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Nel cuore dell’appennino, nelle Marche, sorgeva un piccolo paese sulla cima di un colle, oggi sono in pochi a ricordarsi della sua esistenza e soprattutto della sua storia, e con questo articolo vorrei riportarli alla luce. Questo paesino è stato completamente raso al suolo dai bombardamenti durante la ritirata tedesca sul finire della seconda guerra mondiale e oggi non c’è rimasto più nulla, anche le case nelle campagne e persino la nuova chiesa e la nuova scuola che hanno costruito sono state abbandonate. Vi racconto alcune storie di questo luogo che ho sentito su questo luogo e che sono riuscito a salvare, prima che scompaiano con gli ultimi che le conoscono.
IL FOSSO DEL DIAVOLO E LA SCHIENA DEL DRAGO
Alle pendici di questo colle c’è un fosso noto con il nome “el fòs del diavle” letteralmente “il fosso del diavolo” (c’è un altro articolo su Significato Online che racconta di un posto con lo stesso nome e una storia simile, ma si tratta di due luoghi differenti, situati in due regioni diverse, seppure abbiano una storia curiosamente simile). Conoscono questo luogo forse una decina di persone perché è molto nascosto. Si racconta che tanto tempo fa (purtroppo nessuno di chi conosce la storia sa quantificare quanto sia lontano nel tempo) un diavolo fosse di passaggio da quelle parti e si fosse fermato a riposare su una roccia, dove ha lasciato una grossa impronta nera. Le persone del posto preoccupate gli hanno dato la caccia e hanno provato a incatenarlo ma lui riusciva a rompere qualsiasi catena, anche la più resistente, rompeva il ferro come niente fosse. Finché un giorno, dicono sia sceso dal cielo un angelo che ha legato le mani di questo diavolo con un filo di lana. Bastò un singolo e leggerissimo filo di lana per imprigionarlo e lui non si liberò più. Poi la leggenda racconta che questo angelo portò via con sé questo diavolo.
Oggi la leggenda è ancora molto viva nelle persone che ci vivono, io non ho mai visto la macchia nera perché è in punto molto nascosto e mio nonno mi ha detto che passandoci sopra con i carri e i trattori si è scolorita e non si vede più, ma lui se la ricorda molto bene e per lui è una storia molto importante e che racconta spesso.
Sopra questo fosso, ci sono alcune rocce molto particolari, tra cui ce n’è una che sembra il dorso di un drago, ha anche una doppia cresta che percorre tutta la “schiena”. È un posto per me molto speciale, il mio luogo segreto, mi piace tantissimo stare lì, fin da quando era piccolo quel luogo mi ha sempre affascinato. Non saprei dire perché, forse per la sua struttura che è molto curiosa, o forse perché mi sono affezionato a quel luogo così silenzioso e tranquillo, con la roccia che è sempre tiepida ed esposta al sole.
LA GROTTA DELLA BELLA E I RIFUGI DEGLI EBREI
La storia di questo luogo si è conclusa con il maledetto bombardamento che ha cancellato tutto. Ma sono riuscito a salvare molte storie. In questo colle c’erano diversi rifugi, uno di essi lo usavano per proteggersi dalle bombe, un altro invece ci tenevano nascosto un ebreo. Mi ha detto mio nonno che gli portavano il cibo e lo tenevano nascosto lì, per evitare che lo portassero via.
In quel periodo i tedeschi entravano nelle case delle persone ed erano molto violenti, l’unico modo per tenerli buoni era offrirgli un buon pasto e del vino, altrimenti poi tornavano in tanti e fucilavano le persone. Il quel periodo, mentre tutti erano fuori casa, alla mia bisnonna si ruppero le acque e lei spaventata che potessero entrare i tedeschi o che ci fossero dei bombardamenti, andò a rifugiarsi da sola in un altro rifugio di questo paese, chiamato “Grotta della Bella”, dove partorì mio nonno in completa solitudine.
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IL TEMPIO
Sopra la Grotta della Bella (distrutta molti anni fa per fare un sentiero che non serve a nessuno, perché appunto non ci passa nessuno), si trovava un tempio. Anche qui, nessuno sa che tempio fosse, di quale periodo era, si sa solo che in passato c’era un tempio. Lo ha scoperto per caso un ex sindaco di un paese vicino, che voleva comprare quel terreno e fare ricerche. Ma purtroppo proprio dove un tempo sorgeva questo tempio e quindi dove potevano esserci dei possibili reperti da riportare alla luce, hanno recintato tutta la zona e ci hanno costruito sopra un’enorme antenna ripetitore. Da piccolo andavo molto spesso lì a passeggiare ma non mi avvicinavo mai all’antenna perché ne ero terrorizzato.
LA DONNA COI DENTI LUNGHI.
Sempre nella stessa zona, si raccontava di questa bizzarra creatura. In pratica dicono che girasse una donna coi denti lunghi, da quello che ho capito dal racconto doveva essere più grande di una donna umana normale. Mia nonna non conosce il termine “vampiro” ma dalla descrizione sembrerebbe essere quello, anche se non ha mai detto che bevesse sangue. Mia nonna me la raccontava sempre da piccolo per spaventarmi e non farmi uscire da casa sua. Ora lei non crede che esista davvero, infatti mi ha sempre detto che mi raccontava questa storia solo per convincermi a stare in casa, però era una storia che in passato si raccontava ai bambini, che la sentiva dai suoi familiari, quindi un minimo di credenza popolare c’era.
Forse a causa di storie come questa, del nome poco rassicurante del fosso, del nome che il paesino aveva o della sua posizione geografica un po’ impervia… non lo so… per un insieme di motivi questo posto è sempre rimasto molto anonimo, invece è un posto veramente meraviglioso, un’oasi di pace e tranquillità, a me piace tantissimo andare a passeggiarci o stare del tempo lì, anche solo per una mezz’ora, è un peccato che non ci vada nessuno.
Grazie per aver letto questo articolo, spero che questa storia sia stata di tuo gradimento. L’Italia è sicuramente piena di luoghi con storie come queste, bisogna solo cercarli e salvarli, per non perdere il passato del nostro paese.
Davide D.