HO SCOPERTO CHE FUI UN DROGATO

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Quando si comincia un percorso spirituale fondato su una teoria veritiera, a sua volta basata su una solida e concreta pratica attuata da chi mette a disposizione le sue informazioni, accadono tante cose e tra queste un elemento molto importante è che si può arrivare a ridimensionare totalmente ciò che eravamo o, per meglio dire, che credevamo di essere. Incominciamo a scoprire lati di noi, anche ad analizzarli meglio per ritrovarci a comprendere con visione sempre più lucida il valore, la sostanza e anche il peso delle nostre azioni attuali e del passato. Nella mia vita ho commesso tanti errori, frase questa quasi diventata banale e scontata e che tutti noi ripetiamo e abbiamo detto almeno una volta, spesso anche per solidarietà nei confronti dei nostri amici o conoscenti ma ci tengo a precisare che seppur questa cosa già l’ avessi compresa a priori, da quando sto frequentando il percorso spirituale dell’Accademia di Coscienza Dimensionale (ACD) questa frase e questa comprensione del mio passato è diventata veramente quello che essa afferma. Intendo dire che gli errori che sto capendo di aver fatto sono davvero degli errori di percorso, e non si parla solo di sciocchezze, di piccolezze, di cose verso le quali appunto tutti dicono: “vabbè, si fanno, capita, eravamo piccoli e inesperti” ma si sta parlando di azioni ben precise che possono aver infierito anche su altre persone e o su di noi.

Una fra queste fu la mia scelta di cominciare a fumare…una cosa che mi ripromisi sempre di non fare quando ero bambino fino anche alla prima adolescenza, di non toccare alcol e tanto meno le droghe e quando sentivo racconti dei miei compagni delle medie relativi a situazioni che si venivano a creare per mano di nostri coetanei di allora che facevano uso di certe sostanze o erano comunque inseriti in certi ambienti mi veniva ancora di più il ripudio per tutto quel mondo, composto tra l’ altro da persone che negli atteggiamenti erano e sono quel tipo di individuo dal quale son sempre stato alla larga e verso il quale mi sono sempre sentito in antitesi.

Nonostante queste promesse che feci a me stesso, le cose poi andarono diversamente. Ciò avvenne quando entrai nella mia seconda prima superiore (la prima volta che feci la prima superiore andai in un istituto stracolmo di gente aggressiva, bulli di vario genere e mi buttai a capofitto letteralmente nella dimensione prima citata che fino a quel momento volevo evitare come la peste e di conseguenza verso poco più di metà anno circa mi ritirai e mi riscrissi in un altra scuola), ovvero il liceo artistico che fu un mondo completamente diverso, trovai una sorta di paradiso, ambiente agli antipodi rispetto al tecnico industriale nel quale stavo prima e che mi fece sentire in effetti tranquillo e libero da subito. Al terzo giorno o al quinto, ora non ricordo bene, cominciai con un compagno quella che sarebbe diventata la mia migliore amicizia fino a quel momento. Infatti non avevo mai avuto un vero migliore amico esterno alla famiglia, a parte qualche compagnetto delle elementari che definivo tale ma col quale poi nemmeno mi vedevo più di tanto al di fuori della scuola e che comunque non sentii più finita la stessa e dunque, per come ho vissuto i rapporti di amicizia  praticamente avendone avuto pochissimi e solo da bambino, quello fu un grande inizio per me.

Inizialmente non facevamo nulla riguardo all’uso di sostanze non necessarie, ci divertivamo molto ma (per tornare agli errori di cui parlavo prima) in quel periodo divenni in parte una sorta persona rompiscatole, con atteggiamenti da simil bulletto verso alcuni compagni che seppur solitamente non fossero mai realmente esagerati e si fermavano a prese in giro a mo di giochi e tiro di palline o simili, in realtà col senno di poi mi rendo conto di aver fatto male a queste persone e non va bene. A un certo punto, non mi ricordo bene quando, questo mio migliore amico volle iniziare a fumare sigarette e mi fece tutto un discorso sul come fosse una cosa figa visto che lo faceva anche j-ax, che al tempo mi fece scoprire a livello musicale, e piacendomi e iniziando noi stessi a fare musica rap, divenne un idolo, e il mio amico lo rappresentava come tale anche da questi inutili punti di vista, come lo è un vizio pessimo quale fumare sigarette e che di figo e buono non ha nulla ( j- ax, lo stesso personaggio da cui mi sono allontanato negli anni spontaneamente ma dopo la farsa pandemica e tutte le esternazioni che sono state fatte da lui e vari colleghi, questo allontanamento è divenuto proprio ribrezzo e vergogna nei suoi confronti). Non mi ricordo nemmeno come ma a un certo punto, praticamente in concomitanza col mio migliore amico arrivai a provare la sigaretta anche io, riempito di artificialità, di una finta sensazione di appartenenza a un mondo, anche musicale che poi non aveva alcuna relazione reale con tali vizi dannosi.

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Ebbene quello fu l’ inizio di un infrazione che feci nei confronti della mia promessa fatta fino a solo due anni prima. Fumavamo solo il fine settimana in quanto i genitori di quel mio migliore amico partivano quasi sempre e dal momento che il padre suo lo teneva d’ occhio a livelli polizieschi, lui si ritagliava quei momenti e io mi accollavo a lui non fumando nel resto della settimana seppur al contrario suo avessi già le libertà quasi di un diciottenne più o meno per quanto riguarda tante cose, tipo le uscite nonostante avessi quindici anni. Fumavamo pacchetti da dieci e da venti e passai dal non fumare nulla a farmi piacere questa sostanza. Provammo sigaretti, addirittura provammo a fumare l’ origano… veramente, se ci penso mi sento proprio un coglione, tutta questa voglia mai avuta di fumare, nemmeno bramata e che si evolse fino a raggiungere anche simili e idioti livelli di “sperimentazione”. Comunque continuammo così per diversi mesi, provando varie marche di sigarette fino a stabilirne alcune “migliori” ( che poi io mi affidavo a quello che diceva il mio amico riguardo ciò) ma al di là delle sigarette non vi era ancora traccia di altro. Non mi ricordo bene quando avvenne ma un giorno, a scuola un ragazzo ripetente di una classe superiore alla nostra portò dell’ erba e fece fare dei tiri durante una pausa di un corso serale anche al mio amico. Premetto che sembrerà una cosa non vera ma fino a quel momento non sapevo minimamente cosa fosse la marijuana, cosa fossero le canne e quando si parlava di droghe pensavo automaticamente alla cocaina, eroina e in realtà pure basta, sapevo delle pasticche e simili ma non avevo mai approfondito e non m’ interessava minimamente l’ argomento e ripeto, mi disgustava l’ idea di drogarsi ed essere un drogato quindi non c’ era la minima curiosità verso la prova di queste sostanze. Comunque ai tempi, per lungo tempo non ho mai avuto amici al di fuori della famiglia, nessuno attraverso il quale venire a sapere dell’esistenza di quelle sostanze, internet era agli inizi e quando lo usavo pensavo a tutt’altro, non certo alle droghe e quindi non sapevo davvero cosa fossero le canne. Quando il mio amico provò quei tiri a scuola mi disse che gli piacquero e gli piacque la sensazione e che avrebbe voluto riprovare. Il giorno non mi ricordo esattamente se io non volessi provare o non ne fosse avanzata anche per me ma comunque dopo quell’evento passò altro tempo dove continuammo a fumare solo sigarette con la cadenza prima descritta. Arrivò un giorno, un sabato, nel quale si tenne una festa, se non erro fu il compleanno del fratello del mio amico ( che poi divenne amico mio a sua volta) nel quale furono invitati tutti gli amici e compagni di quest’ultimo, tutta gente dell’ultimo anno. Io la volta non potei restare e tornai a casa. Il giorno dopo il mio migliore amico mi disse che aveva provato bene di nuovo a fumare ma stavolta si era sentito incredibilmente estasiato. Mi descrisse un po’ la situazione e dal racconto pareva una cosa avvincente. Ecco, ora non ricordo bene come andarono le cose, nel senso che non ricordo se da quel momento forse cominciò la ricerca da parte sua di erba o hashish per fumare o l’ atto del fumare le canne avveniva solo quando i fine settimana si presentavano alcuni amici del cugino e fratello che ne avevano con loro e ne facevano girare. Non ricordo ora il mio primo giorno con le canne ma arrivò. Non ricordo bene il contesto, se fummo a casa del mio amico, se ci fu un’ altra festa (se ne facevano molte il fine settimana in quel periodo) o che cosa stesse avvenendo, probabilmente eravamo in tanti. Comunque la sensazione fu bruttissima. Fumare la prima canna mi prese malissimo, non mi sballai nemmeno e dovetti coricarmi. Forse vomitai anche. Ora, siccome non ricordo bene tutte le singole volte, ci tengo a precisare che queste sensazioni le ebbi un sacco di volte, per tutto il periodo iniziale nel quale fumavo e facevo i tiri che mi venivano passati. Stavo incredibilmente male, nausea come mai avuta prima, voglia di vomitare, dovevo sempre coricarmi e la cosa non migliorava molto, dovevo stare attento a ogni movimento o addirittura pensiero al fine di non rimettere o non so cosa. Il cuore batteva fortissimo, credo che mi sentissi morire. Diventavo una specie di moribondo, una situazione a ripensarci molto umiliante. Per non parlare poi dell’ ansia e preoccupazione che nascevano sul momento. Il problema maggiore fu che non bastò la prima volta, al massimo la seconda passandola anche per buona per ritentare ma ritrovando gli stessi pessimi sintomi alla fine capire che non fosse il caso di provare ancora ma questa situazione avvenne tantissime volte, tutte le volte mi ostinavo a provare e riprovare perché vedevo gli altri “contenti, allegri, presi bene” e quant’altro, che ridevano e si divertivano mentre io diventavo uno straccio vecchio, un malato terminale, insomma come uno che avesse bevuto parecchio e fosse allo sfascio a fine serata.

