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Ciao a tutti, volevo raccontarvi la mia esperienza riguardo il fumare e come sono riuscito ad uscirne.
Inizio a fumare a 16 anni, piuttosto tardi rispetto alla media, ma la mia prima “fumata” non fu la classica sigaretta, bensì un “tiro” di chilum, che, per chi non lo sapesse, trattasi di uno strumento di terracotta da usarsi a mo’ di pipa, ma con dentro l’hashish che ti assicura pochi tiri ma potenti.
Da lì, piano piano, ho cominciato sempre più a fumare canne e chilum, finchè, inevitabilmente, divenni completamente dipendente.
Tralasciando i perchè psicologici, ho passato praticamente tutta la giovinezza in una sorta di stordimento perenne, questo perchè cominciavo dalla mattina e finivo la sera, e guai a rimanere senza per troppe ore, cominciavano disagi mica da ridere.
Non vi dico nella “compagnia” quando mancava il “fumo”, era uno scervellarsi a capire dove trovarlo e fare giri nei paesi in cerca del fumo, praticamente si stava insieme e si trascorreva la giornata si può dire esclusivamente in funzione del fumare.
Intanto mi metto anche a fumare sigarette, per riempire gli spazi che inevitabilmente non potevo riempire col fumo, questo perché, ovviamente, non potevo fumare hashish ovunque.
Ero arrivato a sputare quotidianamente catarro color marroncino con striature nere, e non sto scherzando.
Comunque, intanto il tempo passa, divento papà, lavoro, compro casa facendo un mutuo e continuo a fumare, anche se, in cuor mio, capivo che c’era qualcosa di sbagliato in tutto ciò e avevo desiderio di smettere, ma la cosa rimaneva solo a livello puramente teorico, in pratica non cambiava niente.
Nemmeno la morte di mio padre a 66 anni per tumore ai polmoni che, attraverso i vasi linfatici è arrivato fino al cervello, lui che era accanito fumatore, è servita a cambiare la cosa, e vi posso assicurare che quello che tale malattia ha fatto a mio padre in un mese non lo auguro nemmeno al peggior individuo presente sulla faccia della terra.
Ero arrivato ad un punto, dopo anni, che se fumavo troppo mi saliva l’ansia, eppure, imperterrito, continuavo sperando in un qualcosa di esterno che, in un modo o nell’altro, mi avesse fatto smettere; nel frattempo ero, se non altro, riuscito a non fumare più sigarette, mi facevo “solo” piccole cannettine, anche perchè non potevo permettermi di spendere un patrimonio, lavoravo solo io e, almeno secondo il mio ragionamento, fumavo meno; aggiungerei anche il fatto che le sigarette mi davano molto fastidio alla gola, ero abituato a “tirare” boccate forti dalle canne senza filtri, e le sigarette mi sembravano come intoppate.
E la cosa arrivò, perché, lavorando in magazzino e usando i mezzi quali muletto, retrattile e carrelli vari, la legge che entrò in vigore mi costrinse a fare le analisi delle urine.
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Siccome non avevo intenzione di fare come certi miei amici che facevano urinare qualcuno “pulito” per poi portarsi la provetta, decisi che avrei usato tutto ciò per smettere definitivamente.
Sapendo che la visita sarebbe stata effettuata a settembre, decisi come data la prima settimana di agosto, questo perchè si dice che ci vuole circa un mese per ripulirsi e risultare negativo.
Decisi che non lo avrei più comprato, questo perchè passò una altra settimana in cui, siccome l’hashish ce lo avevo, lo fumavo (anche la mia compagna fumava e fuma tuttora).
Ne passò un’altra ancora, dove avevo talmente poco fumo che mi facevo praticamente delle tabaccate con un vago sapore di hashish.
E finalmente, finito il fumo, smisi, mi bevevo ogni mattina una tisana depurativa dei reni e, dopo venti giorni, feci la visita e, sebbene come si dice in gergo, me la facevo addosso dalla paura, risultai negativo.
Da allora non ripresi mai più a fumare hashish o marijuana, sebbene avessi ancora colleghi di lavoro, amici e la mia compagna che fumavano, ogni giorno che passavo da lucido stavo sempre meglio, senza contare l’orgoglio personale per essere riuscito a vincere tale lotta.
