Diventare istruttore di Kung Fu: molto più di un insegnante di Arti Marziali

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L’istruttore di certe discipline, come il Kung fu, non si occupa solamente di insegnare le tecniche di difesa della disciplina stessa, ma va oltre, portando insegnamenti che formano il proprio allievo in tutti i suoi aspetti, dalla prestazione fisica ad una preparazione psicologica, ma anche a creare nell’individuo dei valori preziosi che possiamo riconoscere nella vita quotidiana.
Fare l’istruttore non è una cosa semplice, soprattutto quando ti ritrovi anche ad insegnare a dei bambini, ricoprendo molto di più una figura simile a quella paterna, in quel caso non sei più una semplice persona che insegna dei movimenti fisici, ma diventi qualcuno da prendere come esempio, perché in quel momento gli allievi vedranno in te la bandiera del gruppo, un leader, qualcosa che un giorno vorrebbero diventare.

Come sono diventato Istruttore?

Anche io, prima di tutto, sono stato allievo e mi ritengo ancora così poiché non si finisce mai di imparare, ho iniziato questa disciplina orientale di arti marziali, il Wing Tsun Kung fu, quando avevo 14 anni, frequentando la prima superiore.
Qualcosa mi diceva che mi sarebbe servito intraprendere un percorso del genere, non tanto per difendermi fisicamente ma più che altro per formare in me aspetti e valori che posso vantarmi pienamente di possedere, come essere sempre disponibile per il prossimo, aiutare i più deboli (essendolo stato anche io), capire meglio i problemi e disagi delle persone riuscendo con più successo ad aiutarli.
Sicuramente anche la preparazione tecnica mi è servita molto, portando maggiore sicurezza in me stesso soprattutto quando sono fuori per strada, viste le continue notizie di aggressioni, penso sia molto utile conoscere almeno le basi per potersi difendere. Ricordo che a scuola molti mi chiedevano delle dimostrazioni, spesso mi sottovalutavano vedendomi esile fisicamente, ma non durava molto questo atteggiamento nei miei confronti, anzi a fine dimostrazione stranamente le persone cambiavano modo di comportarsi e parlami, come se avessero anche paura di avere un parere diverso dal mio su un argomento di cui si parlava.
Sono sempre stato molto attivo nel mio gruppo in palestra, diventando in un certo senso la mascotte del Sifu, avendo una specie di predisposizione per quello stile preciso di arti marziali. Così il maestro, dovendo dividere i vari turni in palestra poiché gli allievi stavano diventando molti, decise di darmi il turno dei bambini. Ci tengo molto a precisare che questo non è un comportamento che assumono i maestri, perché nella loro palestra loro vogliono essere gli unici insegnanti, che siano per bambini o per adulti, oltre che giustamente al fattore economico.
Iniziai così ad insegnare, partendo anche da allievi di cinque anni. Questo portò in me ad avere maggiore responsabilità, non si trattava solamente di occupare quell’ora in palestra e prendersi i soldini, ma in quello spazio di pochi metri, si creava una piccola grande famiglia, costruita con fondamenta di rispetto, lealtà e un bellissimo senso di unione tra maestro e allievi.
Insegnando ai bambini si possono imparare davvero tantissime cose, anche perché molte, solo loro possono insegnartele, facendoti diventare una persona migliore in tutti gli aspetti.

