Società Moderna: Mezzi d’informazione

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Giornalismo 

Quanto di tutto quello che leggi è reale?

Le notizie false sono molto più vecchie di quanto si pensi. Risalgono alla metà dell’ottocento, quando cominciarono a circolare i primi strilloni, cioè bambini che urlavano i titoli dei giornali per venderli. Gli strilloni dovevano strillare i titoli per fare in modo che le persone comprassero i giornali, ma dovevano per forza urlare dei titoli che catturassero l’attenzione della gente per vendere più giornali, e questo è l’inizio della storia delle notizie false.

Quando le persone realizzarono che i titoli interessanti vendevano di più, iniziò l’era della stampa scandalistica. La stampa scandalistica è un tipo di giornalismo che rinuncia ad un’impostazione obiettiva in favore di titoli sensazionalistici, allo scopo di vendere un numero maggiore di copie. È principalmente un giornalismo che utilizza titoli fuorvianti e grandi notizie, che di vero non hanno niente. Alcuni dei giornali più famosi di quest’era erano il New York Tribune e il Sun inglese. I tipi di notizie di questi giornali erano su omicidi esagerati, storie su scandali politici e sulla corruzione. Certo non è una bella cosa, ma vendono giornali, e una volta comprato il giornale non importava il contenuto o se la storia fosse vera o falsa. Infatti per la stampa scandalistica era meglio se una notizia fosse falsa, perchè così il giornale poteva introdurre una rivelazione, un argomento, una confutazione, o una sorta di titolo accattivante per vendere più giornali su quel titolo.

Allora ci si chiede, perchè c’è questo problema? Sono i giornalisti ad essere cattivi? Oppure i giornali non scelgono con cura i loro articoli di copertina? Perchè le stampe giornalistiche e i telegiornali vanno avanti con il loro lavoro se in realtà non lo sanno fare?

La verità è che riportare notizie non è il loro lavoro. Non sono nel settore dell’informazione: loro sono nel settore della pubblicità. Molte nuove compagnie non fanno soldi dalle notizie che riportano, fanno soldi con le pubblicità che fanno vedere insieme alla notizia. Le stampe giornalistiche non fanno soldi dall’articolo, ma fanno soldi da cosa è sopra l’articolo, a cosa c’è accanto all’articolo. I giornali di oggi per attirare l’attenzione dei lettori utilizzano il metodo Mieli (giornalista e saggista italiano) delle 5 “S”: in prima pagina devono comparire articoli che trattino argomenti riguardanti Sangue, Sesso, Soldi, Spettacolo e Sport, in modo da continuare gli articoli nelle prossime pagine del giornale.

Questo succede anche sulla tv. Oggi non interessa più che la notizia sia completa, l’importante è che faccia orrore e crei polemica, e se per caso l’avvenimento non comporta discussioni, allora bisogna creare scontro o controversia.

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TV

Le notizie false sono diventate la norma con l’invenzione della televisione. La televisione ha reso semplice fornire le notizie alle persone, costantemente. Questo ha aumentato l’abilità di fornire contenuti alle persone, allo stesso tempo supportandosi.

Riportare notizie su eventi correnti serve solo a riempire il tempo, è il contenuto ciò che gli serve, affinchè tu guardi e leggi fino a quando non inizia la prossima pubblicità, e tu sei lì.

Nel suo libro Amusing Ourselves to Death, Neil Postman sostiene che la maggior parte di quello che c’è sulla televisione in realtà attacca l’alfabetizzazione e il pensiero critico invece di promuoverli. Raramente i programmi che guardiamo sono informativi o stimolano il pensiero, ci si concentra a divertire. Guardando la tv, l’occhio umano non riesce a riposarsi perchè la sequenza di fotogrammi è troppo veloce insieme alla musica di sottofondo molto suggestiva. Non ha niente a che fare col condividere informazione, è il mondo dello spettacolo.

Si noti quando le persone parlano alla TV, spesso per loro non c’è il tempo di fermarsi e pensare, sarebbe noioso e strano. Però questo è parte naturale di come comunichiamo tra di noi! Se guardassimo persone sulla tv avere discussioni reali, saremmo annoiati per la maggior parte del tempo. Nessuno vuole guardare qualcuno pensare ciò che vuole dire. Un esempio sono i moderni dibattiti politici: ad ogni persona è richiesto fare una lista di idee prima del programma, fare le prove, e dopo c’è un tempo limitato per presentare le idee, c’è un limite. Come fa un politico a presentare le proprie idee in tre minuti? Sarebbe meglio che un altro controbattesse in due minuti? Abraham Lincoln faceva discorsi che duravano sette ore, che venivano ascoltati da elettori interessati.

Il problema non è che la tv ci intrattiene, il problema è che presenta le proprie materie in questione, in modo divertente. Come Wilson Bryan Key suggerisce: “Anche gli omicidi sono divertenti.”

