Come le droghe stavano rovinando la mia vita

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Le droghe hanno purtroppo fatto parte della mia vita per tanti anni, quasi un decennio. Fin dall’infanzia ricordo che pensavo già a voler bere e fumare sigarette da grande, e quando diventai adolescente cominciai a covare il desiderio totalmente folle e malsano di voler provare tutte le droghe, con uno spirito quasi di ‘indagine scientifica’. Mi viene veramente paura a pensare a quanto già fossi stato programmato fin da piccolo. Troppe persone parlano di droga troppo alla leggera, o perché ci sono dentro fino al collo, o perché senza neanche saperlo sono assuefatti dal costante clima di accettazione e normalizzazione di esse. Non c’è alcuna giustificazione in questo, ed è proprio perché le ho per tante anni assunte, devastandomi letteralmente la vita, che posso dirlo forte e chiaro: le droghe sono la morte. Del corpo, della mente e della Coscienza. Non sono nient’altro che questo. E per farlo capire bisogna parlarne in maniera chiara, senza mezze misure e senza tentennamenti. Suddividerò questa sincera testimonianza, che sarà precisa e cruda, nelle varie droghe che ho assunto nella mia vita, descrivendo gli effetti devastanti che ho vissuto con ognuna, cercando di andare in ordine cronologico.

 

Marijuana

 

La marijuana fu la prima droga che cominciai a provare, insieme all’alcool (del quale però parlerò dopo perché è solo più avanti negli anni che ha cominciato ad avere un effetto puramente distruttivo) all’età di 15 anni. La marijuana viene da tutti considerata una droga leggera, ma la verità è che non lo è. Quando ci sei dentro, immerso nel suo effetto e nell’assuefazione di essa, ti sembra sempre di stare bene, di essere padrone di te stesso, semplicemente più rilassato, riflessivo o socievole. Questo è l’effetto che danno tutte le droghe, ed è la perfetta esemplificazione del loro essere artificiali. Sotto il loro effetto ti senti dentro una bolla, perfettamente chiuso in te stesso e nelle tue false percezioni artificiali. Quando sei fatto di marijuana pensi di essere lucido, estroverso o riflessivo, ma basta vedere dall’esterno qualcuno sotto il suo effetto per capire che tutto è tranne che quello. Gli occhi rossi, le parole a vanvera e la totale assenza e annebbiamento mentale sono lì a far capire che l’effetto della marijuana e di tutte le droghe è solamente quello di farti calare in una perenne incoscienza mascherata da pacificità. Un sedativo in piena regola, che ricorda molto anche la Luce Artificiale descritta da Angel Jeanne nei Suoi Libri, e non a caso. La marijuana è sempre stata la droga ‘accettabile’, quella con cui iniziare, e nessuno poteva sapere se ti saresti fermato lì o avresti continuato a provare altro. Per me è stata l’ultima ipotesi. Per anni la marijuana, nel mio caso, è stata un qualcosa di occasionale, e nonostante questa occasionalità più volte mi sono ritrovato talmente fatto da non riuscire a reggermi in piedi, oppure in preda alle paranoie e ai brutti sentimenti. Ma ciò che fa la droga è proprio il farti dimenticare o sottovalutare le brutte sensazioni ed esperienze, facendoti esaltare solamente le apparenti esperienze positive. Esperienze che non ti cambiano in alcun modo la vita, ma la tua mente viene costretta a crederlo, sotto ipnosi. E quindi quell’occasionalità è andata avanti, fino a quando non ho cominciato a comprarla, passando così al fumare erba tutti i giorni. La parte preferita, ed è significativo che lo è per chiunque fumi canne, era l’ultimo spinello prima di andare a letto. Oggi, alla luce di tutti gli insegnamenti che Angel ci ha donato, e avendo molta più consapevolezza anche pratica di cosa succede mentre dormiamo, capisco bene perché è così diffusa questa voglia artificiale, che somiglia terribilmente ad una vera e propria ipnosi di massa. Le canne hanno il vero e proprio effetto di costruirti una gabbia artificiale addosso, che ti rallenta i movimenti di ogni tipo: partendo da quelli fisici fino ad arrivare a quelli mentali. Una scatola che ti rinchiude e ti rimpicciolisce sempre di più. Dopo un po’ di anni di fumo, arrivò il momento in cui mi fu presentata la possibilità di provare la cocaina. E accettai. Prima di parlarne ritengo doveroso fare una premessa che, a posteriori, ritengo decisiva per comprendere come agisce la droga e quali reali effetti abbia. Nel 2014 infatti, quando ero in piena fase canne, conobbi per la prima volta ACD. Attratto immediatamente dal materiale così meraviglioso e per di più gratuito mi iscrissi e cominciai le prime meditazioni. Purtroppo però era impossibile per me mantenere un nemmeno accettabile Silenzio Mentale, e stare fermo per mezz’ora risultava praticamente un’impresa, un muro invalicabile. Oltre a ciò, è indicativo il fatto che ogni singola volta che vi era una lezione, ecco che il mio miglior amico di allora mi proponeva di fumare una canna insieme. Io titubavo, ma alla fine sceglievo sempre le canne, tanto che poi, alla lunga, non potei che smettere di praticare e lasciai ACD. Un rimpianto enorme, cancellato solamente dal fatto che ormai sono vari anni che pratico e non guardo più al passato, ma mi vengono i brividi a pensare cosa avrei potuto perdere se non fosse stato che qualcosa (o Qualcuno…) mi abbia permesso di ritornare, e cominciare finalmente a conquistare, passo dopo passo, la vita che ho sempre desiderato. In tutto ciò, come a voler rimarcare tutta l’oscurità che vi era dietro a quel periodo di droghe e dove voleva andare a mirare, pochissimo tempo dopo che mollai ACD arrivò la cocaina.