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In loro vedi la purezza, anche quando fanno i capricci e gli scherzetti tra di loro, vedi nei loro occhi la voglia di vivere e divertirsi, di ricerca della felicità, ma non solo di ricerca ma soprattutto di sapersela godere e non come molti adulti che anche quando trovano le loro gioie, non si accontentano mai disprezzando sempre ciò che possiedono Devo dire che insegnare il Kung fu è assolutamente una delle esperienze migliori che si possano fare, è come se inconsciamente si creasse un rapporto di scambio di insegnamenti, perché un maestro non sarà mai saggio senza spremersi le meningi per risolvere i problemi dei propri allievi, è così: diventi bravo e forte solo quando sei anche dall’altra parte e ti ritrovi in situazioni che devi risolvere, essendo una figura importante e questo molti “maestri” non lo capiscono o per meglio dire non lo ammettono dovendo per forza apparire come la punta di una piramide, non capendo che la punta è sostenuta da tutto ciò che vi sta sotto!
Con il passare del tempo, dimostrandomi sempre attivo e responsabile, iniziai anche ad insegnare, per un breve tempo, in un corso per adulti. Questo corso non era realmente mio ma di un ragazzo, anzi un carissimo amico, che frequentava la mia stessa palestra e vedendo certi valori che possedevo e trasmettevo mi chiese di aiutarlo ad insegnare, essendo il corso in un’altra città.
Tutto questo portò molta fiducia in me stesso, ero in quinta superiore e mi trovavo a fare diverse cose, tra la scuola, preparazione agli esami di maturità, la scuolaguida e in più coltivavo altre passioni, ma non lasciai mai in quel periodo, nonostante le varie difficoltà, la passione per il Kung fu ma soprattutto il ruolo di istruttore.
Ormai per me era una cosa troppo importante, ricoprivo un ruolo di riferimento per delle persone, per dei bambini, creature in piena formazione fisica, psicologica e caratteriale.
Devo ammettere che non sempre è stato facile, non sempre ho avuto la voglia di continuare, alcuni periodi avrei anche voluto mollare tutto, vuoi per mancanza di voglia, vuoi per stress per gli studi. Alcune volte mi arrabbiavo con i bambini quando facevano troppo i monelli, magari ero anche stressato per conto mio e non avevo assolutamente voglia di andar dietro a loro, ed ecco che qui impari un distacco, ovvero quando insegni e ti stai rapportando con delle persone, i tuoi problemi personali non devono assolutamente toccarti e influenzare i vari rapporti con gli altri ma devono assolutamente restarne fuori.
Imparai anche questo, oltre che ad avere un enorme pazienza con loro, ma nonostante tutto anche questo è servito a migliorarmi.
Saper essere un istruttore, un insegnante, una figura da seguire, richiede veramente molte qualità, ma sono qualità che acquisisci anche vivendo queste esperienze, perché nessuno nasce supereroe ma tutti impariamo dalle esperienze che viviamo, per questo voglio anche spingere la gente che leggerà questo articolo, a intraprendere le strade che vorrebbero seguire e che per colpa di stupidi pensieri e dubbi, decidono di lasciar perdere.
Diventando un istruttore impari anche ad avere una disciplina mentale, un pensiero fermo e questo si ripercuoterà in tutti gli aspetti della tua vita, nelle tue scelte e nelle persone di cui ti circonderai.
Poter essere stato d’aiuto a dei ragazzini è incredibile, se penso a quanti problemi di bullismo li ha potuti salvare questa disciplina, mi fa stare davvero bene, avendo avuto anche io questo problema nella mia vita, posso capire cosa si prova e dare un maggiore aiuto nel campo.

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Sono felice perché mi ritengo comunque una persona buona, generosa, altruista e quando hai questi valori riesci anche a trasmetterli e a circondarti di persone come te.
Saper insegnare non è un dono che hanno tutti, perché non tutti hanno delle determinate qualità, devi amare prima di tutto ciò che fai, perché se lo farai con svogliatezza ecco che trasmetterai questo sentimento ai tuoi allievi e non riusciranno a sentirsi attratti da ciò che stai insegnando. Quando trasmetterai con amore la tua passione, gli allievi lo sentiranno benissimo, che siano bambini o adulti, vedranno nei tuoi occhi e nelle tue parole quella motivazione, quella spinta, quella passione che solo tu con quel preciso tono saprai dare e ne saranno immensamente attratti.

Ho avuto anche la fortuna di aiutare persone molto più grandi di me, essendo uno degli allievi più preparati, molti venivano a chiedermi consigli e spiegazioni varie. Anche da qui ho imparato molto, più ti apri alle persone, variando tra età e personalità, più riuscirai ad arricchire il tuo bagaglio di esperienze e ad essere più preparato alle varie circostanze che si presenteranno nella vita.
Ringrazio molto il mio Sifu che ha sempre creduto in me, è stata una figura davvero importante nella mia crescita perché non era solo un maestro, ma anche un amico, un padre, è riuscito a far uscire in me lati meravigliosi e soprattutto a spingermi a credere in me stesso facendomi capire che quando vogliamo ottenere qualcosa o essere qualcuno, tutto dipende da noi, dal nostro impegno, da quanto crediamo in ciò che facciamo ma soprattutto quanto crediamo in noi stessi.
Voglio riuscir a trasmettere tutto questo alle persone, perché tutti hanno dei potenziali, basta credere in noi stessi e agire, agire e continuare ad agire, sempre più fieri in ciò che stiamo creando, perché solo noi possiamo farlo in quel preciso ed unico modo che rispecchia gli esseri meravigliosi e brillanti che siamo.

Emanuele L.

 

 

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5 Commenti

  1. Davvero bello 🙂 grazie per aver condiviso questa tua esperienza. Ero indecisa se iniziare un corso di arti marziali, ma con questo discorso mi hai totalmente convinta anche se non si tratta di kung fu.

  2. Tutto questo ha fatto di te una bellissima persona. Chi ha avuto il piacere di conoscerti comprende perfettamente quanta verità c’è nelle tue parole. Grazie per questo bellissimo articolo.

  3. Grazie per aver condiviso questo articolo, è davvero interessante il mondo del kung fu e mi hai trasmesso tutta la tua passione per questa arte magnifica!

  4. Bellissimo articolo, si sente molto la passione che provi per il kung fu e la condivido altrettanto dato che pratico Taijiquan con molto interesse, grazie della condivisione!

  5. Fantastico! È strepitosa la voglia e motivazione che trasmetti: una motivazione ferma e decisa, al tempo stesso calma e che non lascia spazio ad insicurezze. Grazie per aver condiviso questa esperienza!

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