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Non mi andava giù questa cosa, mi sentivo come un debole e non comprendevo perché io “difettassi” nei confronti delle canne. Era diventato talmente scontato che mi sentissi male che anche i miei amici non capivano perché e quando c’erano canne se lo aspettavano già . Seppi anche in seguito che queste reazioni le ebbero altre persone ma quelle che ho sentito mai ai livelli che ho descritto e per come si azionavano in me, per tantissimo tempo. Nel frattempo avevamo cominciato anche a prendere l’ erba o l’ hashish autonomamente, le mischiavamo al nostro tabacco e avevamo tutto l’ occorrente, sempre nel fine settimana soltanto, specie il sabato, a casa del mio amico o a casa mia . Ora che ci penso, visto e considerato che comunque i primi tentativi erano avvenuti quando ero in prima, dovetti aspettare fino a un giorno dell’estate dopo la seconda per vedere cambiare le cose in merito alle sensazioni che mi diede la canna. Ripeto però che non mi ricordo bene con quale cadenza fumavamo anche le canne oltre alle sigarette, credo fosse ancora molto poca dalla metà della prima fino a questo momento dell’ estate del quale parlerò tra poco. Infatti in seconda superiore partimmo con la scuola a Londra verso Marzo e non pensammo minimamente alle canne ma eravamo “felici” con le nostre sigarette quindi l’ idea di essere sempre sballati non divenne ancora la prassi inesorabile che invece purtroppo diventò dopo. Tornando a quel giorno d’ estate della seconda superiore, eravamo a casa di un mio parente io, il mio migliore amico e un altro ragazzo. Quando fummo tranquilli, fumammo le nostre canne e lì qualcosa cambiò. Il giorno ridetti tantissimo, ridemmo tantissimo per ogni singola cosa, stetti benissimo e ci divertimmo un sacco. Ero entusiasta per questa “vittoria”. Da quel giorno le canne mi presero sempre così, anzi, pure meglio e inizio il mio triste amore per loro. Quello che cominciò ad avvenire naturalmente furono erba o hashish obbligatori nei nostri fine settimana, assieme alle sigarette e le sensazioni che cominciai a provare con le canne furono varie. La cosa rimase ininterrotta per tutto il periodo scolastico, tranne che per una parte del terzo anno nel quale per varie ragioni ci fu un litigio tra me e il mio migliore amico che ci tenne separati da Gennaio fino all’ estate. Fu una situazione che mi devastò, visto che reputai che lui fosse il mio primo vero migliore amico. Non vedendolo per quel lasso di tempo non pensai mai di fumare le canne e infatti non le fumai e in realtà interruppi momentaneamente anche con le sigarette, che rifumai verso maggio cominciando a frequentare un altro amico che poi divenne parte del gruppo principale quando mi riavvicinai al mio migliore amico. Quindi quando quest’ultima cosa avvenne, ripresi anche con le canne e le sigarette dove avevo ( per fortuna) interrotto. A parte una o qualche volta nella quale ristetti male, visti i mesi nei quali il mio corpo ebbe modo di ripulirsi, ripristinai la situazione che avevo raggiunto e anzi, andò anche meglio visto che ormai eravamo in tre stabilmente e ci addentrammo sempre più nella “filosofia delle canne”. Oltre la risata facile, mi sentivo rilassato, chiudendo gli occhi partivano immagini che scorrevano senza soluzione di continuità nella mia mente, le cose più assurde e disparate, il tutto risultava per me molto interessante e divertente. Ascoltando la musica facevo più caso a certi dettagli musicali, determinati suoni come se la canna mi desse una maggiore attenzione. Non ostacolava i nostri discorsi se non in diversi momenti dove si creava ilarità per via di frasi senza nesso o tentativi di esse che uscivano da me o dai miei amici ma ci piaceva molto ciò che stavamo provando. Eravamo rallentati in quei momenti e ovviamente poi partiva una fame chimica incredibile che ai tempi sfogavamo su una quantità di cibo spazzatura esorbitante, soluzioni incredibili come nutella nel gelato in vaschetta cosparso di polvere di cacao, riempito di latte e affogando nel tutto dei biscotti industriali. Pizze surgelate a go go, crackers con nutella immersi negli yogurt, nutella sui biscotti, la domenica pranzavamo direttamente con già la fame chimica incorporata e per noi, perlomeno per me sopratutto sembrava una cosa fantastica. La situazione rimase sempre confinata ai fine settimana. In quarta superiore partimmo a Venezia sempre con la scuola e io e il mio migliore amico rimanemmo per tutto il viaggio con il pensiero fisso di trovare erba o hashish per fumare. Avevamo fatto gruppo con un ragazzo di alcune classi inferiori col quale dicevamo cazzate e passavamo il tempo. Avevamo modo di visitare tutta la mostra della biennale che si tiene a Venezia ogni due anni  ma pensammo solo a cercare da  fumare e vedemmo ben poco. Trovammo due ragazze che fumavano, chiedemmo almeno un tiro e ci sembrò una grandissima conquista. La sera, siccome non c’ erano canne, prendemmo il limoncello di nascosto e lì fu la prima volta che scoprii un’ altra droga… l’ alcol.

