Adolescenza e marijuana

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Da adolescente avevo iniziato a sentire quell’impulso di ribellione, ma non avevo idea di quale fosse il nemico a cui ribellarmi. Pensavo che fossero i miei genitori, e così volevo essere l’opposto di ciò ce pensavo loro fossero. Sentivo ciò che cantavano i miei idoli musicali, leggevo le loro storie, guardavo le loro foto… e volevo essere come loro. A 14 anni, quando mi è stato offerto il primo tiro di marijuana, l’ho accettato volentieri. Velocemente è diventata una dipendenza in cui avevo speso tutti i miei risparmi, ma mi andava bene, mentre mi portava in uno sprofondo dove non c’era giornata in cui non avessi questo chiodo fisso di dovermi drogare almeno una volta. Volevo essere diversa dai miei genitori, ma ero esattamente come loro.

A quell’età stavo già passando un periodo molto difficile, con lutti in ogni dove e gravi malattie in famiglia, e in un certo senso la passione per la musica e l’arte mi dava qualcosa per cui vivere, un sogno da avere, ma insieme era innecessariamente nata una dipendenza dalla droga che fotte il cervello a chiunque, figuriamoci a chi è appena adolescente. In quel periodo volevo estraniarmi, ma in breve tempo non cercavo più solo un modo per distrarmi, perché verso i 16 anni iniziavo a cercare anche esperienze spirituali, se non fosse che non sapevo esattamente cosa stavo cercando e stavo seguendo la direzione sbagliata, quella della droga, senza nessuno che mi desse una guida o comprendesse cosa cercavo. Quindi la droga, l’alcol e la mancanza di buon senso indotta dagli artisti musicali che avevano più presa su di me mi hanno portata a fare azioni di cui ad oggi mi pento. Certamente c’ è chi ha avuto esperienze peggiori con la droga, di cui la cannabis è considerata la più leggera, ma i danni al cervello vengono causati lo stesso, anche se a volte sembra andare tutto bene. Spesso si pensa e si dice che la marijuana semplicemente “ti rilassa” o “ti fa ridere”, certamente su diverse persone ha apparentemente diversi effetti… ma vi racconto la mia personale esperienza.

A volte fumare erba a volte mi ha fatta sì divertire, ma gli effetti avversi non valgono la pena di qualche risata che si può fare benissimo con gli amici anche senza drogarsi e senza rischiare effetti molto poco desiderabili. Infatti spesso quando fumavo non riuscivo a stare in gruppo perché l’insicurezza diventava paranoia, a volte non proferivo parola per lungo tempo, invece se ero da sola a volte mi prendevano stati di ansia e alienamento dal mio corpo e a volte se stavo parlando con qualcuno sentivo alienmento dalla mia stessa voce. A volte pensavo una frase, pensavo di dirla e poi non sapevo se l’avevo effettivamente detta o solo pensata. Mi sorgevano serie difficoltà a concentrarmi, sotto effetto a volte letteralemnte non riuscivo a leggere e a volte nemmeno a seguire un discorso. Altre volte sentivo ciò che pensavo o frasi appena dette da qualcuno ripetersi come un eco pensato nella mia mente che era difficile da farmare perché continuava a ripetersi e non riuscivo a ignorarlo aumentando la mia ansia e alienazione. Per un periodo mi prendeva questo stato di ansia anche senza aver fumato ed era come se quest’ansia provenisse da qualcosa dentro la testa.

Per quanto riguarda il “ti rilassa” più che altro diventi un ameba che letteralmente non ti va di muoverti, ti rallenta il cervello e ti diminuisce il controllo sulla tua stessa mente e corpo. Spesso sdraiandomi sono caduta in stati di dormiveglia per niente coscienti in cui mi scorrevano davanti film o pensieri che un secondo dopo nemmeno mi ricordavo cosa stessi pensando o facendo, praticamente entravo in un limbo di ipnosi. Un’altra volta, forse la più terribile, avevo fumato a casa, in bagno, e inizio a sentirmi mancare tanto che per non cadere mi sdraio per terra e a quel punto sento il mio corpo come se fosse di piombo e le mie carni molli come se mi stessi fisicamente sciogliendo al suolo. Quando sono riuscita ad alzarmi, dopo non so quanti minuti dato che mi sentivo così pesante che letteralmente non riuscivo a muovermi, mi sono trascinata in camera mia e dopo essermi sdraiata a letto ho vomitato. Mia madre era in casa e probabilmente sapeva cosa facevo, occasionalmente, ma sta volta per lo meno si era allarmata.