Questa non è cospirazione, è solo capire che una buona tv vuol dire immagini, musica, persone e storie che attirano l’attenzione. Non ha nulla a che vedere con le preoccupazioni mondiali di oggi, al contrario le notizie sono distorte e servite in modo da stimolare, e certo, fare soldi. In tv il ruolo di politici e pensatori diventa più quello di attori, che di stimolatori del pensiero. E sfortunatamente il mezzo con cui l’informazione è condivisa, spesso riflette il livello intellettuale di un’intera cultura. Bisogna tenere a mente che il libro di Neil Postman è stato scritto molto prima che Internet fosse accessibile a miliardi di persone!

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Internet

Come è possibile che ci siano notizie false su Internet nell’era dell’informazione?

Su Internet c’è molto “clickbait”, cioè si presentano notizie con titoli accattivanti che alla fine sono false, solo per avere più visualizzazione. Di solito si dice che ci sia clickbait solo su Youtube, ma in realtà il clickbait esiste anche su blog, social media e in tutte le parti di Internet. I blog che parlano di notizie, in realtà sono spazi pubblicitari. Youtube non è una piattaforma video ma una piattaforma pubblicitaria, Facebook non è un social network ma un sito di pubblicità, che ha le foto del bambino del tuo amico ad esempio, con lo scopo di attirarti a visitarlo. E Google? Non fa un sacco di soldi con il suo motore di ricerca, o con le tecnologie che produce: si tratta tutto di pubblicità. Secondo Bloomberg Businessweek intorno al 90% del reddito di Google, cioè $ 76.1 miliardi di dollari viene dalla sua attività pubblicitaria. Un suo ex dirigente dice che: “nessuno vuole affrontare la realtà che questa è un’azienda pubblicitaria con un mucchio di hobbies”. Creare prodotti, dove può mettere pubblicità.

Ma cosa ha così di brutto il clickbait oltre ad essere un po’ noioso? Solo una piccola perdita di tempo, vero? NO. Si capisce che i media non fanno solo in modo di farci cliccare sulla notizia, ma anche condividere la notizia falsa!

Si capisce che dopo centocinquanta condivisioni le agenzie di stampa abbiano capito quale emozione ci fa condividere una notizia falsa, e questa emozione è la rabbia. In uno studio condotto dal MIT su 200,000 utenti di Twitter in Cina, dimostra che post in cui c’era l’emozione della rabbia erano molto più probabili ad essere diffusi tramite condivisioni rispetto ad altre emozioni.

E questo si può vedere dappertutto su Internet, dove i titoli più dominanti sono di tensione razziale, violenza senza senso, di diritti calpestati, e questi sono i post che vengono condivisi di più. Non sono post con argomenti e analisi ragionevoli che vengono condivisi, ma quelli che danno una risposta emozionale. In un momento di rabbia devo controllare se la storia è vera; il titolo è lì davanti e proviene da una fonte autorevole, trasmette così tanta rabbia che bisogna condividere la notizia, subito. Induce una reazione immediata. Non c’è tempo di controllare i fatti, perchè il responso immediato è di condividere e comunicare la notizia a tutti. E questa cosa può diventare una cosa pericolosa, molto velocemente, siamo in un’era di intrattenimento dove un piccolo post, o una piccola storia può diventare gigantesca fino a diventare pericolosa.

Una persona posta una storia falsa su un social network, la storia riceve dei like, viene condivisa, piccoli blog la riportano, dopo siti più grandi cominciano a parlarne, finchè raggiunge i media mainstream. A quel punto nessuno va più a controllare da dove la notizia ha avuto origine perchè spesso è impossibile trovare la fonte originale.

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Un esempio concreto è la storia dell’iPhone 4, quando un blog riportò che la data di rilascio dell’iPhone 4 era stata spinta da Giugno a Ottobre. In meno di 15 minuti dopo che l’articolo era stato pubblicato, il valore di Apple come compagnia scese di 4 miliardi di dollari. 4 MILIARDI DI DOLLARI in 15 minuti e la notizia era FALSA. Apple fu in grado di chiarire la situazione e alla fine della giornata recuperò la maggior parte dei soldi.

Le notizie false possono essere molto pericolose quando arrivano ad influenzare i candidati per cui votiamo. Il modo in cui spendiamo i nostri soldi, le sensazioni che proviamo per le altre persone e altre culture.

E questo è un problema.

 

Jaskaran S.