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Mi piacque tantissimo l’ effetto, arrivai a un forte sbrillamento che mi ricordò molto le canne e dunque tutte le sera che eravamo lì riversammo sul limoncello tanto che una volta tornati da Venezia volemmo integrare anche l’ alcol nelle nostre serate. Prima di allora davvero mai una volta provati alcolici, mai ubriacato, la birra mi faceva schifo e il vino idem. Però riuscì a entrare anche l’ alcol tra di noi. Non fu una cosa continua e anzi, in confronto a canne e sigarette furono volte anche molto sparse tra di loro ma comunque ci furono e non furono proprio insignificanti. Arrivai al punto di stare malissimo per l’ alcol, sopratutto per il miscuglio canna-alcol che è micidiale e per chi non l’ avesse mai provato vi posso garantire che se ti prende male, la serata è rovinata e stetti così male che fu anche peggio del malessere che provavo all’inizio con le canne. Voglia di vomitare e un malessere che rimane anche dopo che vomiti, un vortice in testa e tante altre sensazioni inutili che mi cercavo e recavo da solo ma, fa nulla, tanto eravamo ragazzi e ci stava! (sono sarcastico). L’ alcol quindi divenne un qualcosa in più, che poteva aggiungersi alle canne, un bonus. Bevevo vino solo per ubriacarmi o diventare brillo e per qualsiasi altro alcolico valeva lo stesso dato che tutti mi facevano bene o male schifo e non provavo alcun piacere nel “degustarli”. Una volta finita la scuola, dopo qualche tempo, da un giorno specifico in poi, cominciai a fumare canne ogni giorno. Ogni sera avevamo il nostro appuntamento a casa mia durante la settimana dopo cena o a casa del mio migliore amico nei fine settimana,  uscivamo anche molto e qualsiasi cosa facessimo c’erano sempre le canne a condire ogni momento. Si andava al cinema? Prima la canna ovviamente e via con tutti i film visti solo ed esclusivamente da sballati (perdendo a volte anche il filo della trama e chiedendomi poi il perché), si entrava in un locale? Prima la canna, si andava al mc donald?(che già basta e avanza come schifezza ma al tempo e per molto altro ancora in seguito ci andavamo anche se molto poco rispetto a tantissimi altri) ovviamente prima la canna e pure dopo. Era tutto così, le canne erano come l’ acqua, immancabili, onnipresenti, guai a non averle, i soldi partivano, dovevamo entrare in posti nei quali non avrei mai messo piede altrimenti per acquistarne, ovunque andassimo c’erano loro. Ovviamente si fumavano più canne a serata e se la prima o le prime due potevano anche avere quasi un senso (ma non l’ hanno ovviamente mai avuto) poi si arrivava a fumare fino a una fase cosiddetta di down: apatia immensa, nessuna voglia di fare più nulla se non mangiare, guardare la tv e, a stento, fumare ancora. Ci si accasciava letteralmente. Serate passate a ridere e a guardare disgustati certi programmi facendo zapping tra i canali e commentando le varie cose. Quando uscivamo, insomma, le canne erano i nostri intercalari. Si andava in pizzeria? Non prima di esserci sballati per bene. Immagino,visti da fuori, come potevamo essere. Eravamo molto tranquilli come ragazzi, questo lo devo dire, non facevamo particolare casino, niente baldoria o simili e il tenore dei discorsi, a parte le cazzate riusciva ad essere spesso anche di alto livello ma non per tutti i casi. Addirittura guardavamo i video musicali per cercare gli indizi massonici e mi stupisco di come quei miei amici, coi quali dicemmo persino più volte tra noi anche in anni compresi tra il 2012,2013 ora non ricordo bene, che avremmo assistito a un evento abbastanza epocale durante la nostra crescita (cosa avvenuta con la farsa!) poi siano gli stessi che si siano fatti anche le dosi, nonostante almeno da parte del mio migliore amico ci siano stati dei dubbi iniziali. In ogni caso questa era la prassi. Tantissime di queste serate le passavamo a casa mia, nella cucina spaziosa nel piano di sotto mentre in casa c’ erano anche due miei fratelli. A uno dei due non importava di quel che facevamo, per fortuna non ha mai fatto un tiro e nemmeno gliel’ho mai proposto e si fermava anche un po’ a parlare con me e i miei amici in quei frangenti mentre all’ altro fratello spesso capitava di sentirci fare troppo chiasso e scendeva (giustamente) incazzato per poi tornare su. Fui veramente irrispettoso senza capirlo e anzi sentendomi anche nel giusto e nonostante dicessi continuamente comunque ai miei amici di parlare pressoché bisbigliando, loro sembravano spesso non ascoltarmi e la situazione cominciava a divenire poco tranquilla, quindi da parte mia non c’ era nemmeno sempre questa serenità visto che dovevamo stare quasi zitti. In ogni caso non capivo che quell’odore che a me risultava anche piacevole ma ai nasi degli altri fosse terribile rimaneva permeato nella stanza, ripeto che fosse la cucina tra l’ altro e usciva anche fuori, almeno nel piano di sotto e addirittura nella scala interna della palazzina, quindi percepibile pure dai vicini. Ero veramente incosciente, pensavo quasi solo al nostro “divertimento”. Divenni il triste stereotipo dello sballone , e ne fui pure soddisfatto.

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In tutto questo periodo in ogni caso facevo musica, ci tenevamo molto impegnati io e il mio migliore amico con le nostre passioni e personalmente mi allenavo molto e ci tenevo tanto e dunque nonostante le canne non rappresentavamo la classica figura del drogato buttato in un angolo che veramente di vivo non ha nulla. Riuscivo a mantenere un certo contegno e ritegno, non avevo bisogno delle canna per andare a dormire (il mio migliore amico e pure un altro assolutamente sì) e se non si fumava in settimana non stavo male e non ci pensavo particolarmente. Quando però si usciva mi veniva subito la voglia, quasi l’ urgenza, la nota “scimmia” e sentivo letteralmente una sorta di acquolina in bocca ma non per il cibo (quella tanto sarebbe arrivata dopo) ma per le canne. Nel frattempo smisi di fumare sigarette, non mi ricordo l’ anno preciso ma già da prima dell’estate di quell’anno mi dissi che alla fine della stessa avrei smesso totalmente con le sigarette in quanto le reputavo inutili e che a differenza delle canne non mi dessero nulla. Mi ricordo ancora durante l’ estate, eravamo in un locale, all’aperto e in spiaggia e un mio amico mi chiese perché non smettere subito con le sigarette, proprio lì, di punto in bianco, invece di aspettare la fine dell’estate. Colsi la palla al balzo e smisi davvero di fumare definitivamente. Fumai solo una sigaretta girata il giorno dopo che già mi faceva quasi schifo. Non ebbi più la minima voglia di fumare sigarette, se non qualche volta, all’inizio, nelle serate in cui ci passava l’ alcol di mezzo ma nelle quali comunque non toccai nulla. La sigaretta mi fece praticamente presto schifo, come non l’ avessi mai fumata ( nonostante passassi anche giorni a casa che pur di fumarne le giravo senza filtro come fossero canne!) ed elogiai ancor di più la cannabis. Infatti era solo una trappola, uno perché le canne non facevano certo meglio, due dal momento che la maggior parte di esse, salvo pochissimi purini (canne fatte con sola erba) comprendevano sempre il tabacco nell’impasto e quindi era comunque un fumare sempre sigarette in un certo senso e tra l’ altro senza filtro, come ogni canna che si rispetti! (…) Detto questo devo aggiungere che ci fu un periodo in particolare nel quale facemmo veramente schifo per le soluzioni alla quale arrivammo. Di erba in giro in quel momento non ce n’ era molta, solo hashish, noto come fumo (che poi sarebbe la resina dell’infiorescenza della pianta di canapa e di per se con thc molto più concentrato) e arrivammo a prendere roba della peggio qualità pur di fumare. Mi ricordo di serate passate intontiti da questa roba che nemmeno bruciava e si mischiava bene col tabacco, mal di testa incredibili e un effetto che non era nemmeno sballo ma piuttosto era come respirare veleno, gas e dire di starsi sballando. Quindi non solo fumavamo e per quanto credessi il contrario quella roba era nociva a priori ma per di più fumammo roba di qualità talmente infima che non si potevano considerare canne. Chissà con cosa tagliavano quel fumo e per “scherzare” dicevamo tra di noi che lo tagliassero col copertone delle ruote e lo chiamavamo galbanino perché un mio amico disse che lo tagliavano con la pellicola di plastica del suddetto formaggio. Ci scherzavamo sopra ma poi da bravi rincoglioniti ce lo fumavamo. Del gruppo fui il primo a non voler più toccare quel fumo, anche a costo di non fumare fintanto che non avremmo trovato solo erba o fumo veramente decente. Fattostà che visti i presupposti abbandonammo quasi del tutto il fumo che riapparse sempre più di rado e quasi mai nelle nostre fumate e per nostra “fortuna” l’ erba non tardò a tornare… e così ci furono nuovi giri, per stare sempre a cavallo! Gli anni passarono, la prassi ormai era quella, ben consolidata ma le sensazioni pian piano stavano cambiando  Di grandi risate non se ne facevano più come un tempo, stavano mutando in maniera sottile i rapporti nel gruppo e a dirla tutta fu già dalla fine della quarta superiore che mi assalirono diversi dubbi sulle mie amicizie ma continuai sempre a zittire queste sensazioni, per molto, troppo tempo. Sia chiaro che ovviamente il discorso relativo a queste amicizie è molto più complesso e difficile da sintetizzare, mi sono divertito anche molto e sono stato bene con loro in svariate e molte occasioni, abbiamo affrontato anche discorsi assai maturi e ci siamo divertiti al di là delle canne, specie nei primi anni ma come dicevo ci sono tanti altri fattori, sfumature, cose sottili etc che poi si vanno ad aggiungere e creano un quadro complessivo molto più articolato e complicato da esprimere e in questa narrazione questi elementi sono sopratutto contestualizzati alla questione delle mie esperienze con le droghe. Le canne facevano più o meno ancora lo stesso effetto ma qualcosa era cambiato. Se ci ripenso comprendo come oramai la cosa fosse divenuta solo un programma, molto brutto che però non mi sembrava per niente tale. Anzi, cominciai, ogni tanto a prendermi erba o hashish anche per conto mio per provare l’ esperienza di fumare in solitaria.

