. Pensavo che fare l’infermiera fosse il lavoro della mia vita, ma mi sbagliavo. Smettere di lavorare in quelle condizioni da militare è stata la salvezza, la rinascita. Sapevo che nessuno poteva togliermi il ricordo della passione che ci mettevo in ciò che facevo. Ho passato momenti particolarmente difficili, ma li ho superati perché mi sono sentita guidata, accudita. Dovevo iniziare a vedere le cose in un’altra visione e così avevo iniziato a fare. Ora voglio raccontarti ciò che ho fatto nel 2021 e inizi 2022. Ho fatto parte di un gruppo di Terapie Domiciliari Covid. È stata un’esperienza che mi ha aperto gli occhi oltre al mondo che avevo visto in ospedale nel 2020. Anche oggi, nel luglio 2022, continuano ad ammazzare gente con la scusa del covid. Gli ospedali fanno paura. Iniziano a fare paura anche a chi sembrava avere più fiducia nella “scienza” odierna. Oggi nessuno ci vuol finire dentro, per nessuna ragione al mondo. Si entra e non si sa se si esce. Si sente parlare male degli ospedali, dei pronto-soccorso.

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Ecco alcune testimonianze dirette di operatori sanitari no-vax che ancora lavorano in ospedale:

  • medici e infermieri si rifiutavano di assistere no-vax e scrivevano sui social o dicevano apertamente frasi di disprezzo;

  • ospedali che per terrorizzare la gente dicevano di essere affollati ma in realtà erano vuoti;

  • dicevano che le Terapie intensive erano piene di no-vax quando invece erano i vaccinati a occupare più posti negli ospedali, soprattutto nelle Terapie Intensive;

  • un grande numero di giovani vaccinati e con strane patologie, debilitati a vita riempiono le sale di attesa dei reparti di cardiologia;

  • tamponi “obbligatori” all’entrata di pronto soccorso o dei reparti anche in assenza di sintomi;

  • anziani in salute che entrano in pronto soccorso per la frattura di un arto a seguito di una caduta, costretti a farsi un tampone, e risultare casualmente positivi. Di conseguenza l’ospedale li rapisce per non essere mai più rivisti. Molte persone sono morte così, facendo credere che erano morte di covid quando invece non era vero;

  • famigliari che possono entrare a visitare i pazienti solo per qualche minuto e solo aventi il green pass a scadenza;

  • anche i vaccinati, che credevano di aver comprato la libertà, possono entrare solo dopo tampone e solo per qualche minuto.

Anche nel 2022 tengono nascosto ciò che accade negli ospedali per censurare la verità e non fare uscire informazioni. La presa in giro, però, è ormai palese per tutti. Il gruppo di Terapie Domiciliari in cui ho lavorato come volontaria era costituito da infermieri e medici sospesi, non vaccinati, che avevano capito la farsa e volevano aiutare le persone. Alcuni di loro sono stati dei vaccinatori pentiti. Il gruppo è nato per l’esigenza di salvare la vita delle persone dalle grinfie degli ospedali. Medici di base e medici degli ospedali prescrivevano sempre a tutti “tachipirina e vigile attesa” al trattamento dei sintomi covid19. Non potevano discostarsi dai protocolli imposti dai virologi. Non capivano nulla di ciò che stavano facendo. Alcuni erano i complici del sistema mentre altri pensavano di fare una cosa giusta e non si ponevano domande. I trattamenti errati che si usavano, anche all’interno degli ospedali e non solo a domicilio, facevano scaturire dei peggioramenti della salute dei pazienti, che finivano per ritrovarsi in terapia intensiva, intubati e in coma farmacologico. Il gruppo Terapie Domiciliari ha salvato centinaia e centinaia di persone dall’ospedale, curandole direttamente da casa, con farmaci e integratori del tutto naturali, come ad esempio tea tree oil, miele, vitamina C e D, zinco, acetilcisteina, melissa, Brufen al bisogno, ecc. Nessun decesso.