Ciò mi bastava in quegli attimi in cui sentivo la tentazione, oltre al fatto che l’ansia era sparita, specialmente quando incrociavo i carabinieri, letteralmente mi sentivo finalmente libero, dopo una vita in funzione totale dell’hashish, dove ogni cosa che si organizzava, bisognava sempre non farselo mancare e finalmente non mi dovevo nascondere per paura di essere scoperto e giudicato.
Ma il sapore della vittoria si mescolava all’amaro che mi lasciava in bocca il fatto che ripresi a fumare sigarette.
Da un certo punto di vista sentivo che non avevo vinto ancora niente, perchè ero riuscito a smettere di fumare droghe leggere buttandomi sulle sigarette come contentino.
Però, rispetto al fumo che comunque mi piaceva sia come sapore, sia come “sballo”, le sigarette mi facevano veramente schifo, non riuscivo a finirne una perchè mi faceva sempre male la gola.
Passai a farmele io col tabacco e me le facevo senza filtro, come detto sopra, abituato a fumare forte, dovevo sentire quello che tiravo.
Anche in questo caso, volevo assolutamente smettere, stavolta non ci sarebbe stato niente che mi avrebbe potuto obbligare a perdere il vizio, se non una malattia, cosa di cui avevo il più assoluto terrore (ricordo, tra l’altro, mio padre in ospedale moribondo mi chiese di andargliele a comprare).
Provai un giorno e riuscii a rimanere senza fumare fino alla sera, dove, dopo cena, cedetti.
Eppure il miracolo, se così possiamo chiamarlo (avevo amici che profetizzarono che io avrei fumato fino in punto di morte) avvenne.
Un pomeriggio, non ricordo bene per quale motivo fossi a casa, andai a prendere mia figlia, che allora aveva nove anni, all’uscita di scuola, non ci andavo mai perchè ero sempre impegnato al lavoro e lei ci teneva molto.
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Aveva appena fatto una lezione sul tabacco e sui danni che questo fa all’organismo e mentre me lo raccontava capivo quanto si stesse preoccupando per la salute del proprio padre, quanto cercasse di farmi ragionare sull’argomento e mi venne in mente me stesso che, alla sua età, non riuscivo a comprendere come potessero gli adulti fumare se sapevano che era nocivo e dannoso.
Quindi, davanti a quell’amore, davanti all’innocenza di mia figlia che è quella di tutti i bambini che ci osservano e, invece di giudicarci, si chiedono perchè esiste ciò che fa male e come possono fare per cambiare qualcosa, le dissi: “Va bene, da domani non fumerò più”.
La sera, prima di andare a letto, andai in balcone (non ho mai fumato in casa, a differenza di mio padre) e mi godetti l’ultima mia sigaretta (scherzo, anche se sapevo che era l’ultima faceva schifo come al solito) e, un po’ frastornato ma fiducioso, andai a dormire.
Ebbene, dal momento che mi svegliai non accesi più sigarette, devo dire che il coraggio di smettere mi portava entusiasmo e risultava meno dura di quanto pensassi.
Passarono giusto un paio di giorni un po’ stranito, il tempo di smaltire la dipendenza fisica da nicotina, dopodichè tutto proseguì normalmente.
Ogni volta che mi si presentava una situazione dove avevo l’abitudine di fumare, tipo dopo il caffè, dopo i pasti ecc, sentivo l’impulso, una voglia che si presentava, ma mi dicevo subito che ormai avevo smesso, l’avevo promesso, e l’attimo di agitazione passava.
Col passare dei giorni questi attimi persero sia intensità che frequenza con il quale si presentavano.
Le abitudini che erano associate alla sigaretta, semplicemente sparirono, il tutto senza nessun surrogato, senza dovermi creare un altro vizio che sostituisse il precedente.
Così passarono le settimane, poi i mesi ed io stavo sempre meglio, ricordo un giorno in un parco mentre giocavo a correre insieme a mia figlia che notai che riuscivo a correre tranquillamente, mentre prima dopo nemmeno cinque minuti avevo il fiatone e una incapacità di respirare da aver bisogno di una bombola d’ossigeno, e non sto scherzando.
Ora sono passati tre anni e mezzo e questa che sto raccontando è una delle più belle vittorie che io abbia mai ottenuto, ma è una cosa a cui di solito non penso, perchè è diventato normale e ovvio il non fumare, ho ripescato tutto ciò solo per raccontarvi il tutto e nella speranza che qualcuno senta i brividi che sto sentendo io mentre scrivo (un misto di sensazioni difficile da descrivere) e decida di prendersi questa vittoria con se stesso.