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Fu una rivelazione per me, mi piacque molto e cominciai a farlo comunque diverse volte, diverse notti o addirittura pomeriggi mentre passeggiavo. Mi chiudevo nel mio mondo. Ascoltavo musica, specialmente quella che facevo personalmente perché lo vivevo come un lavoro e impegno e in effetti ero molto preso dalla mia arte e dunque ero sempre lì che ascoltavo le cose mie immedesimandomi anche nell’altrui ascoltatore, scrivevo canzoni etc e quando fumavo da solo usavo usavo quei momenti così. Preciso che non avevo bisogno delle canne per comporre, anzi, la maggior parte delle cose sono nate senza sballo in circolo e comunque non mi sono mai sentito maggiormente ispirato grazie alla marijuana visto che quello che mi veniva da sballato era uguale a quello che mi usciva senza. Non lo consideravo un surplus e confermo che se non hai nulla da offrire artisticamente, non sarà la droga a farti diventare creativo e capace. Comunque quando fumavo da solo, capitava molte volte che mi assalisse l’ ansia, una grande ansia e questa era una sensazione un po’ nuova. Non stavo male fisicamente, ormai quelle esperienze appartenevano solo al principio ma mi sentivo male a livello mentale. Le canne stavano cominciando troppo spesso a immergermi in paranoie, stati d’ ansia e ad amplificare tutte cose che avevo a prescindere (che poi in realtà ora comprendo fossero create anche da anni e anni di fumate e quindi era diventato un cane che si mordeva la coda) e invece di farmi stare bene spesso mi sentivo male. Poi mi calmavo e vivevo lo sballo con “serenità” Sono arrivato anche al punto di fumare prima di andare a “lavoro” ovvero il call center, altro triste capitolo della mia vita e siccome per fortuna lo detestavo e non l’ ho mai vissuto con garbo e soddisfazione, lo svalutavo andandoci da sballato in quanto non reputavo di star facendo nulla di male nei confronti di un lavoro che in fondo mi ha sempre fatto schifo chiamar anche solo tale (e infatti a differenza di miei amici che dicevano di star andando al lavoro quando dovevano recarsi al call center, io ho sempre detto che dovevo andare al call center, vergognandomi in realtà di chiamarlo mestiere o simili). Ciò non toglie che questo mi ha portato almeno un paio di volte a fumare praticamente appena svegliato, quando avevo il turno di mattina, sballandomi, facendo una cosa pessima per la salute (ma quello a prescindere) e rovinandomi la giornata. Perché si, fumare la mattina, o nel pomeriggio, cambia molto dal fumare “solo la sera/notte”. Se lo si fa di mattina o nel pomeriggio ci si sente davvero molto intontiti e apatici per tutto il giorno rimanente. In questa parte del racconto ormai ero arrivato a un punto nel quale stavo rimettendo in discussione il fumare le canne, continuavo a farlo ma già mi sfioravano pensieri relativi ad abbandonarle, che non ne valesse più la pena. Ci furono situazioni molto tristi da ascoltare come il fatto che il mio migliore amico, una volta, non volle uscire in quanto non aveva proprio nulla da fumare e ammise che non se la sentiva di uscire per quel motivo, che non avesse senso. Quel giorno anche io avrei tanto voluto fumare ma al tempo stesso subito pensai che fosse ridicolo e critico non uscire solo per via della mancanza delle canne e dunque volli uscire lo stesso ma nulla, il mio amico non “poteva proprio”. Questo elemento, ora che ci penso, credo contribuì più di quanto peso gli dia a farmi capire molte cose. La via verso la fine delle canne arrivò grazie alla mia passione par il canto,  passione che nacque verso il 2017, in quanto facevo ormai musica da anni e avevo iniziato a scrivere canzoni da molto prima di quell’anno, nel 2008 per l’ esattezza ma come rapper in origine per poi scoprire sempre di più che il canto vero e proprio fosse la mia vocazione e me ne innamorai davvero tantissimo fino al punto di volerlo studiare davvero con un insegnante e non solo da autodidatta e volendomi spingere oltre ogni limite che pensavo di avere con la voce. Per fortuna ho sempre avuto la musica e altre passioni come la natura, gli animali, la biologia a tenermi vivo e nonostante l’ uso di queste sostanze non ero certo un’ ameba buttata nel nulla ma ciò non cambia la gravità della cosa. Comunque siccome il fumo è noto che rovini le corde vocali, cominciai a pensare molto a questa cosa… allora pensai all’idea “geniale” di comprare un vaporizzatore in modo da non creare combustione (che fa malissimo anche a tutto il resto) durante l’ atto. Spesi circa trecento euro per un oggetto che non mi soddisfò mai e che mi ritrovai quasi subito a mollare da una parte per tornare volente o nolente alle classiche canne. In quel periodo smisi di uscire sempre coi miei amici e non ci vedevamo tutti i giorni e questo significava anche meno canne. Di conseguenza non fumavo tantissimo e la mia voce non ha mai risentito di cali per via del fumo in generale ma ciò non mi bastava per stare tranquillo. Pensavo tra me e me che anche se poco comunque un danno l’ avrei potuto fare nel tempo, anche minimo magari ma pensavo: “vale la pensa di perdere le note che sto conquistando solo per questo vizio che tutto sommato oramai mi sta lasciando anche molti dubbi in generale?” e cominciai a tentare di dare un primo taglio.

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Mi ero imposto almeno un mese per poi fumare solo in determinate situazioni speciali o simili e riuscii per diversi giorni ma alla fine ricaddi subito e tornai a fumare ogni qual volta vedevo i miei amici della compagnia classica. Quindi ripresi a fumare come sempre, cantai e feci musica senza dare troppo peso alla cosa. Un giorno però, riflettei nuovamente su quali fossero le mie priorità e da quel giorno, veramente smisi definitivamente di fumare canne. Fu due settimane prima del mio ventottesimo compleanno e da quel giorno non toccai più una cannetta. Lo feci sostanzialmente per questo, per salvaguardare la mia passione che valeva di più di quel gesto che oramai era diventato anche freddo, insipido a conti fatti, molto costrittivo. Quindi in seguito sorse anche l’ idea della salute ma ammetto che comunque l’ idea di sballarmi ogni tanto non mi sarebbe dispiaciuta tant’è che dicevo sempre ai miei amici che l’ unico modo nel quale avrei assunto marijuana sarebbe stato attraverso i tortini, quindi mangiandola (che tra l’ altro crea uno sballo anche più lungo e pesante) e non facendo passare il benché minimo fumo nella mia gola. Per fortuna non ebbi modo e non feci manco quello facendomi passare proprio la voglia dello sballo da canna in generale. Dal mio ventottesimo compleanno, quindi dopo due settimane che avevo smesso con le canne, mi distaccai dal mio migliore amico avendo preso coraggio di tentare un primo allontanamento. Tante cose avevo notato negli anni che non mi piacevano e il discorso è troppo lungo ma col senno di poi, mai decisione fu più giusta. Lo vedevo molto di meno già ma ancora non avevo compiuto un vero stacco. Tutto questo coincise col periodo della farsa pandemica, i primi anni, infatti era il 2021.Tuttavia non avevo ancora smesso del tutto con l’ alcol. Avevo chiuso da molti anni coi super alcolici che, come ho detto, mi hanno sempre fatto schifo ma quando capitavano serate arrivavo ad assumerli pur di riceverne l’ effetto ma, sempre da alcuni anni, avevo scoperto la birra che prima di allora lo stesso mi aveva fatto così schifo che non capivo come potesse piacere a un umano ma rivalutai e scoprii un sapore che mi piacque. Quindi finite le canne ancora rimanevano le birre sostanzialmente attraverso le quali mi sbrillavo e anche piuttosto facilmente in quanto non avendo mai bevuto come un caso perso o già grave, evidentemente non reggevo nulla e anche una 0,30 arrivavo a sentirla. Rimaneva come uno sballo sostanzialmente quindi a dimostrazione che avevo chiuso con le canne per la questione delle corde vocali più che altro. Continuai a bere birra fino a un altro anno da quando smisi con le canne ma senza ubriacarmi esageratamente salvo che per un capodanno dove ne bevetti così tante che poi vomitai pure e mi feci veramente schifo.

