Non permettere a nessuno di cambiarti, sii te stesso!

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A chi non è mai capitato di sentirsi sbagliato? Sentirsi schiacciato dall’ambiente
circostante, che sia scolastico o lavorativo, sentire di avere migliaia di difetti e non poter
vivere in una società basata su stereotipi in cui si viene giudicati senza motivo. Beh, a me
è capitato, e parecchie volte. Purtroppo le situazioni più spiacevoli hanno inizio a partire
dalla scuola, un ambiente che dovrebbe apparire tranquillo e sereno, che dovrebbe essere
una seconda casa e che invece rappresenta (per determinate persone) tutt’altro.
Fortunatamente gli anni passati all’asilo e alle elementari sono stati relativamente
tranquilli; i problemi si sono manifestati a partire dalle scuole medie. Sono sempre stata
molto timida e introversa, ho sempre faticato a fare amicizia, perché alle persone piace
etichettare. Se sei timido allora sei sfigato e nessuno vuole farsi vedere con una persona
sfigata in questo mondo, la loro popolarità potrebbe risentirne (perché tutti sanno che a 12
anni essere popolari è una questione di vitale importanza); e il fatto che all’inizio fossi
esclusa da tutti mi faceva sentire impotente, vuota dentro, e così ho iniziato a cambiare
me stessa, ad omologarmi per rendermi più “adeguata”; agli stereotipi, agli standard
imposti dalla società in modo tale da ricercare la felicità al di fuori di me. Ho iniziato ad
uscire con i gruppi delle persone “fighe”, ho iniziato a vestirmi meglio, e da brava e ipocrita
vigliacca ho iniziato ad escludere, ad allontanarmi dalle persone come me, dalle persone
timide e introverse, stringendo amicizie che credevo fossero vere e che ho portato avanti
fino a qualche mese fa. Penso sia inutile dire che gran parte delle amicizie finirono ancor
prima di raggiungere le superiori, come è inutile dire che all’inizio fu difficilissimo per me
abituarmi a quell’ambiente nuovo, ancora più carico di stereotipi e giudizi negativi. Così,
seguendo l’istinto di sopravvivenza, mi sono adattata anche a quell'ambiente, provando ad
avvicinarmi il più possibile alle persone che ormai mi avevano etichettata come la timida
studiosa un po’ sfigata. Nel corso dei cinque anni del liceo non sono mancati gli insulti che
(contro ogni aspettativa) sono arrivati nel corso degli ultimi due anni, quando le persone
dovrebbero essere ormai mature e quindi non ci si aspetterebbero critiche riguardanti
l’aspetto fisico o il carattere; tuttavia mentirei, se dicessi che nel corso dei cinque anni io
non abbia incontrato persone positive, che mi hanno aiutata e sostenuta e con le quali ho
stretto un legame molto forte, persone che mi accettano per come sono e che io accetto
per come sono. La batosta più forte però l’ho ricevuta solo qualche mese fa, ed è quella
che mi ha colpita più profondamente di tutte le cretinate successe in precedenza. Nel
corso delle medie avevo stretto una sola amicizia che ritenevo importante, a cui ho
dedicato “corpo e anima” sottomettendomi e comportandomi anche come una serva pur
di mantenerla, credendo ingenuamente e innocentemente che fosse un rapporto del tutto
sincero, vero. Fortunatamente negli ultimi mesi, grazie anche alle amicizie che mi
supportano, sono riuscita a troncare quel rapporto che portava solo negatività nella mia
vita, un rapporto basato, non su uno scambio reciproco, ma sullo sfruttamento,
liberandomi finalmente di un grandissimo peso, sentendomi più leggera, iniziando
finalmente ad accettarmi per come sono, arrivando all’università con mille ansie, ma con
un’unica certezza: non cambierò ciò che sono per rientrare negli standard altrui.
Quello che vorrei arrivare a dire con queste parole e con questi tanti “piccoli” esempi è che
chiunque voi siate, qualunque sia il vostro carattere, qualunque sia il vostro sogno o il
vostro obbiettivo, non nascondetelo, e soprattutto non cambiatelo per sottostare alle
regole e agli stereotipi altrui, non sentitevi incompleti solo perché vi manca qualcosa
all’esterno, perché vi assicuro che non ne avete bisogno, voi non avete bisogno di nulla,
voi siete tutto e siete perfetti così come siete. Penso che il modo migliore per concludere
questo “articolo” sia quello di citare George R. R. Martin, che, in una frase, riassume tutto
ciò che, con tante parole, magari non sono riuscita a dire. “Mai dimenticare chi sei, perché
di certo il mondo non lo dimenticherà. Trasforma chi sei nella tua forza, così non potrà mai
essere la tua debolezza. Fanne un’armatura, e non potrà mai essere usata contro di te”.