Ho avuto dei grandi insegnamenti da questa esperienza e li ho voluti condividere con voi, il più importante dei quali è che ognuno di noi ha un immenso potere e basta veramente solo volerlo che qualunque cosa la si ottiene, più si è decisi e focalizzati nell’obiettivo senza farsi scoraggiare nè distrarsi da niente e nessuno (compresa la vocina che incessantemente sentiamo nella nostra testa e che spesso ci invoglia a fare cose che sappiamo sbagliate), più le cose si ottengono.
Forse a livello di emozioni qualcuno può pensare sia più difficile, ma anche lì, emozionatevi della vostra forza, della vostra potenza, del vostro aver preso il controllo di voi stessi e non che il fumo o le sigarette decidano per voi, che vi spingano ad uscire sotto la pioggia pur di una boccata, o ad interrompere chiaccherate e giochi per fumare, o ancora, come succedeva a me, ad andare in vacanza estiva solo nei posti dove sapevo di poter reperire hashish.
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Vi garantisco che non ci vuole niente a smettere, basta dirsi “ho smesso di fumare” ogniqualvolta si sente l’impulso distruttivo e, in un secondo sparirà, se invece indugerete allora tale pensiero continuerà fino a farvi cedere, e ve lo dice uno che pensava veramente che fino alla fine dei miei giorni avrei avuto la sigaretta in bocca.
Spero, anzi no, sono sicuro che anche voi vogliate finalmente stare bene come adesso sto io e finalmente respirare, io me ne ero totalmente dimenticato di cosa volesse dire, di quanto bello fosse, di quanto ti senti più felice e sicuro.
E non scoraggiatevi se ogni tanto inciamperete, non castigatevi o commiseratevi, dovete volervi bene e accettare anche le vostre debolezze, solo così si farà strada la vostra forza, ogni caduta serve per allenare i vostri muscoli nell’atto di rialzarvi.
E così che avete imparato a camminare quando eravate piccoli, solo che non lo ricordate, provavate e provavate, cadevate un sacco di volte ma non vi scoraggiavate mai, vi rialzavate sempre, continuavate imperterriti perchè avevate deciso che dovevate imparare a camminare e ci siete riusciti, chi in una settimana, chi in tre mesi, ma ci siete riusciti.
Vi auguro ogni bene.
Dino
Che testimonianza meravigliosa!!Anch’io smisi di fumare più di 3 anni fa e avverto proprio la tua stessa sensazione di libertà; la vita oggi ha un’ altro sapore, un’altro odore, anche perchè le sigarette hanno un odoraccio che ora sento a distanza di metri e mi disgusta letteralmente; quando mi si avvicinano persone che fumano vorrei scappare il più lontano possibile e trattengo il fiato se passo in una zona dove persone stanno fumando. Posso sembrare esagerata, ma è la verità. Inoltre, grazie al fatto che non passo più il mio tempo ad uccidermi con le sigarette, ho cominciato a fare sport e ne vado molto fiera perchè sono più scattante di quando avevo 20 anni, periodo in cui iniziai questa brutta abitudine. Quando i genitori fumano inevitabilmente autorizzano i loro figli a seguire la stessa strada e questo è orribile, perchè come si può scoraggiare un giovane a non farlo se noi stessi ci stiamo dentro? Io anche come mamma ho fatto questa scelta per amore di mia figlia oltre che per me stessa.
Meraviglioso articolo… grazie davvero
Mi congratulo con te Dino. Sei stato veramente fantastico e il motivo per cui hai svolto tale cambiamento è stato veramente tra i più nobili. Continua così e non mollare mai!
Io non ho mai fumato, ma sono sicuro che le tue parole aiuteranno e daranno fiducia a chi non riesce a distaccarsi da questi vizi. Ogni vizio (fumo, droghe, alcol, dolci…) è simile nella dipendenza che dà e ci vuole una grande forza per superarlo. Continua così e dì a tua figlia che hai smesso di fumare per lei, sicuramente le farà molto piacere 🙂
Grazie, una bellissima esperienza di vita, ci vuole forza per smettere di fumare e tu ne hai tanta!