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I massmedia avevano creato un grosso programma fatto di paure, ansie e disperazioni nella mente della gente, che temeva in continuazione di ammalarsi, finire in ospedale e morire. Questo non succedeva se le persone seguivano le indicazioni dei medici veri, che in modo distaccato e nascosto al sistema lavoravano per salvare le vite. La cura c’era, c’è sempre stata, ma non è mai stata applicata dagli ospedali, perché il loro obiettivo era far finire la gente in ospedale, ingrossare i numeri, uccidere. Le cure valide erano censurate e costavano poco. Non facevano business. I medici che trovavano le cure efficaci sono stati uccisi volontariamente dai governi perché erano troppo ostacolanti per il sistema. Il Dr. De Donno, esattamente un anno fa, aveva scoperto la cura al plasma iperimmune. Morto per suicidio, ma tutti sapevano che aveva intenzione in breve tempo di aprire una clinica di cura del covid. Montagner, un premio Nobel per la medicina 2008, morto nel febbraio 2022 per “vecchiaia” ma stranamente accaduta pochi giorni dopo essere stato alla manifestazione no-vax a Milano quindi in Italia, dove aveva rilasciato messaggi importantissimi riguardo alle verità sul vaccino, ai vaccinati e non vaccinati. Gennaio 2022, il farmacologo Biscardi muore stroncato da un infarto, dopo aver pubblicamente confermato la presenza di nanochip e tecnologie sconosciute nei vaccini. Come loro, tanti altri. In questa guerra la verità viene censurata, i farmaci come l’ossigeno o l’eparina venivano vietati perché erano tra i farmaci salva vita. È stato difficile reperirli per il gruppo ma in qualche modo ce l’abbiamo fatta e la gente bisognosa è stata curata. Anche molta gente vaccinata ci ha contattati. Sia con prima, seconda, terza dose. Stavano male e presentavano sintomi più gravi degli altri e avevano bisogno di un diverso trattamento farmacologico. È da ricordare, molto bene, che molti di loro sono stati quelli che ci sono venuti più contro in questi anni e che si sono dimostrati essere sostenitori della dittatura nazi-sanitaria. Persone che ci hanno perseguitati, ci hanno molestati, aggrediti verbalmente e fisicamente, insultati, minacciati perché non portavamo la mascherina, non osservavamo la distanza fisica “di sicurezza”, non avevamo fatto tamponi o vaccini, non avevamo i guanti per tenere il carrello della spesa al supermercato o siamo usciti di casa quando era proibito. Siamo stati trattati in questo modo dalla maggior parte di loro e poi sono venuti a chiedere aiuto al Gruppo novax delle Terapie Domiciliari quando stavano male con il covid. Addirittura ci contattavano per chiederci la cura disintossicante dal vaccino. Non erano immuni con i vaccini e chiedevano aiuto a noi, non all’ospedale o al loro medico di base, perché i medici di famiglia erano (e lo sono sempre peggio) completamente assenti, si rifiutano di seguire i pazienti o continuano a rispondere “tachipirina e vigile attesa” come dei robot. Inviano direttamente il paziente in trattamento dalla squadra di astronauti del territorio che non è capace di seguirlo e quindi il paziente degenera fino ad andare in ospedale. Si tratta di una burla colossale e chi si è vaccinato è stato ingannato, ha firmato il consenso di essere a conoscenza di tutti i rischi, di accettarli e di togliere da ogni tipo di responsabilità i medici vaccinatori. Ciò significa che devono risolversi da soli il covid e tutti i loro problemi di salute derivanti dai vaccini, perché per il sistema… nulla è causato dai vaccini e se accusano qualcosa è tutto frutto della fantasia dei vaccinati.