Nissa

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6 Commenti

  1. Credo che molti adulti di oggi si potranno rispecchiare nelle tue parole…chi almeno una volta nella vita non ha cambiato se stesso, e non sempre in positivo, per essere accettato da altri? Mi piace però la forza con cui hai reagito, riflettendo su quel che ti era successo e cambiando radicalmente: è una scelta coraggiosa, che non tutti hanno la forza di fare, ma sono sicura che ti porterà molta felicità in futuro. Nuove amicizie, più serenità, più sicurezza in te stessa, nuove esperienze meravigliose. Almeno a me è successo così 🙂 Grazie per il tuo articolo!!!

  2. Sono molto felice che sei riuscita a trovare il meglio da tutte le situazioni negative che hai vissuto. Devi sempre tenere stretto il tuo vero carattere e non permettere a niente che ti offre fama o “quello che ti manca” di cambiare come sei realmente. Nessun legame deve sottometterti e se uno del genere di presenta ricorda questa frase distaccante “il mare è pieno di pesci”. Se perdi un’amicizia, ci sono milioni di persone buone e amichevoli nel mondo, una non definirà la tua vita 🙂

  3. Vero! Non bisogna mai cambiare per adattarsi a ciò che altri impongono (anche perchè spesse volte sono loro a essere sbagliati, già solo per il fatto che consciamente o meno, impongono qualcosa). Sono felice per te se lo hai compreso durante il tuo percorso, condividendo questa storia che può essere d’ispirazione per molti 🙂

  4. Ho adorato questo articolo! Dovrebbero leggerlo tutti, perché invoglia ad essere se stessi e a tagliare quei legami con le persone che non ci apprezzano per ciò che siamo. Mi hai fatta sentire compresa perché mi sono rivista molto nella tua storia. Non posso dirti altro se non che sono felice per te, che questa tua decisione di ritornare ad essere chi sei, senza più omologarti agli altri, ti farà stare sempre meglio. Perché troverai tante persone che sapranno apprezzarti e volerti bene in maniera sincera. Facendoti sentire sempre a tuo agio, nel posto giusto e al momento giusto. Un abbraccio grande e grazie per la condivisione

  5. mi sembra di aver letto la mia storia…anche io poi al liceo ho subito uno sfruttamento completo da una persona, aveva una personalità narcisista e molto malata, vivevo solo per quella, ogni cosa che pensavo o facevo girava intorno a lei. Solo adesso che sono passati tre anni forse ritengo di dire che mi sono distaccata del tutto, anche se ogni tanto ci ripenso, comunque sono stati 5 anni così, praticamente la mia adolescenza, ed è un periodo importante. Con l’università e il cambio di luogo, mi sono resa conto di tutto,allora mi sono cercata di allontanare, ma queste persone cercano di tenerti stretta come un serpente tiene la preda,eppure quando ho iniziato a meditare e pensare positivo lei si è allontanata da sola, come infastidita, dato che queste persone vivono di negatività. Avevo completamente perso me stessa, e ritrovarmi è stata la cosa più bella del mondo

  6. Complimenti! Prima di qualsiasi altra cosa bisogna accettare se stessi! Solo così potremo confrontarci con gli altri e trarre il meglio dai due pensieri! In una società come quella odierna è difficile riuscire ad essere se stessi senza essere etichettato come “diverso”. Ma è la cosa più bella del mondo! Non dover sottostare a nessuno ed essere libero!

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