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Cocaina

 

Quello con la cocaina è stato un rapporto molto particolare e strano. Non mi è infatti mai piaciuta, tanto è vero che ero molto più intenzionato a smettere con essa che con le canne. Ma nonostante tutto ho continuato a tirare strisce per almeno 2/3 anni, in compagnia dei miei amici di allora, che erano due. Eravamo sempre noi 3, ogni sera e notte del weekend, a bere, fumare e tirare coca. Uno schifo, e ciò che è peggio è che ogni volta arrivavamo a fare anche 10 strisce, e pure molto grosse, tra l’altro bevendoci sopra. Potete sicuramente comprendere molto bene quanto tutto questo fosse una letterale roulette russa in cui ogni weekend non sapevo se sarei tornato a casa. Ma anche in questo caso l’ipnosi la faceva da padrone, tant’è vero che la cosa sembrava non toccarmi, non preoccuparmi, e peraltro mentre, in contemporanea, non andavo per niente in visibilio per l’effetto. Anzi, la cocaina è proprio l’emblema perfetto della robotizzazione a cui il Governo vuole condurci. Non a caso è la droga più diffusa negli ambienti vicini al Governo. Le serate infatti si svolgevano sempre in questo stesso modo: strisce, ancora strisce, arrivo al locale, di nuovo strisce, entrata nel locale e circa ogni 10 minuti uscire di nuovo per sniffare ancora, e ancora, e ancora. L’effetto era nullo, rimanevi solo teso, convinto in maniera totalmente finta di essere attivo e lucido, ma sempre col bisogno di continuare a farti, perché altrimenti quell’effetto svaniva. La mascella perdeva il controllo, e la mente si bloccava, spegnendo ogni sentimento di empatia. Un robot in piena regola. Io avevo anche smesso di parlare ormai. Quando uscivamo stavo sempre zitto, tutta la sera fino alla mattina, perennemente rinchiuso in una bolla artificiale. Ricordo ancora bene come dentro di me ogni singola volta si svolgesse un conflitto lacerante, perché in cuor mio sapevo di stare andando sempre più a fondo, sempre più verso la morte o l’abisso psico-fisico, ma non riuscivo a tirarmene fuori. Fino a che un giorno, dopo 3 anni, mi sono deciso e ho smesso con le droghe. So che non ero solo in quel frangente, non avrei potuto esserlo, e so che Angel era già arrivata. Purtroppo però ero ancora debole, e nonostante la definitiva porta chiusa e mai più riaperta con marijuana, cocaina e altre droghe di cui parlerò dopo, mi buttai sull’alcool.

 

Alcool

 