La chiusura definitiva anche con le birre, il vino che comunque poteva passarci ogni tanto nonostante non mi fosse mai piaciuto un granché arrivò solo grazie al percorso spirituale di cui ho parlato in apertura, grazie ad ACD. Infatti l’ amica che mi presentò ACD una volta mi disse di non bere quando uscivo e lo contestualizzo al discorso generale che stavo affrontando in Accademia. Attraverso gli Step e i documenti scritti da Angel, la fondatrice dell’Accademia, capii che tutte queste sostanze, tutte quelle che avevo provato quindi anche la marijuana e l’ alcol, anche in piccole quantità fossero assolutamente negative per l’ evoluzione spirituale ma anche a prescindere da questa. Dal momento che avevo intenzione di seguire per davvero gli insegnamenti e preso atto di ciò, decisi di mollare anche con le birre e qualsiasi forma d’ alcol e allora smisi del tutto con qualsiasi sostanza e stavolta per un vero motivo di salute e di principio molto più elevato, una reale e concreta questione esistenziale che poi avrei avuto modo di scoprire ancora meglio attraverso la lettura dei volumi sugli alieni sempre scritti da Angel che mi hanno aperto un mondo. Riguardando a tutto questo, alla luce di come sto cambiando grazie a questo percorso, tutti i ricordi di questi anni, costantemente vissuti con le canne, pure alcol quando capitava e per i primi momenti anche sigarette, stanno molto mutando nella loro essenza. Infatti vi ho descritto diversi momenti indicandovi come mi sentissi pure bene mentre fumavo e a conti fatti ( anche se poi noi eravamo fatti senza fare bene i conti) i momenti nei quali mi sono divertito ci sono stati e quelle sensazioni ho provato in quei momenti. Ma col senno di poi e grazie alle meditazione insegnata in ACD più tutte le altre tecniche che pian piano vado imparando e agli scritti che vado sempre più leggendo, capisco come quelle sensazioni furono molto artificiali.

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In realtà già mentre le vivevo mi ricordo di come dentro la mia testa mi chiedessi se avremmo riso così tanto senza le canne in quei precisi momenti, riconoscendo in fondo come esse fossero una specie di doping e che stessero in qualche modo falsando le circostanze però poi non diedi mai peso a queste domande. Infatti nei primi anni ero un fermo sostenitore della cannabis, credevo veramente che non solo non facesse male ma che anzi, fosse un toccasana! Mi ero bevuto la propaganda ingannatrice che ha rigirato tutta la verità facendo credere che la marijuana fosse osteggiata dalle multinazionali in quando una delle prime FORD fosse completamente fatta in canapa, anche il motore e dunque avrebbe messo a rischio le industrie e multinazionali basate sul petrolio, idem per le case farmaceutiche che sarebbero crollate se solo la canapa fosse stata legale in quanto dalle numerose proprietà curative etc. Con la canapa si poteva fare tutto e di più. Dunque fecero passare il messaggio che vollero infangare la canapa, mostrando chi la assumesse come qualcuno capace di diventare folle, compiere atti indicibili e gravissimi e tutte cose del genere e per tanto la resero illegale anche per dar man forte alla mafia. Ora capisco che fu ed è tutta una trappola, che la marijuana va a braccetto con la stessa merda che permea tutte le multinazionali, case farmaceutiche etc, che quella della mafia è una scusa e che, nonostante tutti coloro coi quali abbia avuto a che fare personalmente non siano mai stati dei pazzi sanguinari per via delle loro fumate, in realtà è vero che anche la marijuana, seppur definita droga leggera, ti trasforma, e rende una persona diversa da quella che saresti, spesso più facendoti diventare apatico, una larva, insomma, una persona che non vive più per nulla di concreto e sensato. Come è finto il fatto che la cannabis sia illegale dato che poi tutti ne fanno uso a cielo anche abbastanza aperto. Le forze dell’ordine fermano ogni tanto ragazzi che ne fanno uso per criminalizzarli e ogni tanto sequestrano quantità a degli spacciatori (e chissà quella roba che fine fa davvero…) ma poi tutti questi spacciatori ho avuto modo di vederli sempre in azione nonostante fosse chiaro che le forze dell’ordine sapessero dove si trovavano. Alla fine una vera lotta alla cannabis non c’ è, fanno credere che sia temuta, fanno le scenette in tv mostrandosi schifati ma alla fine è solo una recita per non far capire come stiano davvero le cose. A parte che ora stanno  cambiando le cose già da anni e per via di quegli scappati di casa che si definiscono artisti e che fanno trap, ora anche cantanti più “maturi” negli anni e in generale un po’ tutti parlano della canapa con aria ridente e tranquilla, come di una cosuccia innocua. Un solito bi-pensiero per spingere le persone a non porsi più direttamente domande e a lasciarle perdere qualora affiorassero e di conseguenza la canapa è legale pur non essendolo. Mi riferisco alla canapa con thc, principio sballante, perché la canapa cbd l’ hanno legalizzata davvero e anche questo dimostra come vogliano sempre di più puntare sulla recita dell’“apertura mentale” nei confronti di questa sostanza seguendo l’ esempio degli stati uniti e altri. Quindi per molto tempo fui un convinto sostenitore e credetti comunque che fosse giusto legalizzarla anche quando chiusi con le canne, fino a scoprire la verità in ACD.

In ogni caso i primi anni di sballo erano una cosa ma poi lentamente il tutto si stava trasformando in una fredda routine, una gabbia-obbligo che portava noi ad essere legati a e da questa sostanza e quasi a non aver senso senza di essa, perlomeno quando eravamo tutti assieme. Ci fu un periodo che iniziò senza che me ne rendessi conto nel quale pian piano stavo cominciando a sprofondare in emozioni sempre più negative. Come dissi cominciai a pormi domande sul gruppo di uscita, se fossi circondato da veri amici, cominciai a vedere ripetersi delle situazioni uguali ed estenuanti che mi stavano portando lentamente a star sempre più male fino a diventare depresso. Arrivai a pensare al suicidio, addirittura cercando con la mente metodi per compierlo senza soffrire, accompagnato da quel senso di pace artificiale all’idea di staccarmi da tutto. Anche qui ora so a cosa fossero dovuti quei pensieri e la canna non aiutò di certo e anzi, mi porto più facilmente a quel punto (che comunque può esserci creato a prescindere dalla droga). Nonostante facessi musica nemmeno quella riusciva più a salvarmi. Uscii da quel fosso però grazie ad essa, a una nuova presa di posizione e coscienza artistica che mi portò a divenire molto felice, a ridosso proprio degli anni della farsa pandemica, dal 2019 per l’ esattezza. Come dicevo continuai a fumare canne, però riuscii a uscire da quel tunnel che stavo imboccando.

