La poesia: una parte di me

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Ho iniziato a scrivere nel momento stesso in cui ho appreso come tracciare su un foglio quei moderni geroglifici chiamati lettere, o almeno questo sembravano le lettere ad un bambino di prima elementare abituato ad arrampicarsi sugli alberi di una collina solitaria.
Non ricordo come ho cominciato né perché, semplicemente ho iniziato a muovere la mano e a scrivere racconti fantastici, brevi storie di mondi lontani nell’universo della mia fantasia e da lì non mi sono mai fermato.
Non saprei come spiegarlo, so solo che scrivere è una parte di me, come le dita che adesso stanno digitando queste parole o le gambe che uso per camminare.

Anche se ho iniziato con lo scrivere racconti, quello che mi ha veramente rapito è la poesia che ho avuto modo di conoscere in seconda elementare. Le maestre ci lessero delle poesie, e ce ne fecero leggere altre in seguito. Rimasi colpito da come con poche, ma semplici parole gli autori fossero capaci di esprimere e descrivere la gioia di un momento felice o la bellezza di un tramonto mozzafiato e mi colpì la forza con cui questi messaggi erano capaci di arrivare vividi e vigorosi nel mio petto, una forza capace di scuotere nel profondo e di animarmi.
Mi ricordo di come un pomeriggio, tornato da scuola, stavo dondolando sulla mia altalena ad osservare il paesaggio al tramonto, mentre riflettevo con una certa naturalezza sull’armonia universale. Sull’armonia universale? Già la poesia aveva colpito e di lì a poco si sarebbe espressa in varie occasioni, in maniera sentita è vero, ma qualcosa ancora mi mancava.

Crescendo ho imparato ad esprimere quello che ho sempre tenuto dentro, quello che per un bambino introverso, timido e che aveva paura a dire una sola parola era impossibile fare con tranquillità e naturalezza. Attraverso i versi sono stato capace di poter esprimere quello che pensavo del mondo, quello che provavo per una ragazza, denunciare le ingiustizie che mi accadevano con un urlo silenzioso, ma soprattutto ricordare a me stesso chi sono.
Mi ricordo di come a partire dalle medie scrivere mi abbia aiutato a prendere confidenza in me, a riflettere e a crescere come nient’altro è stato capace di farmi fare prima, per me è stata una fonte di crescita personale e lo è tuttora. Già, era la valvola di sfogo da cui uscivano le mie delusioni, i dolori del bullismo che riuscivo a trasformare in momenti che mi aiutavano a prendere coscienza di me, di quello che ero e a darmi quella forza che mi spingeva ad andare avanti. Era anche un modo per poter segnare i momenti felici e ricordarli poi per sempre, come uno scatto o un dipinto che raffigura una bella scenetta.
Ma scrivere non è stato solamente questo, è stato anche un mezzo per comunicare a persone importanti quello che provavo per loro, quello che per me rappresentavano: in quei momenti mi sembrava come se il mio cuore fosse nel foglio tra le loro mani, sotto stretto esame da parte delle loro pupille, in attesa di un verdetto. In questo la poesia mi ha aiutato anche a non avere paura del giudizio delle persone, e ad aprirmi quindi agli altri senza che ciò potesse nuocermi, aiutandomi a capire quello che effettivamente comunicavo di me.
Ricapitolando, grazie alla poesia sono cresciuto e sono stato capace di sviluppare una sensibilità diversa da quella dei miei coetanei, ho avuto modo di conoscere la realtà e me stesso sotto punti di vista diversi. Non lo ritengo però abbastanza per poter esprimere quello che veramente è, la forza che può comunicare, il messaggio che può trasmettere a chi legge.

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Mi hanno insegnato che la poesia è quel genere letterario che si scrive in versi, i quali finiscono in rime, che sono raggruppate in strofe, che una volta unite danno vita a quella che si chiama poesia.
La poesia quindi ha dei propri canoni è vero, ma allo stesso tempo può essere libera ed andare oltre le regole stesse con un volo capace di aprirti a nuovi orizzonti.
E questo mi mancava: la capacità di poter volare liberamente, la possibilità di conoscermi e di poter dire la mia in un modo a me affine, senza limiti di versi o rima nell’assoluta liberta di poter essere me stesso fino in fondo.

Di tutti i lati positivi, quello che mi piace di più della poesia è la capacità di poter creare, di immortalare e far rivivere qualsiasi cosa con qualche riga o addirittura con una semplice, ma potente parola.

La parola poesia deriva dal verbo greco “poiein”, che significa fare, portare a compimento, creare e questo secondo me la dice veramente lunga su quello che essa può rappresentare per l’uomo.
E per me vale lo stesso, scrivere poesia significa creare ogni volta qualcosa di nuovo, di originale, capace ogni volta di aggiungere un colore o una sfumatura in più alla mia esperienza di vita.
La poesia è qualcosa che si vive giorno per giorno nella quotidianità, si può manifestare nel sorriso della persona che ami, può nascere mentre cammini, come può spuntare nei momenti in cui meno te lo aspetti. Capita spesso che riflettendo o semplicemente osservando io senta questo impulso partire dal profondo, sento che lo devo assecondare e concretizzare su un foglio, sul blocco note del cellulare o ovunque possa scrivere. Si tratta di momenti in cui sai che sta per nascere qualcosa, non saprai cosa finché non sarà finito, ma sai che se non lo fai potresti perdere un qualcosa di irripetibile e che di questo potresti dispiacerti, perché alla fine quando lo vivi è come una parte di te.
Credo che tutto questo nasca da un bisogno intimo e profondo, è una voglia di comunicare e di voler esprimere qualcosa, anzi la vita stessa in un modo che va ben oltre le semplici parole: quando scrivi è come se imprimessi te stesso e la tua anima con l’inchiostro e tutto questo con la libertà di un foglio bianco da plasmare. Il risultato non è mai lo stesso certamente, ma le emozioni che ne scaturiscono sono sempre bellissime e restano ben impresse.