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Il caso dei vaccinati era stato inquietante per me. Ho rifiutato di seguirli perché non condividevo ciò che stava succedendo. Gli altri operatori seguivano tutti, indistintamente e senza problemi. Io non lo trovavo giusto, nei loro e nei nostri confronti, che spendevamo energie e facevamo del volontariato, verso persone che ci avevano da sempre disprezzato. Un’altra cosa inquietante è stata vedere la stupidità di certe persone. Non ho condiviso neppure questo aspetto in questa esperienza di Cure Domiciliari durata qualche mese. Per me è stato scioccante e da lì ho deciso di lasciare definitivamente il gruppo. La gente che ci chiedeva aiuto e veniva guarita, poi non vedeva l’ora di ottenere il nazi-pass. Non si rendeva conto che così facendo stava alimentando il sistema. Quando ho salutato per telefono una paziente appena guarita, lei mi dice: “Ora come faccio per avere il green pass?”. Lo aveva chiesto alla persona sbagliata, perché io non ero mai stata interessata né informata su questo, ma pensavo solo alla sua ripresa. Eppure il problema della signora non era guarire dal Covid quanto avere un lasciapassare. C’era un problema di fondo: molta gente non vedeva l’ora di ammalarsi. Gente sana, che desiderava essere malata per ottenere uno stupido lasciapassare di qualche mese. Lo facevano perché non volevano perdere il lavoro, e ancor peggio c’era chi lo voleva per uscire a ballare, andare al cinema o teatro o bar e ristoranti con gli amici, per divertirsi. Il modo di lottare di certe persone era ridicolo. Addirittura un giorno mi è stato domandato se conoscessi persone che organizzavano incontri di “covid-party”, ovvero persone che si incontrano con chi ha il covid, per baciarsi, bere dallo stesso bicchiere, passarsi cotton-fioc da naso a naso, e chissà che altro schifo, pur di infettarsi insieme. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, per me. Certa gente si è ammalata ed è stata anche molto male, perciò ha dovuto fare delle cure prolungate. Perché farsi del male? Perché odiarsi così profondamente? Inoltre mamme che per la paura del covid facevano i tamponi ai loro piccoli bambini, anche ai neonati. Come si fa a maltrattare così un proprio figlio? Cosa potrà avere mai un bambino con influenza? I bambini non hanno bisogno di nessuna cura per il covid, ma hanno bersagliato tantissimo i bambini, li hanno giudicati untori del virus, piccoli adulti che uccidono i grandi adulti, tanto da tenerli a distanza da nonni e persone fragili, persone da cui potevano trarre e dare affetto. Gli hanno rovinato l’infanzia e la crescita. Inaccettabile. A luglio 2022 c’è gente che ancora si fa i tamponi, chiede dei covid-party e cerca di ammalarsi per prolungarsi il nazi-pass scaduto o che sta per scadere. Sono stata contattata dai vecchi pazienti che si sono “riammalati stranamente”, nel bel mezzo dell’estate, e vogliono essere trattati per poi avere il green pass. Ho detto loro che non stavo più lavorando con il Gruppo Terapie Domiciliari. Qualcuno si è ammalato più gravemente di altri. Non è una semplice influenza “naturale”, sviluppa segni e sintomi molto ambigui, come ad esempio segni cutanei di arrossamenti, problemi agli occhi e per di più problemi di salute allungati nel tempo. Perché la gente è spinta così tanto ad ammalarsi? Perché il sistema li induce a scendere in questi compromessi come fossero niente di grave? Ci ho pensato.

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Assieme alla malattia covid (virus creato in laboratorio) stanno infilando programmi mentali e fisici, per causare problemi nel tempo, come stanchezze e apatie strane. Non ci sono motivazioni valide per cui continuare a volere la malattia quando si sta bene. Fare tamponi o nazi-pass (o qualsiasi altro nome gli venga affidato, perché sempre di dittatura si parla) è un metodo per aumentare i numeri e alimentare il sistema. È un metodo che funziona sia per chi si fa il nazipass finto e chi se lo fa per davvero, ma le persone sono come manipolate e non capiscono la pericolosità, nonostante possano essere dei novax, hanno per la testa solo i loro interessi. “Dal mondo della sanità non si scampa se non si fa il vaccino” mi è stato detto da una dottoressa novax costretta a farselo per non perdere il suo lavoro. Io penso che ognuno abbia avuto occasione di scegliere se farlo o non farlo. Se si lavora in ospedale c’è obbligo di vaccinazione (agli inizi non era così) ma ognuno prende le proprie responsabilità e non c’è obbligo che tenga: se non lo vuoi fare, non te lo fai. Non potrai lavorare in quell’ambiente ma sarà il momento di cambiare. Molti infermieri sospesi lavorano con green pass da guarigione a scadenza di sei mesi. Lavorano con ansia e la frustrazione continua. Forse sono rimaste le uniche fonti di informazioni “normali” e veritiere, in un ambiente pieno di assassini e lucratori. Spero che le cose al tuo tempo siano ben cambiate, in meglio, per noi. Forse un po’… dopo tutta questa fatica… ce lo meritiamo.

 

Anonimo

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