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L’ amicizia che sentivo per il mio migliore amico e gli altri del gruppo era già cambiata, percepivo nell’aria una sorta di disunione nel profondo nonostante fossimo spesso assieme e infatti mi concentrai molto di più su di me e la musica e uscivo con cadenza molto inferiore con gli amici del tempo ma le canne, seppur diminuite in un certo senso, erano ancora molto presenti. Questo per dire che all’interno di tutta questa storia posso ritrovare anche elementi sul tema del suicidio, e davvero sono stato così male da pensarci e quasi desiderarlo. Ecco a cosa mi ha portato fumare canne. Vivere tutti i momenti, anche molto belli per fortuna in mezzo alla natura o facendo escursioni in generale sempre e soltanto con le canne. Sono comunque la bellezza di dieci anni tra una cosa e l’ altra, dieci anni nei quali ho avuto modo di vedere come le canne non ti uniscono agli altri ma ti rendono invece più freddo, non ti aiutano in nulla, è tutta una finzione. Tutti quei momenti ora li vivo con un giusto pensiero che mi porta a vederli bene per quello che sono. Ripudio ogni singolo tiro di canna, potessi tornare indietro non ne rifarei nemmeno uno sputato, come ripudio ogni bicchiere d’ alcol e ogni tiro di sigaretta. Mi chiedo come sarei senza aver fatto uso di queste sostanze. Al mio cervello qualcosa è successo indubbiamente. Me ne rendo conto ora, praticando e riuscendo a cogliere meglio tutta una serie di sintomi e segnali. La memoria ha subìto dei danni e se di questo già me ne rendevo conto mentre fumavo, ora, col senno di poi, è molto più chiaro. A parte il periodo nel quale stavo sprofondando e incupendomi sino a pensare pure al suicidio,  nel quale la situazione generale stava diventando monotona e quindi a prescindere ricordi di momenti peculiari non ne saltano alla mente granché, mi ritrovo a non ricordare molti dettagli che invece dovrei poter riportare facilmente a galla di periodi anche precedenti alle fumate e a tutto il resto, anche di quando ero più piccolo sino ad arrivare all’età infantile. Ovviamente ho molti ricordi, non ho certo un vuoto totale ma sto facendo più caso a a quanto non sia normale il mio non ricordare molto più fermamente avvenimenti, esperienze, sensazioni etc. Sento che tutte queste sostanze mi hanno posto dei blocchi che ora, grazie alla meditazione e alle altre pratiche di ACD sto riuscendo a eliminare e difatti ho rinvenuto molte memorie negli ultimi due anni, alcune cose saltano fuori anche all’improvviso e questo è un bene perché per fortuna sto imparando che le memorie sostanzialmente sono conservate nell’aura che purtroppo è anche la prima ad essere molto scalfita dalle droghe e curandomi essa di conseguenza ripristino anche la memoria, in quanto anche il cervello ovviamente viene curato. Negli scorsi anni ritenevo scontata questa situazione di memoria in parte indefinita, semplicemente non davo peso alla faccenda e ora mi ritrovo a fare i conti con questa verità. C’ è molto lavoro da fare anche qui per riportare le cose alla normalità.

A seguito di questi danni invisibili riconosco poi l’ influsso della radio in testa di cui parla Angel nel settimo volume relativo agli alieni e la droga non può che averlo peggiorato. Negli anni in cui mi cannavo e bevevo tendevo a vivere anche molto in un mondo di fantasie, che finché si è artisti e creativi, in una certa misura, va anche bene ma non quando diverse volte, mentre si è in gruppo con altre persone ti porta ad alienarti e non ascoltarli nemmeno mentre ci si perde in un proprio mondo, anche qui ormai capendo di cosa si trattasse realmente e invito tutti a leggere il libro succitato e tutti gli altri. Certo c’ è da dire che il tenore dei discorsi se molte volte riusciva ad essere pure elevato, tantissime altre volte nemmeno per idea e anzi, attorno a me vedevo e sentivo cose che non mi appartenevano realmente, modi di pensare a determinate questioni che non erano decisamente mie e questo fu un altro motivo di allontanamento dalla vecchia compagnia ma ciò non rende più positivo il mio frequente allora dissociarmi mentalmente e andare da tutta un altra parte mentre il mio corpo fisico era comunque lì con loro, anche se in determinati momenti era meglio che sentire certe cose. Dicevo allora di avere un deficit di concentrazione…chissà come mai. Tutta una serie di cose, dalle più evidenti alle più in apparenza invisibili ora acquistano un senso e se è vero che molte ossessioni le ho sempre avute fin da bambino, capendo anche di essere stato sempre molto attaccato (sempre dagli esseri di cui parla Angel molto bene in ACD e volumi) e con me anche la famiglia in genere, è altresì vero che queste sono peggiorate ovviamente per colpa di quelle sostanze assunte.

La pratica della meditazione, presa di coscienza, protezione, taglio fili e tante altre che devo ancora approfondire e scoprire è stata una vera svolta, un salva vita nel vero senso del termine. Ho scoperto grazie a Angel che la droga distrugge le difese naturali, quindi va a scalfire come già detto la nostra preziosissima aura ma adesso, da un po’ di tempo a questa parte sopratutto, comincio a sentirmi meglio e a riuscire a bloccare spesso certe influenze negative ma non sempre.

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La droga crea delle porte d’ accesso per l’ oscurità nella nostra vita e questa frase spaventosa può sembrare un’esagerazione ma è proprio come ho scritto. Dalle informazioni ed esperienze immense di Angel lo si evince molto bene e ho potuto constatarlo diverse e tante volte sulla mia pelle, attraverso episodi sospetti, inquietanti e anomali di paralisi notturne sia in passato che nel presente, dimostrandomi come vari esseri non benevoli abbiano accesso alle nostre vite anche se non ci droghiamo ma facendolo stiamo dando il via libera e facile a costoro per rovinarci l’ esistenza e tutto quello che è successo nella mia vita me lo dimostra. Ecco perché le droghe vanno di moda e attirano troppe persone e sono divenute già da anni la normalità, al punto che addirittura alcuni pazzi sostengono che un artista non sia davvero tale se non ha almeno un vizio affine alla droga… è un piano oscuro per renderci la vita infernale e i fatti ( i fatti in tutti i sensi) lo dimostrano molto bene e chi non lo vede è perché preferisce ignorare. Quindi già da sempre in casa non c’ è stata una bella energia e come se non bastasse per tutti quegli anni ho fatto da ponte e da antenna per portare questa negatività dritta dritta nella mia casa dove abitavano e abitano altre persone. Per fortuna la situazione è molto migliorata e curiosamente (ma perfettamente con senso) ciò è avvenuto da quando pratico gli insegnamenti di ACD e come già pensavo da tempo, nulla è casuale e ne ho ogni giorno la conferma. Mi sento più accorto ma decisamente ancora troppo poco, ma quel tanto per sentirmi guarire pian piano da quello che ho fatto negli scorsi anni. Grazie a Angel ho scoperto che a tutti gli effetti ero un drogato. Io, che pensavo fosse sbagliato attribuire a noi quel termine, che potesse essere valido solo per chi facesse uso di droghe pesanti, io che pensavo stessimo facendo anche una cosa saggia e curativa, da difendere e che la gente perbenista non capiva, sempre io ho capito ora di essere stato un grandissimo coglione, in virtù sopratutto della mia promessa fatta almeno fino alla prima adolescenza nei confronti di certe sostanze. Devo precisare comunque che non ho mai avuto intenzione di andare oltre e l’ idea della cocaina, eroina e tutto il resto mi faceva schifo, terrore e rabbrividire anche nel momento un cui ero più fatto di canne e anzi, difendevo queste ultime mettendole anche in paragone con quelle droghe pesanti sostenendo che avesse senso solo fumare canne (e a quanto pare bere anche alcol quando ci stava riconoscendo per giunta la natura di droga pesante di quest’ultimo) ma davvero non avrei toccato null’altro. Eccezion fatta per i funghi allucinogeni di cui per molto tempo ho avuto il desiderio ma per fortuna il viaggio ad Amsterdam che programmavamo continuamente non venne mai fatto e nel frattempo, durante gli ultimi anni nei quali feci uso di canne comunque mi sarei rifiutato di usufruirne riconoscendo una natura troppo alterante in essi e non mi sarei più fidato.

