I tamponi ai bambini

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Durante tutto il periodo della farsa non ho mai accettato di sottopormi al tampone. Sono sempre stata contraria ad una simile tortura, soprattutto  dopo aver letto diversi studi e ricerche che ne provavano la totale inattendibilità e denunciavano la presenza di materiale pericoloso (come grafene e nano-particelle metalliche) sulla superficie degli scovolini che venivano poi inseriti all’interno del naso o della gola in profondità. Quindi lo scopo dei tamponi era sostanzialmente quello di inserire all’interno del corpo delle persone queste sostanze dannosissime, che poi Angel ci spiegò equivalere al contenuto del siero killer. Dopo questa scoperta cercai di sensibilizzare il più possibile le persone sulla pericolosità dei tamponi e consigliai loro di rifiutarsi di farli e di non abusarne, ma quasi nessuno mi diede retta. “Tanto cosa vuoi che sia per un tampone!”, “Tanto ormai ne ho già fatti una decina, cosa vuoi che cambi uno in più?” queste erano le risposte che mi venivano date.

Nonostante non abbia mai vissuto questa esperienza da brivido sulla mia pelle, la maggior parte delle persone che conosco non si è mai fatta scrupoli a farsi torturare in questo modo, quindi riporterò un paio delle loro testimonianze degne di nota.

Mia suocera, che allo scoppio della pandemenza lavorava in una RSA, fu obbligata fin da subito a sottoporsi al tampone con frequenza settimanale. In tutto ne fece circa 36, dopodiché si ammalò gravemente di polmonite o farsavirus e al lavoro non ci tornò più perché la malattia l’aveva debilitata troppo fisicamente. Quando la sentivamo al telefono piangeva spesso, aveva la febbre alta e non riusciva più nemmeno a salire le scale che subito le mancava il respiro. Ci raccontò che era costretta a fermarsi ogni tre gradini perché le sembrava di soffocare e non riusciva più a compiere nemmeno il minimo sforzo. Fortunatamente fu guarita da un bravo medico che la curò a domicilio con i giusti farmaci e le forniva le bombole di ossigeno; penso che fosse andata in ospedale non l’avremmo più rivista.

Spesso quando si sottoponeva ai tamponi lamentava forti mal di testa che le duravano anche un paio di giorni, un dolore di cui non aveva mai sofferto fino ad allora. Inoltre credo che la polmonite le sia stata causata proprio dai tamponi, in quanto, quando si ammalò, era già rinchiusa in casa da un paio di settimane per altri problemi di salute e quindi non può averla contratta per contagio.

Nell’inverno del 2020 la moglie di mio cugino si ammalò di influenza e ovviamente andò a farsi tamponare. L’infermiera, che glielo fece, le spinse il tampone tanto in profondità da causarle una forte emorragia al naso. Dovette rimanere molte ore al pronto soccorso perché il sangue non sembrava fermarsi più.  Di vicende simili a questa ne sentii parecchie, ci furono molte persone a cui venne letteralmente sfondato il naso per un tampone, ma come è possibile che la gente si lasci sottoporre a simili torture, che tra l’altro non hanno alcun valore medico-scientifico?

Infine vorrei condividere un paio di testimonianze, non tanto per riportare dei danni specifici da tampone, ma per denunciare quante volte i bambini, di tutte le età anche piccolissimi, sono stati costretti dai loro genitori a sottoporsi a questa atroce tortura. Non oso immaginare quante creature innocenti abbiano dovuto subire questo dolorosissimo e dannosissimo trattamento per colpa dei loro genitori coglioni che pensavano solo ad ascoltare i consigli dei nazi-pediatri e ad assecondare le leggi perverse del Governo. Ad esempio, i protocolli della scuola prevedevano tamponi agli studenti per ogni minima sciocchezza. Hai sintomi influenzali? Tampone! Sei stato in contatto con un positivo? Tampone! Ti assenti da scuola per più di tre giorni? Tampone!

Un giorno mi vennero i brividi a parlare con una mia collega (tra l’altro no vax), la quale mi raccontò che spesso per sicurezza, sia lei che la sorella, sottoponevano i propri figli al tampone. Ci fu un periodo in cui sua figlia si assentò da scuola per due giorni a causa di un forte mal di testa, e cosa fece questa sciagurata?! La sottopose al tampone su consiglio della pediatra.

 

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Quando espressi la mia contrarietà, mi rispose: “Ma tanto i bambini si divertono a fare il tampone perché poi il medico regala loro i leccalecca, quindi ci vanno volentieri!” Ma certo, abituiamo i nostri figli a farsi bucare il cervello, tanto poi i danni permanenti che subiscono si curano con i Chupachups!

Un’altra esperienza da brividi, la scoprii da una coppia di amici che hanno una bambina di tre anni. Dopo tutta la mia sensibilizzazione, loro furono sempre restii a farsi tamponare, infatti finora avranno fatto massimo un paio di tamponi a testa, ma la loro figlioletta è già al 18°! Quanti danni può aver subito una creatura così piccola che è già stata sottoposta ad una simile tortura per ben 18 volte?! E ciò che mi fa più rabbia è che quando me lo raccontarono erano furiosi pure loro con il pediatra, perché soffrivano nel vedere la bambina urlare mentre le infilavano lo scovolino su per il naso. Ma allora perché ce l’avete portata?! La loro risposta: “Perché altrimenti non ce la tengono all’asilo.”

Queste sono solo un paio di esperienze, ma il fatto più grave è che situazioni come queste ormai sono diventate all’ordine del giorno e sarebbero da denuncia, perché a quanto pare nemmeno i genitori sono più in grado di difendere i diritti e la salute dei propri figli!

 

Sara

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