Qualche tempo fa mentre stavo studiando mi sono soffermato su una parola, ne è nata poi una riflessione e sentivo di dover scrivere ad ogni costo: sono finito col riempire il libro di versi.
Dopo mi sono sentito così felice e soddisfatto da sorridere tutta la giornata, ma mi sono sentito anche arricchito allo stesso tempo, arricchito da un nuovo punto di vista sul mondo che chissà se avrei potuto trovare da altre parti. Il punto è che la poesia, ma in generale l’arte, non è un qualcosa da prendere superficialmente, non è un qualcosa che si legge su un libro o si vede in un museo e poi finisce come è iniziato, ma al contrario la considero una possibilità di crescita per tutti, un modo per potersi mettere in gioco, riflettere e poter dare qualcosa agli altri e su questo vorrei soffermarmi.

Ho sempre vissuto quest’esperienza come qualcosa di prettamente mio, qualcosa di intimo che ho sempre tenuto per me e di cui pochi sanno o sono entrati in contatto.
Principalmente ho sempre scritto e scrivo per me, non perché io ignori gli altri, anzi al contrario cerco sempre di aiutare come posso, ma semplicemente perché questo mi aiuta ogni volta a ricordarmi di me, chi sono e attraverso le mie parole riesco a prendere la forza di quei momenti, farla di nuovo mia e riviverla.
Questo mi piace molto ed ogni volta mi dà spunti nuovi, ma ultimamente mi sto rendendo conto di quanto le mie parole possano far vivere, provare e dare qualcosa anche agli altri, e forse è anche questo un argomento su cui riflettere. Proprio adesso mentre scrivo sto riflettendo, se con questo posso fare qualcosa di buono per un’altra persona, se posso spingerla a riflettere, a provare qualcosa che mai aveva provato o semplicemente farle ricordare qualcosa di bello, perché non farlo?
Beh un’altra occasione da cogliere al balzo per poter provare e potersi mettere in gioco ancora di più.

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Sono convinto che condividere questa mia passione possa aiutare qualcuno, sono convinto che attraverso la scrittura, o l’arte le persone possano crescere sotto ogni punto di vista e questo dovrebbe essere incoraggiato, cosa che sarebbe bella da vedere sempre di più. Poter condividere qualcosa, potere dire la propria e quindi esprimersi sono uno dei passi che possiamo fare verso la nostra crescita personale, sia per conoscerci che per conoscere e questo non è da sottovalutare in un’epoca come la nostra dove conta molto altro. Walt Whitman definì la sua esistenza come un poema lungo quanto una vita e non posso trovarmi più d’accordo di così, cos’è alla fine la nostra vita, se non una poesia, una creazione che, se vogliamo, possiamo modellare in ogni suo attimo?

 

Lorenzo S.

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5 Commenti

  1. ciò che hai scritto è bellissimo, ho sentito nel cuore le tue emozioni, le stesse che sento io quando scrivo. Anche io condivido la passione per la scrittura ma, a differenza tua, riesco meglio ad esprimermi attraverso la prosa. Per quanto riguarda tutto il resto sono d’accordo con te, il mio passato è simile al tuo e la passione per scrivere è nata per descrivere le sensazioni che provavo allo stomaco mentre guardavo un tramonto, appoggiato alla roccia che avevo appena scalato, solo con me stesso e con i miei sentimenti. Ti ringrazio per la tua condivisione perché fa sentire meno sole le persone che hanno la nostra stessa passione e che magari tante volte si sono sentite sole e diverse.

  2. La poesia è un’arte e per saperla scrivere bisogna sapere ascoltare il profondo dell’esistenza. Sei ammirevole. Grazie

  3. Che bello, mi piace molto questo argomento, che sto scoprendo solo da poco, infatti non davo importanza a questa arte prima, preferivo leggere racconti e le poesie non le capivo appieno. Adesso invece ho riscoperto questa arte bellissima, leggendo poesie ti senti parte di qualcosa oltre le parole, qualcosa di profondo che viene celato in una poesia, il sentimento nascosto in essa viene fuori e ti rapisce letteralmente. Grazie Lorenzo.

  4. Beh, questo articolo mi ha veramnte colpito dentro, è arrivato diretto e sei riuscito a fami arrivare ogni singola parola, ho avuto i brividi! Anche io scrivo, ma non l’ho mai fatto sapere a nessuno, se non a pochi. E’ straordinario che qualcuno parli così della poesia e non posso che condividere tutte le tue parole. La poesia, come dici tu è veramente capace di una forza unica! Voglio provare anche io ad aprirmi agli altri, voglio credere in me stessa e farmi conoscere, senza aver paura di giudizi, ma con la certezza invece, di poter esprimere liberamente me stessa. Grazie di cuore 🙂

  5. Bellissimo articolo! Mi piace molto la poesia, e trovo che sia uno degli strumenti più grandi con cui possiamo esprimere la nostra vera essenza! credo che avere passione per la poesia (cosa non sempre facile), significhi avere passione per la profondità… ed è bellissimo! grazie per aver condiviso ciò che pensi 🙂

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