Ciononostante ero già ugualmente caduto in una trappola e un terzo, ben un terzo della mia vita è stata permeata dalla droga, perché sì, come dice il titolo, grazie al percorso spirituale di ACD ho compreso e scoperto che fui un drogato… a tutti gli effetti e senza scuse e giustificazioni. Non si pensi che siccome ho raccontato anche di esperienze dove oggettivamente mi sono divertito e sono stato “bene” allora significhi che consideri in maniera positiva quei momenti. Tutt’altro, visto che quei momenti a cose normali non sarebbero dovuti nemmeno avvenire con le canne. Avrei potuto fare altro, avrei potuto godermi sempre le cose in momenti di lucidità (ci sono naturalmente stati questi momenti e per fortuna ho svolto anche tante cose, specialmente quando non ero con gli amici, senza che fossi sballato ne altro) che già non basta e grazie al percorso lo sto ben capendo ma per di più mi abbassavo sotto il livello già basso nel quale vive la persona tipo durante le giornate in quanto mi stavo affossando con quelle sostanze. Attorno a me ho avuto modo di scoprire quanto fumare canne fosse e sia diffuso, sigarette all’ordine del giorno e gente che ama più bere alcolici che acqua, arrivando a schifare quasi o per davvero quest’ultima. Le canne hanno contribuito a farmi mangiare male per diverso tempo e con grandi quantità che il mio corpo nemmeno mi chiedeva realmente nei momenti di fame chimica in quanto essa era appunto una fame fasulla. Quindi danni, seppur non visibili o evidenti su vari fronti che solo quando eravamo già tanti anni che avevamo assunto quella routine avevo notato sotto sotto esserci, sopratutto nei legami, che probabilmente non sono mai stati concreti a priori. Era tutta una bolla finta, costruita attorno a me per intrappolarmi e comunque la scelta di entrarci fu mia. Avrei potuto schifare da subito ogni tiro di sigaretta, ogni tiro di canna e ogni bicchiere di alcol al di là di quella che sarebbe stata la reazione del mio migliore amico di allora ma credo che anche per paura di essere visto in modo strano, forse anche di essere rifiutato o escluso o non so cosa, abbia ceduto, essendo caduto nell’altra trappola di considerare questa persona come l’unico amico esistente visto che nella mia vita sostanzialmente non ne avevo mai avuti.

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Tutto questo, visto con la testa di oggi, di un comunque praticante anche se principiante e di strada ce n’è taaantissima da fare per potermi definire ancor di più tale, assume un curioso senso, negativo nei miei confronti ma molto sensato a fronte del piano orribile e manipolatorio che gli esseri oscuri che ci governano hanno per noi. Il tutto mi ha portato ad incollarmi a determinate persone, la prima delle quali (il mio migliore amico di allora) mi portò addirittura a elogiare un “artista” come j- ax che è forse l’ emblema in Italia per quando riguarda l’ elogio della cannabis data anche una delle sue più famose canzoni scritta col gruppo articolo 31 dedicata proprio a essa più tutti gli altri riferimenti innocui ai vizi dei quali “guarda caso” mi sono fatto (e mi sono proprio fatto) anch’io protagonista e ad accettare di far uso ci certe sostanze per molti anni, troppi, allontanandomi dall’evoluzione spirituale e rovinando la stabilità per riuscirci in un futuro. Quel futuro per fortuna è arrivato, non sono così compromesso e anzi, sento di starmi curando lentamente da questo trascorso grazie alle pratiche ma mi sento molto appesantito come se il tutto fosse più difficile visto il mio passato da drogato e infatti è così che è ed è così che funziona. La droga ammazza le sensorie e ti addormenta. Devo dire comunque che in quegli anni tentai un primo approccio verso pratiche meditative e comunque la spiritualità per fortuna mi affascinò da sempre nella vita e dunque la mia coscienza non ne fece morire mai in me la considerazione esistenziale e anzi, mi riavvicinai a un Dio più simile a quello che sto scoprendo essere davvero grazie a Angel anche in quella situazione e in maniera spontanea e autonoma ( intendo avvicinandomi a Dio nell’idea che mi facevo di chi o cosa potesse essere ma poi a conti fatti ero lontanissimo da lui). Ma solo grazie a un’ amica conosciuta a seguito della farsa pandemica iniziata nel 2020, da persone conosciute alle manifestazioni contro essa ho potuto scoprire ACD e da subito ho sentito qualcosa di vero, speciale, qualcosa che leggendone i documenti sembrava essere estrapolato dalla mia testa per molte idee che già vi ritrovavo condivise ( più tantissime altre che sono state una secchiata di acqua congelata sulla mia vita). La meditazione sui cinque Chakra principali presentata nel primo Step già da subito ha dato i primi risultati, calmando alcuni miei aspetti legati al nervosismo che nemmeno mi ero accorto di avere e tante altre cose anche piccole ma che fanno la differenza nel totale, fino alla comprensione di quanto tempo ho buttato in quegli anni, dove comunque per fortuna sono cresciuto artisticamente, recuperato sempre di più il contatto con la natura e dunque riuscivo a mitigare anche con belle e grandi cose ma penso a come sarebbe andata senza la droga… ovviamente e per forza di cose meglio. Vedo tutta l’ illusione di quelle finte sensazioni di benessere e sopratutto sono arrivato proprio di recente a una osservazione fondamentale: il malessere estremo che provavo durante le prime canne ma anche non più solo le primissime, invece di essere un segno di debolezza come stupidamente pensavo, fu, anzi, un modo che il mio corpo e la mia coscienza avevano di avvisarmi della cazzata immane che stavo facendo. Ci ha provato più di una volta e più io volevo stare bene fumando più lei mi voleva far capire che fosse la cosa peggiore che andavo a cominciare ma non l’ ho capito purtroppo. Non so se sia veramente così, è un po’ una supposizione per ora ma questo percorso, al di là che io sia ancora acerbo nelle tecniche, che abbia tutto da migliorare etc, le rivelazioni me le sta dando e non sono poche e sulla mia pelle sto avendo tantissime prove e dimostrazioni, positive e purtroppo anche negative ( che comunque ti fanno ben capire che tutto questo è reale e che siamo circondati da nemici crudeli). Infatti già solo questa considerazione è frutto delle pratiche e delle informazioni che vado apprendendo in ACD ma è qualcosa di più, è proprio una sensazione che sento forte dentro di me, riconoscendo in quei giorni dove le canne sembravano volermi uccidere come un chiaro segno che in effetti quello che vivevo voleva dire proprio questo! Certo non mi stavano uccidendo di punto in bianco ma la mia coscienza voleva proteggere me e il mio copro facendomi sentire effetti che altri non avevano e questo in realtà era un pregio, non un difetto, non una questione da prendere sull’orgoglio come feci (artificialmente). Addirittura potrebbe essere legato a vite passate dove per colpa della droga  ho rimesso davvero la vita ma questo per ora non lo so e avrò modo di scoprirlo ma sono abbastanza sicuro che la mia coscienza volesse salvarmi e ci ha provato molte volte avvertendomi di cosa andavo incontro. Poi mi sedai, cominciai a ridere in una bolla velenosa e mi distrussi chissà quante cose che ora mi tocca recuperare e far guarire.

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A tutti i lettori dico di non provare mai con nulla, ogni curiosità al riguardo di tutte le droghe è indotta e non ci appartiene davvero, di smettere con qualsiasi di queste cose o pure peggiori se ne state facendo uso pensando che siano esagerazioni. Non importa quanto vi sentiate rilassati, in “bolla” e vaneggioni mentre vi cannate, ci sono passato anche io, tutto molto bello in apparenza ma vi posso garantire che poi, se ci ragionate bene e guardate le vostre vite, se anche sembrano apposto, lo sono davvero? Lo saranno ancora per molto? I vostri rapporti di amicizia su cosa si basano, sulla presenza di un contorno sballante? (e in tutto questo metto anche l’ alcol, sia chiaro).