L’alcool aveva sempre fatto parte della mia vita sotto forma di ‘esempio’. Tutti nella mia famiglia bevevano, e alcuni nemmeno poco (per fortuna senza sconfinare nella violenza e altro). Per anni quindi, a partire dai 15 anni di età che coincisero con le prime canne e le prime sigarette, bevevo “solamente” il fine settimana (e il ‘solamente’ è appunto fra virgolette, dato che comunque bevevo tantissimo tanto da ubriacarmi ogni volta). Da quando smisi con le droghe di cui ho parlato prima, però, passai a bere ogni singolo giorno, ingurgitando cinque bicchieri di vino a pranzo e cinque a cena, che è come dire praticamente una bottiglia al giorno. La gente pensa che essere alcolizzati significhi sbiascicare per strada come un clochard, ma la verità è che alcolizzato significa esattamente ciò che ero io. Essere alcolizzati significa esattamente essere dipendenti dalla bevanda, non riuscire a distaccarsene, e non è la quantità assunta che discrimina l’esserlo o meno. Queste sono solo scuse che la gente racconta a sé stessa. Ovviamente io mi consideravo tutto tranne che alcolizzato. Peccato che fossi ogni giorno sotto i suoi effetti, e quando arrivavo al fine settimana ci andavo giù ancor più pesante, devastandomi ogni singola volta. Non a caso una di quelle sere mi ritirarono anche la patente, trovandomi un tasso alcolemico davvero esagerato. Ricordo molto bene come per me l’alcool fosse come un’ancora.

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Ovviamente non perché lo fosse davvero, ma perché, come tutte le cose artificiali, ero fortemente convinto che mi aiutasse nei rapporti e a cancellare quella timidezza che in quegli anni ho sempre avuto eccessivamente marcata. Ora so che era tutto un circolo vizioso assolutamente deleterio e voluto artificialmente, poiché la cosa che non arrivavo a capire allora e che ora so, è che frequentando ambienti in cui tutti erano alcolizzati era ovvio che fosse l’alcool a trainare ogni rapporto. Esso era da me visto come un salvataggio nelle situazioni dove volevo forzarmi ad essere ciò che non volevo in realtà essere, finendo solamente per cadere in un imbuto sempre più opprimente, stretto e distruttivo. Solamente grazie alla Meditazione insegnata Gratuitamente da Angel Jeanne in ACD ho potuto smettere con l’alcool, cosa da me ritenuta impossibile in così poco tempo, poiché, al contrario della cocaina, non solo ne ero dipendente ma mi piaceva anche moltissimo, allo stesso modo delle sigarette (con le quali anche in questo caso ho smesso grazie alla Meditazione di ACD). Di questo sarò sempre eternamente Grato alla mia Maestra!!

 

LSD ed Ecstasy

 

Queste altre due droghe sono state da me assunte in due occasioni, non costituendo un prolungato effetto nella mia vita, ma il loro effetto è così potente e pericoloso che ancora adesso ne sento purtroppo gli effetti in alcune occasioni. Mi è infatti capitato anche da quando Medito, alcune volte, di avere allucinazioni (l’LSD è un devastante allucinogeno chimico). L’LSD la assunsi una sera di Halloween del 2015 circa (poteva anche essere il 2016). Ad una prima fase durata due ore dove mi sembrava di sentirmi molto bene e rilassato, seguirono circa 4 ore (ma il tempo era davvero fuori dal mio controllo, quindi non posso dire quanto fosse passato) in cui le emozioni si trasformarono sempre più verso il terrore incontrollato. Non capivo più dov’ero, perdevo sempre più la cognizione del mio corpo, dello spazio e dell’intera realtà, tanto che non comprendevo più se fossi sveglio o in un sogno, non ricordandomi nemmeno, a momenti, di aver assunto l’allucinogeno. Era una situazione pericolosissima, perché non avendo più la cognizione della realtà non avevo nemmeno più alcuna cognizione del pericolo. Attraversare la strada con le macchine che sfrecciavano non risultava un problema nella mia testa totalmente allucinata, così come in un momento ebbi la spinta di buttarmi da un palazzo sul quale eravamo saliti con le altre persone con cui ero. Per fortuna non lo feci, perché qualcosa mi fermò, ma ricordo che la spinta era molto forte, tanto che ne avevo paura e mi strinsi forte al corrimano delle scale. In quel momento mi sentivo a tutti gli effetti dentro ad un videogioco, ed oggi non posso fare a meno di riflettere su come l’effetto della droga ti inscatoli ancor più dentro il Matrix Artificiale. È davvero terribile tutto ciò. Quella notte di Halloween proseguì col fatto che dal terrore passai ad un’euforia totalmente delirante, fino a quando terminarono le 13 ore dell’effetto. A pensarci adesso mi vengono i brividi nel pensare a 13 ore sotto l’effetto di una droga così devastante e pericolosissima senza alcuna possibilità di poter tornare indietro appena la assumi. Un’altra cosa molto particolare ricordo di quella notte: io e il mio amico con cui assunsi l’LSD vedevamo, in più occasioni, le stesse identiche allucinazioni: che fosse una sorta di “pulsante” generico azionato dentro il cervello da terzi?