Grazie Dino, è stato molto emozionante ciò che hai scritto. In particolare mi ha emozionata il punto in cui hai parlato di tua figlia, quando hai compreso quanto lei fosse preoccupata per te e hai deciso di smettere. Complimenti!! Sono certa che questo articolo sarà utile a tantissime persone 🙂
Gentilissima, grazie mille, ci credi che anche mia figlia si chiama Maya? 🙂 🙂
Incredibile!! 🙂 un abbraccio
grazie a tutti, gentilissimi 🙂 🙂
Che bellissima esperienza Dino…quante emozioni che mi trasmettono le tue parole… Sei stato veramente forte ed il fatto di aver condiviso la tua esperienza con tutti ti rende veramente una persona speciale…grazie
Complimenti. Hai avuto una grande forza. Io sono fumatrice ma ancora non sono riuscita a smettere. Non tutti capiscono quanto sia difficile
Grazie per aver condiviso la tua esperienza, e complimenti per la riuscita di smettere di fumare.
Ricordo ancora l’espressione del viso di mia madre, attònita, disperata,quando scoprì la mia siringa usata nella tasca del giubbino di jeans. La sofferenza dei miei genitori fù la molla che mi spinse a smettere di farmi di eroina, avevo 17 anni e mezzo. Per te è stato l’amore per tua figlia,per non deluderla. Ecco,non è per sminuire la forza che hai avuto,ma è solo per analizzare i fatti. Sono sicura che anche io come te avrei smesso di fumare se mia figlia si fosse dimostrata preoccupata per me. E’ che le persone come noi sono più forti quando si tratta di non ferire gli altri,quelli che amiamo,piuttosto che per amore per se stessi!!! Purtroppo tutte le persone che mi amano e che io amo fumano,nessuno si preoccupa seriamente per la mia salute in questo senso e quindi dover trovare la motivazione dentro se stessi è veramente difficile. Tante volte ho provato a proporre di smettere insieme a mio marito,a mia madre,ma nessuno ha voluto o quando ci abbiamo provato si è arrivati allo sclero totale con conseguenti litigate tali da farti riprendere di corsa la sigaretta.Bisogna arrivare ad amarsi sul serio,alla follìa, per smettere.Bisogna che ci arriviamo,noi che siamo ancora intrappolati in questo orribile vizio,il più presto possibile.
Hai centrato il punto Daniela, hai ragione quando dici che siamo più forti degli altri, ma, in realtà, abbiamo assoluto e disperato bisogno di amare noi stessi.
Dal tuo commento si capisce che vuoi smettere, ma per chi lo faresti, se non per te stessa?
Cerchiamo motivazioni esteriori, ma basterebbe ascoltarci un po’ di più per capire quanto il nostro corpo e la nostra anima ci implorano di smettere di essere dipendenti, schiavi, ci chiedono libertà.
Tu poi sei veramente fortissima, hai fatto sicuramente 100 volte la fatica che ho fatto io, ce la puoi fare tranquillamente, basta solo che te ne convinci.
Anche solo il coraggio che ci vuole per scrivere il tuo commento, veramente, sei una persona potentissima.
Anche molto dolce.
Tanti auguri di realizzare ciò che vuoi
anche io sto smettendo di fumare mi concedo un giro di tabacco due volte al giorno ma sono stata un mese senza quindi smettero’ definitivamente
a giorni
Magnifica esperienza Dino, grazie di averla condivisa..
Questa testimonianza è davvero importante per dimostrare a tutte quelle persone che pensano che non ce la faranno mai a smettere che invece è possibile, ci vuole solo la giusta forza di volontà 🙂 Complimenti e grazie per averla condivisa con noi!
Questa esperienza carissimo Dino, mi ha ricordato le mie dipendenze. Ho smesso di fumare dodici anni fa. Anche io ero un’accanita fumatrice. Pensavo che sarei morta con la sigaretta. Ogni mio gesto era accompagnato da una sigaretta. A niente servivano le raccomandazioni degli altri, comprese quelle di mio figlio che le odiava. Il suo infinito amore tollerava il cattivo odore, le bruciature sui mobili e tutto il resto. Ma da un giorno all’altro ho deciso, è stato difficile all’inizio. Si parte sempre da un momento alla volta e vivendo quel momento nel qui ed ora. Piano piano ti trovi lontano. Cambiare le abitudini e colmare i vuoti delle sigarette di tante cose che prima non vedevi. I profumi, gli odori, i colori e l’amore per te stesso.
Quando hai parlato di tua figlia mi sono venuti i lacrimoni!
Complimenti, davvero.
Bellissima e coraggiosa testimonianza! Di sicuro sarà di aiuto a chi, come te, si è trovato ad affrontare questo “problema”.