Già quando smisi di fumare le canne notai come fu bello essere sempre lucidi ma chiudendo definitivamente anche con l’ alcol e dunque con possibili situazioni nelle quali potevo diventare brillo,  ho capito questo all’ennesima potenza e con la pratica, che ti porta pure più su della già apprezzabile e normale lucidità, lo sballo ha preso la sua reale forma: Una maschera enorme, un rifugio che in realtà è il predatore, qualcosa che ti fa passare la voglia di compiere una stessa identica azione se non preceduto e accompagnata dallo sballo. C’ erano volte quando fumavo da solo, che mi piaceva sedermi la notte nella mia veranda, in giardino, sotto le stelle e comunque con la visione delle mie piante e ascoltando musica. Beh, quando non c’ era il cosiddetto “solaro”, la canna fumata singolarmente, perdevo interesse a fare una cosa semplice come questa e mi sembrava triste l’ idea mentre di triste davvero c’ero solo io e quella mia stupida considerazione e sensazione…

Naturalmente in tutti questi anni, inutile quasi dirlo, sono stati buttati tantissimi soldi per comprare erba, fumo, alcol e sigarette. Personalmente non sono arrivato per fortuna a spendere cifre assurde come altri, in quanto sopratutto in tutta la seconda metà di questi miei trascorsi con le canne etc non avevo poi molti soldi e quelli che riuscivo a farmi li mettevo per questioni più importanti in casa, spese varie, facevo la mia parte per aiutare e ho preferito poi spenderli per la mia passione per la musica ma comunque, se faccio i conti, una buona cifra l’ ho messa di tasca eccome ed è stata buttata nel nulla più totale e per farmi del male come se non bastasse. Ammetto che poi per molto tempo sono andato a “scrocco” come si suol dire, ovvero mi venivano passati i tiri quando uscivamo da parte dei miei amici. Non c’ è mai stata la pretesa di riceverli, loro lo facevano e a me andava bene ma stiamo parlando di qualcosa per il quale vedendola a posteriori sarebbe stato meglio un approccio egoistico da parte di chi aveva sempre con sé le sostanze, almeno mi sarei evitato tante inutili perdite e disfacimenti di coscienza e salute…

Oggi non sento la mancanza di quelle maledette sostanze, ho preso una posizione decisa che addirittura è passata da pro-cannabis a contro quest’ultima, inclusi alcol, sigarette e il resto. Mollate tutto se voi che leggete state facendo uso anche solo di una di queste cose, compresa la “semplice” sigaretta che comporta più danni dei già tanti più e più volte illustrati, sopratutto a livello spirituale. Sono tutte azioni che vanno contro natura, e non si citino i casi di animali che in qualche modo si “drogano” perché sono cose diverse, in tutti quei casi non avviene nulla di nocivo nei loro organismi e comunque noi umani siamo diversi e non abbiamo bisogno di nessuna di queste sostanze e in nessuna fascia della nostra vita, quindi nemmeno in adolescenza è giustificabile come sensata. NON dobbiamo provare proprio TUTTO nella vita ma solo le cose davvero utili alla nostra evoluzione spirituale ma anche crescita a prescindere che verrà solo ostacolata e distrutta da quelle robe che non sono mai per il nostro bene, come i farmaci, che sono droghe anch’essi e anzi, rappresentano sempre più quelle del futuro. Un essere come un umano che bisogno avrebbe di certe sostanze per vivere? Già ai tempi mentre fumavo, ogni tanto ci pensavo guardando a chi non facesse uso di nulla e sentendomi strano in certi momenti ma come ho detto zittivo queste sensazioni e riprendevo a rincoglionirmi giustificandomi con stronzate. Se abbiamo bisogno di queste cose per vivere vuol dire che c’ è qualcosa che non va nella nostra vita e infatti così per me era, rileggendola a mente lucida, per davvero. L’ unica cosa che dobbiamo ricercare e anzi, riacquisire e il nostro contatto con la nostra coscienza e anima che poi siamo proprio noi, i noi veri e questo sì che ci porterà non solo a non stare male ma a stare meglio anche di come già staremmo bene senza ricercare un evoluzione spirituale ma vivendo una vita sana e in salute (che ormai è cosa rara). Grazia all’Accademia di Coscienza Dimensionale ho cominciato anche a correre per ora due volta alla settimana, dopo anni e anni che odiavo lo sport, che non mi è mai realmente piaciuto e tranne per un annetto e qualcosa nel quale ho fatto atletica, non ho mai affrontato davvero.

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Quindi oltre a tutto l’ aiuto che ci viene dato per scoprire la vera realtà che ci circonda e come scoprirla e ottenerne i benefici, grazie ad ACD ho anche capito l’ importanza dell’ attività fisica ( anche se ho sempre camminato tantissimo a da almeno quattro anni al mare ci andavo anche con l’ intento di nuotare per fare attività oltre che per il gran piacere di starci e osservare la natura), altro elemento che aiuta a ripulirsi dalle varie sostanze tossiche con le quali abbiamo a che fare tutti i giorni più tutte quelle che hanno riempito il nostro passato come nel mio caso. Grazie ad ACD ho smesso davvero di toccare la droga una volta per tutte e in tutti i suoi aspetti e per tutti i veri e validi motivi e tutto questo è troppo importante per non essere considerato. Scoprire che esiste un sesto senso che ci appartiene da sempre, che siamo qualcosa di più di quello che vediamo è grandioso, stupendo e vedere come anche le tecniche iniziali e basilari siano capaci di fare così tanto a livello di benessere, fino al punto di farti uscire da periodi cupi e bui che purtroppo senza pratica psichica sono e saranno sempre dietro l’ angolo, oltre che anche da semplici fastidi come mal di tesa ( e non è per niente poco) o tanti altri dolori che si davano ormai per scontati,non ha prezzo.

In questo percorso personalmente ho ancora tanto da lavorare e non sono per nulla perfetto, e ,anzi, riconosco di avere diverse difficoltà che però non mi scoraggiano e non voglio mollare. Per drogarmi da un certo punto in poi è stato facilissimo ma ovviamente per le cose che veramente ti portano del bene come un percorso spirituale quale è ACD c’ è sempre “qualcosa” che ti mette i bastoni tra le ruote e anche questo si ha modo di scoprirlo molto bene e chiaramente grazie a Angel e alla sua personale e concreta esperienza.

Quindi alla fine di questa mia storia e racconto di una parte della mia vita, vi lascio queste testimonianze perché vi facciano comprendere l’ importanza di star lontani da tutte le droghe, tutte le sostanze esclusa nessuna che ci vendono o passano sottobanco e oramai nemmeno più di tanto. Prendete il coraggio di mollarle se ancora fanno parte delle vostra vita e vedrete come vi rimetterete e capirete davvero quello che state facendo. Probabilmente molti si ritroveranno in quanto ho scritto visto che le dinamiche dello sballone classico poi sono tristemente dei copia e incolla e già questo ci deve far riflettere sulle gabbie costruite e sui destini uguali verso i quali ci vogliono far crollare e non sono dei destini felici.

Forse avrò dimenticato qualche aneddoto ancora più indicativo e mi verrà in mente dopo che questo racconto sarà stato già pubblicato ma la sostanza di quello che ho vissuto è questa e spero di essere stato capace di farvela comprendere al meglio delle mie capacità.

Vi auguro una vita sana, dove la salute diventi un obiettivo da perseguire ed è questa un’ altra cosa che ho capito molto bene negli ultimi anni grazie poi sopratutto ad ACD. Infatti vi consiglio vivamente di dare un occhiata all’Accademia di Coscienza Dimensionale della grandissima e immane Angel, l’ unico percorso psichico e spirituale che ti insegna teoria di valore inestimabile e sopratutto vera e propria pratica ( e mica poca!) da attuare in prima persona per capire sulla propria pelle quello che si va a imparare leggendo. Tutto questi insegnamenti sono totalmente gratuiti e ci vengono offerti con amore dalla fondatrice per permetterci di salvarci la vita letteralmente, cosa che con me sta facendo dato che, una volta finite le droghe, i miei problemi non erano certo finiti ma questa è un’ altra storia e con la pratica sto riuscendo per davvero a non crollare nell’abisso, che è il luogo dove sicuramente si finisce se ci si droga in qualsiasi misura. La vita è troppo bella per essere svenduta a chi ci vuole vederci affossare direttamente con le nostre mani, come dei masochisti incoscienti e privi di senno. La vita è bellissima ed è molto di più di quello che già si potrebbe avere nel minimo e che nemmeno spesso apprezziamo alla base ma essa è l’ essenza stessa di Dio, dell’universo e il nostro compito è proteggerla come proteggere dobbiamo l’ universo stesso, tutto il resto è un illusione. Dobbiamo elevarci per davvero, senza essere schiavi di nulla e di nessuno e contribuire a rendere il mondo il posto meraviglioso che è.

 

andrea-giga

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