Per mesi il mio pensiero, ricordando quella notte, fu che avevo vissuto qualcosa che in pochissimi avrebbero potuto dire di aver vissuto, e che avevo avuto il privilegio di aver visto cose inimmaginabili. Insomma, molto stupidamente mi sentivo speciale per questo. Ora, pensando a ciò, non posso non notare quanto tutto ciò significasse che la mia mente fosse totalmente ingabbiata nel tunnel della droga, e del resto è proprio ciò che avviene soprattutto quando essa viene venduta come canale di esperienze spirituali. La stessa cosa che pensavo io. Il disegno che vi è dietro a questa convinzione è molto radicato e oscuro, e ad essa non si sottrae ovviamente nemmeno l’ecstasy, che assunsi in due occasioni. Una droga che finge di farti sentire profondamente empatico, gioioso, socievole e connesso all’Universo. La verità è che ti trasforma in una specie di animale che sbiascica e smascella con gli occhi allucinati mentre si rotola a terra. Una di quelle notti, mentre ballavo in preda all’effetto delirante della pasticca, mi cadde una goccia sul viso: in quel momento la prima cosa che pensai fu che fosse un segno di Dio, finendo addirittura per estasiarmi.

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Ora, detta così fa ridere, ma basta riflettere un attimo per capire davvero quanto sia facile e radicato il credere e poi il cadere nell’oscura menzogna della droga spacciata come veicolo spirituale. Un progetto pericolosissimo il cui unico effetto e scopo è condurre sempre di più le persone, e le Coscienze, verso la più profonda e irreversibile delle prigionie. Prigionia che potresti anche non avere la possibilità di raccontare, come avviene per le tante persone che di droga muoiono. Non dobbiamo mai dimenticarci che la droga fa morire, perché troppo spesso questa cosa è terribilmente sottovalutata.

Questa è la mia esperienza totalmente devastante con le droghe. Col tempo ho compreso, sulla base di questa esperienza, quanto esse siano troppo spesso minimizzate e banalizzate. Troppe persone credono ancora che qualche canna non sia nulla, che bere qualche bicchiere sia usuale e anzi addirittura fonte di salubrità per alcuni. “Un bicchiere al giorno toglie il medico di torno” si dice ancora oggi… Altri ancora pensano, peggio ancora, che se ci si droga con consapevolezza allora non vi saranno problemi. Ma di quale razza di consapevolezza stiamo parlando? La verità, detta sempre sulla base della mia esperienza, è che nel momento stesso in cui si “decide” di drogarsi significa proprio che non esiste alcuna consapevolezza: di sé, della vita e di ciò che c’è dietro la droga. Non smetterò mai di ringraziare Angel Jeanne per avermi salvato da tutte le droghe (comprese le sigarette), e trovo davvero Miracoloso averlo fatto attraverso la “sola” Meditazione. Non per merito mio, ma proprio per le proprietà Incredibili della Meditazione da Lei Insegnata. Quello che posso fare oggi è, ogni volta che si presenta l’argomento, cercare di far capire quanto le droghe siano mortali e devastanti senza deroghe, portando il mio esempio assolutamente deleterio ma al tempo stesso speranzoso sul poter riuscire a smettere. Fin troppe volte infatti noto come chi cerca di approcciarsi alle droghe lo faccia perché desideroso di avere esperienze, sia di vita in generale che spirituali in particolare. A loro cerco di far comprendere quanto la Vera Spiritualità sia lontana anni luce dalla droga, e di come le Vere Esperienze si trovino quando la mente è pienamente lucida e piena di Energia, non certo quando è piena di droga, perché in quel caso arriveranno solo illusioni puramente artificiali. E di artificialità ne siamo già fin troppo pieni. Quando arrivo a toccare certi argomenti parlo ovviamente anche dell’Accademia, perché le Vere Esperienze, che mi hanno cambiato la vita, le ho potute vivere solo qui. Anche perché una costante che cerco di fare notare è questa: quando qualcuno ti consiglia una droga e magari te la procura anche, dove sarà poi quando ti sentirai male? Sarà lì affianco a te a soccorrerti? No, sarà lontano a farsi gli affari suoi. Perciò bisogna stare veramente alla larga da chiunque cerchi di indirizzarci all’utilizzo di queste schifose e devastanti sostanze. Perché stare lontani dalle droghe significa essere più padroni di sé stessi, più consapevoli, più liberi, più umani. Tutte cose alle quali concorre in pieno un Vero Percorso Spirituale, che non implichi sostanze da assumere, ma solo la felicità e la costanza di richiamare e assorbire Vera Energia.

Riccardob
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