 

Link

1 https://it.wikipedia.org/wiki/Stampa_scandalistica

2 http://www.abitarearoma.it/redazione/sesso-sangue-soldi/

3 http://www.odg.mi.it/node/31342 leggere punto 5.5

4 http://www.ferraraitalia.it/la-storia-dalle-cinque-w-alle-cinque-s-come-e-cambiato-il-giornalismo-36922.html

5 https://www.youtube.com/watch?v=FRabb6_Gr2Y

6 https://it.wikipedia.org/wiki/Clickbait

7 https://www.bloomberg.com/news/features/2016-12-08/google-makes-so-much-money-it-never-had-to-worry-about-financial-discipline

8 https://www.technologyreview.com/s/519306/most-influential-emotions-on-social-networks-revealed/

9 https://www.engadget.com/2007/05/16/iphone-delayed-until-october-leopard-delayed-again-until-januar/ leggere le parti cancellate

10 http://www.techdigest.tv/2007/05/fake_iphone_del.html

 

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9 Commenti

  1. Questo articolo mi piace molto, tutto ciò che hai descritto è vero e conosco diverse persone che appena vedono una notizia iniziano a condividerla senza andarne a cercare le fonti, facendo anche certe figurette a volte, condividendo bufale di ogni genere. Grazie per aver scritto questo articolo spunto di riflessione per molti.

    • Mi fa piacere che ti sia piaciuto 🙂

  2. È veramente incredibile il modo in cui oggi va avanti il tutto.. Grazie per questo articolo, ha fatto molta chiarezza.

  3. Interessantissimo, piace molto anche a me questo articolo. Fa riflettere molto. Un grazie particolare a questo sito che pubblica articoli così incredibili.

  4. Utilissimo, grazie per tutte le informazioni che hai raccolto in questo articolo. L’argomento mi interessa molto e avevo fatto delle ricerche anche io, ma ora ho scoperto cose in più che mi mancavano. Credo che sia molto importante parlarne e non sottovalutarlo, per comprendere che le notizie false sono effettivamente un problema (stupendo l’esempio dell’iPhone 4!) e che noi possiamo aiutare a diminuirlo controllando le fonti di ciò che condividiamo. Grazie Jaskaran 🙂

  5. Dovrei far leggere questo articolo a parecchie persone che si fidano un po’ troppo di giornali, tg e di quel che c’è scritto su Internet, perdendo quasi una propria opinione personale e la capacità di ragionare. Grazie mille per queste informazioni, utilissime (l’argomento mi interessa molto ma non le conoscevo tutte) e spiegate davvero bene!!

  6. È vero, la pubblicità e il modo nel quale rappresenti la notizia è tutto. Google, youtube e i blog per primi sono solo modi per nascondere la prima attività per la quale girano tantissimi soldi in tutto il mondo: la pubblicità. Su youtube non fai soldi dai tuoi video, ma dalle pubblicità che appaiono nei video. La stessa cosa vale anche per i blog; le persone forse leggeranno quello che tu scriverai, ma tu prenderai soldi solo dalle pubblicità che gli altri apriranno per sbaglio. Chi non vuole dedicarsi ad un lavoro reale fisico e serio, usa questo metodo usando il clickbait e le pubblicità nei propri siti. La cosa che si nota negli individui che stanno dietro queste pagine è la sete per il denaro, è il loro unico obiettivo, più ne prendono meglio è.
    Prendo come esempio una pagina del mio paese; diventò famosa dal nulla e aveva 1m seguaci. Tutti lo usavano come un posto dove il popolo potesse liberamente raccontare le proprie situazioni su cose che non andavano bene. A quanto pare agli admin non interessava per niente come cosa. Iniziarono ad inserire titoli esagerati, post dove diffamavano le persone solo per cose futili (come tenevano la mano in una foto, se la scarpa era allacciata o no ecc). Facevano abbastanza soldi da questo però hanno deciso di andare oltre ponendo nei titoli delle tragedie parole disgustosamente terrificanti. Si sono spinti ancora oltre mettendo foto e video non censurate degli incidenti in auto che succedevano nelle città vicine, foto che trovi solo nei siti di gore. Se il pubblico era pieno di bambini, adulti o anziani non importava. Ancora oggi nella mia mente ritorna l’immagine di un hit and run che avevano pubblicato senza pietà. Il titolo era ancora più devastante da leggere.
    Riguardo tutto questo fenomeno, ultimamente le persone stanno diventando coscienti e notano che c’è qualcosa che non va nelle pagine di notizie. Vedo che si stanno “ribellando” su ogni social, scrivendo appunto nei commenti che le notizie sono esagerate.
    Grazie per l’articolo.

  7. Hai fatto luce su una grossa problematica odierna. Bravo è proprio vero che il sentimento preponderante usato adesso è la rabbia, agire su di essa cambia la vita di tutti. È usata dai politici in tutti i modi per ottenere consensi e in molti altri sistemi, tipo quello lavorativo.

  8. Ciò che l’articolo descrive è vero! L’informazione nel mondo funziona così. Proprio perchè in tantissimi ci credono. Se molta gente si svegliasse questo sistema crollerebbe come un castello di carte.

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