Pagina 1 di 1
Questa leggenda narra delle origini della cascata delle Marmore, una delle cascate più alte d’Europa, origini mitologiche dovute all’intervento stesso degli Dei.
C’era una volta una bellissima e leggiadra ninfa del fiume Nera che si chiamava Nar, ed era la figlia del dio Appennino. Nar si innamorò di un giovane pastore di nome Velino. Durante un banchetto però la dea Giunone venne a conoscenza di questo amore profano e decise che la ninfa meritava una punizione. La portò così in cima al Monte Vettore dove la ninfa fu trasformata nel fiume Nera. Disperata, cominciò a piangere lacrime di dolore e a scorrere coma un fiume di lacrime verso valle sino a raggiungere il punto esatto dove aveva incontrato Velino per la prima volta, la rupe delle Marmore. Il suo amato, intanto, non sapendo dove fosse finita Nar chiedeva sue notizie. Interrogando una sibilla questa gli svelò della punizione inflitta dagli Dei alla sua Amata e così, sconvolto dal dolore Velino raggiunse la rupe e vista la sua amata Nar nella valle e credendo che stesse annegando decise di gettarsi. Giove, che assisteva a tutta la vicenda, per evitargli la morte, durante il volo lo trasformò in acqua, in modo tale da ricongiungersi con Nera per l’eternità. Quel salto (la Cascata delle Marmore) è il simbolo del loro amore senza fine.
Nausicaa