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I miei hanno cercato un paio di volte di dirmi di non fumare (sigarette e canne) ma mio padre era circa nel periodo che stava cercando di smettere di farsi di cocaina e mia madre non ha mai smesso, probabilmente fino al momento della sua morte. Ma questo lo racconterò un’altra volta. A quell’età non sapevo che stavo esattamente diventando come loro, che fossero loro i primi tossici, e rileggendo i miei molteplici diari di quel periodo mi fa rabbrividire quanto c’era di loro in me, al punto che dopo aver cercato di leggerli ho voluto subito metterli via per non ricordarmi quali fossero i pensieri che mi passavano per la mente.

Un paio di volte mi tagliai di proposito, sul braccio sinistro, alla scrivania di camera mia. Avevo un po’ paura a farlo, a far uscire il sangue, ma nella mia mente era un modo per distrarmi e liberare la mia sofferenza mentale sul piano fisico. Sia chiaro che non sto giustificando le mie azioni, sto spiegando cosa mi passava per la testa. L’ultima volta che lo feci ero da pochi mesi con il mio attuale fidanzato, il quale fece in passato anche lui lo stesso gesto di cui porta tutt’ora la cicatrice, e quindi ne conosceva già la psicologia. In quel caso avevamo litigato e io di nascosto mi tagliai. Lui quando lo vide si arrabbiò profondamente, facendomi riconoscere che l’intento di quel gesto non feriva solo me ma era mirato a ferire lui, dato che ero anche pessima nelle interazioni umane e nell’esprimere le mie emozioni e i miei pensieri. Seppur con difficoltà, riconosssi che era vero. Mi disse che se l’avessi fatto di nuovo sarebbe finita tra di noi, e quella fu l’ultima volta che lo feci.

Non ripenso spesso a tutto questo e non è facile esperimere ciò che è successo in quegli anni, ciò che ho fatto, e ciò che ho vissuto e visto fare agli altri, ma all’epoca per me tutto ciò era quasi normale perché anche molti altri dei miei amici e coetanei soffrivano per altri problemi, ci drogavamo insieme e altri di loro hanno compiuto simili azioni autolesionistiche alle mie se non più gravi. Altre volte ho pensato che non sia granché ciò che ho vissuto perché c’è anche molto di peggio. Ma poi mi chiedo perché deve esistere tutto questo? Nemmeno il più leggero dei fatti che ho descritto dovrebbe esistere né affliggere un adulto o un adolescente.

Una volta finita la scuola e lasciato l’ambiente che per tutta la vita mi aveva circondato, avevo iniziato ad avvicinarmi alla scoperta della spiritualità, a scoprire chi fosse il vero nemico di questo mondo, e a scoprire e praticare le mie prime esperienze spirituali. Ricordo quel periodo con più gioia, era l’inizio della mia libertà. Poi a 20 anni ero ormai da diverso tempo lontana dalla mia città, famiglia e gruppo di amici, e quasi di punto in bianco iniziai a provare una repulsione verso alcol e fumo. Dopo un periodo piuttosto breve che non stavo più facendone uso, trovai miracolosamente l’Accademia di Coscienza Dimensionale, grazie a un ragazzo che mi contattò sotto ad un video su internet.

Così ho potuto iniziare a colmare il vuoto che avevo dentro, che in verità era sete di conoscenza, di pratica psichica, di connessione all’anima, di meditazione, di tantissime cose che cercavo da tutta la vita e la cui assenza mi stava facendo soffrire. Così ho trovato anche la motivazione per smettere di assumere qualsiasi sostanza. Tutte le risposte alle mie domande ed esperienze sono davvero iniziate ad arrivare solo grazie ad Angel Jeanne, la fondatrice dell’Accademia di Coscienza Dimensionale. Con esse è arrivata anche la libertà di vivere e di decidere degli eventi della mia vita, la libertà e la possibilità di decidere di non voler essere succube di niente e nessuno. Ho potuto finalmente scovare anche la vera ribellione, e questo mi fa sentire bene ogni giorno. Quel vuoto ad oggi sta venendo colmato e quella sofferenza e voglia di vittimismo appartengono sempre più al passato.

Grazie ad ACD ho potuto rivoluzionare la mia vita e cambiare, finalmente cambiare e trovare la via dell’Evoluzione e della Libertà. Grazie Angel, e a tutti voi che avete voluto leggere.

 

Wanderer

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