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Questa testimonianza risale ai primi periodi in cui avevano fatto uscire questa storia del Covid. Stavamo subendo il lockdown e parecchie persone venivano ricoverate in ospedale, intubate e ammazzate sotto la dicitura “morto per covid”. Un giorno esco di casa nonostante ci fosse ancora il lockdown, in quanto mi sono sempre rifiutata di stare chiusa in casa e sottostare a un vero e proprio arresto domiciliare da parte del governo, per andare a fare la spesa e passando per la via principale noto che sulla serranda dove ci stava il meccanico che conosco bene c’era un cartello. Nel cartello c’era scritto che l’attività sarebbe stata chiusa per un po’ in quanto il proprietario era stato ricoverato per Covid. Passa un po’ di tempo e di nuovo mi ricapita di passare davanti al negozio, il cartello era cambiato e c’era scritto attività in vendita, chiuso per lutto. E davanti alla serranda sul marciapiede era pieno di fiori e candele accese con alcune lettere scritte a mano. A questo punto mi avvicino e vedo scendere dal palazzo la moglie del meccanico, loro abitavano sopra al negozio, che avevo avuto modo di conoscere delle volte quando mi capitava di andare a mettere a posto la macchina. Gli chiesi cos’era successo e mi disse che suo marito, che aveva 50 anni, una sera si era sentito male e non riusciva a respirare. Lei ha chiamato l’ambulanza che sono venuti a prenderlo e lo hanno ricoverato in ospedale. La moglie non poteva entrare a vederlo perché era stato ricoverato nel reparto Covid ed era stato intubato. Mi disse che aveva provato in tutti i modi di cercare di entrare in ospedale per vederlo e capire come stava. I medici non dicevano altro che si trattava di covid e per questo non stava bene e che stava peggiorando, ma la moglie voleva vedere davvero come stava con suoi occhi. Non glielo hanno permesso. Il marito è morto dopo neanche due settimane che era dentro e l’ospedale ha avvisato la moglie dopo avere già cremato il corpo. Praticamente la moglie non ha avuto neanche la possibilità di vedere il suo cadavere perché essendo dichiarato “morto da covid” il corpo, per evitare contagi secondo loro, è stato subito cremato. La moglie ovviamente si è arrabbiata tantissimo e ha denunciato l’ospedale chiamando in causa anche il suo avvocato. La denuncia e i tentativi di ricorso della donna però non hanno mai avuto successo, in quanto non è riuscita ad ottenere nessun tipo di risarcimento dall’ospedale o di spiegazione su come suo marito fosse davvero morto, in quanto sì, era stato male, ma non gli sembrava fosse una situazione così tragica da morire nel giro di due settimane. Considerando che si trattava anche di un signore di 50 anni che si teneva in forma facendo sport. In quel periodo si parlava un po’ di queste strane morti dove la gente entrava in ospedale e non usciva più se non sotto forma di cenere.
Valentina